Armati fanno prigioniero un metronotte e saccheggiano una gioielleria a Parma

Armati fanno prigioniero un metronotte e saccheggiano una gioielleria a Parma Due rapine compiute in una notte da una banda su due auto Armati fanno prigioniero un metronotte e saccheggiano una gioielleria a Parma Anche un passante costretto al muro con le mani alzate sotto la minaccia dei mitra - Fuggiti con refurtiva per circa tre milioni e invano inseguiti dai carabinieri, i banditi raggiungono Fidenza e svaligiano un negozio d'abbigliamento (bottino cinque milioni) - Picchiata una donna che li aveva sorpresi (Dal nostro corrispondente) Parma, 11 settembre. fa. c.) Cinque uomini armati con mitra e pistole hanno compiuto la notte scorsa due rapine, la prima in una gioielleria del centro di Parma e la seconda, poco dopo, in un negozio di confezioni a Fidenza. Il bottino dei banditi è. complessivamente, di circa 8 milioni. I malviventi, mascherati. giunti a Parma a bordo di due auto (una « 125 » e una « Giulia », una delle quali targata Como), hanno raggiunto Via Oberdan e, mentre due di essi scassinavano la saracinesca della gioielleria — di proprietà dell' alessandrino Luigi Arcari, 54 anni, domiciliato in un albergo cittadino — gli altri tre sorvegliavano la zona. Poco dopo, mentre i banditi stavano svuotando le scansie dell'argenteria e dei gioielli, è giunta sul posto una guardia notturna, Vito Petitto, 55 anni, che stava compiendo il suo normale giro di ispezione. Il metronotte non ha voluto però intervenire perché gli si sono avvicinati due degli sconosciuti, che lo hanno immobilizzato e. puntandogli la canna del mitra nella schiena, lo hanno costretto a girarsi contro il muro a braccia alzate La stessa sorte è toccata, dopo alcuni minuti, a un pensionato. Onorato Maramotti. 64 anni, abitante in via Intani, che stava passando per caso 'iella strada. L'uomo, impaurito, ha dovuto mettersi al muro come la guardia notturna. Dopo mezz'ora è passata nella adiacente via Mazzini una « Giulia a del nucleo radiomobile dei carabinieri; il « palo » della banda ha avvertito allora i compagni del pericolo. Lo ha fatto però piuttosto rumorosamente, tanto da insospettire i militi che si sono diretti immediatamente in via Oberdan. Quando l'auto dei carabinieri è comparsa i rapinatori sono balzati rapidamente sulle loro auto, allontanandosi a grande velocità nei vicoli che conducono al Lungoparma. La « Giulia » dei carabinieri è riuscita a seguirli soltanto per un certo tratto: le due vetture, infatti, sono poi riuscite a far perdere le loro tracce. Subito avvertito, il proprietario della oreficeria è accorso in negozio e ha constatato i danni: sono stati asportati preziosi per oltre tre milioni di lire. Poco dopo la banda ha compiuto una seconda rapina a Fidenza. Alle 4.15,-infatti, due vetture, una « Giulia » e una « 125 ». una targata Como e l'altra Parma,, con cinque uomini a bordo, due dei quali col viso coperto da caizemaglia. si sono fermate nella centrale via Cavour davanti al negozio di confezio¬ | ni dei fratelli Dodi. In poco tempo lo hanno saccheggiato, asportando merce per un ammontare di cinque milioni. Alcuni operai di una fabbrica locale che stavano recandosi al lavoro sono stati bruscamente invitati ad allontanarsi. Anche una donna. Giuseppina Multi, abitante in un appartamento a piano terra prospiciente il negozio, ha dovuto subire le violenze dei malviventi. Essa, infatti, insospettita dal rumore prove| niente dalla strada, si è affacciata alla finestra ed è stata colpita da un pugno sul naso sferratole da uno degli sconosciuti. Quando sul posto sono giunti i carabinieri i malviventi si erano ormai allontanati.

Persone citate: Luigi Arcari, Maramotti

Luoghi citati: Como, Fidenza, Parma, Vito Petitto