Bonn è disposta a rilasciare i terroristi Berna pone condizioni, Londra indecisa

Bonn è disposta a rilasciare i terroristi Berna pone condizioni, Londra indecisa Bonn è disposta a rilasciare i terroristi Berna pone condizioni, Londra indecisa I 3 detenuti in Germania potrebbero partire subito - La Svizzera chiede che prima siano liberati gli ostaggi - Il governo inglese tratta con i paesi arabi Anno 104 Numero 189 Lire 70 (spedizione in obbon. post. Gr. 1/70) Abbon. Italia (c.c.p. 2/1360): anno L. 18.000, semestre 9350, trimestre 4850 - Estero: anno L, 29.000, semestre 14.850,' trimestre 7600. REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE, TIPOGRAFIA: 10126 TORINO, VIA MARENCO 12 Centralino telefonico autom. 65.68 . .Telex 21.121 LA STAMPA Mercoledì 9 Settembre 1970 Inserzioni: ETAS KOMPASS PUBBLICITÀ' SpA 10100 Torino, via Roma 80 - Telefono 636.063 10126 Torino, via Marenco 32 - Tel. 636.063 20122 Milano, via Cerva 35 - Telefono 790.121 00198 Roma, via Po 12 - Telefono 854.819 16122 Genova, v. E. 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(t. s.) La Germania Federale si è piegata all'ultimatum dei terroristi palestinesi, Rilascerà i tre terroristi arabi catturati il 10 febbraio di quest'anno, dopo un fallito attentato contro un aereo israeliano all'aeroporto di Monaco di Baviera. I tre — riferiscono da Monaco — sono « sul piede di partenza », col benestare del Ministero della Giustizia della Regione. La decisione di cedere all'ultimatum è stata presa oggi a Bonn durante una riunione straordinaria di governo, alla quale (forse per non dare eccessiva importanza all'avvenimento) hanno partecipato soltanto cinque sottosegretari e nessun ministro. La Repubblica Federale — si dice in ambienti vicino al governo — non aveva altra scelta, dopo che nella primavera scorsa aveva rotto le relazioni diplomatiche con il Guatemala, che si era rifiutato di liberare prigionieri politici permettendo ai guerriglieri di assassinare l'ambasciatore Von Spreti. L'Ufficio stampa federale ha comunicato stasera che il governo di Bonn « presume » che i cittadini tedeschi prigionieri a bordo degli aerei bloccati in Giordania vengano « immediatamente » liberati. A differenza del governo elvetico il quale condiziona la scarcerazione di tre arabi detenuti a Zurigo alla liberazione di « tutti h 1 passeg¬ geri e membri dell'equipaggio degli' aerei « Swissair » e « Twa » bloccati, il governo tedesco si preoccupa soltanto della sorte dei propri cittadini. Berna, 8 settembre. ' (1. f.) Il governo federale ha ripetuto stamane di essere disposto a scarcerare i tre terroristi palestinesi detenuti a Zurigo, ma soltanto dopo la liberazione di tutti i passeggeri e degli equipaggi che si trovano in Giordania. Il capo del Dipartimento politico federale ha analizzato la situazione con i suoi collaboratori. Una valutazione globale non è ancora possibile in mancanza di una presa di posizione dei governi degli Stati Uniti e della Gran Bretagna (la Germania Federale sarebbe pronta a liberare subito i tre fedayn che si trovano in carcere). La Svizzera si sforza di creare una posizione comune" (di fronte alle esigenze dei palestinesi) fra tutti gli Stati direttamente interessati ai recenti avvenimenti. All'aeroporto di Kloten, nelle vicinanze di Zurigo, le misure di sorveglianza sono state rafforzate. I passeggeri, in particolare gli arabi, sono da ieri oggetto di controlli speciali. Queste misure presentano tuttavia molte difficoltà, soprattutto se si tratta di passeggeri in transito, che normalmente non sono tenuti a presentare un visto poiché si limitano a cambiare aereo senza entrare nel territorio elvetico propriamente detto. Londra, 8 settembre. (r. p.) A conclusione di un'intensa giornata di attività politica e diplomatica, il governo britannico non ha ancora deciso se scarcerare la guerrigliera araba Leila Khaled in cambio di 176 ostaggi trattenuti in Giordania dal « Fronte popolare per la liberazione della Palestina ». Ma la nomina di David West come delegato britannico al Comitato di Berna, che dovrebbe discutere con il « Fronte » il rilascio dei passeggeri, è un chiaro sintomo che Londra è disposta a negoziare. Stamattina Heath aveva convocato di nuovo i ministri interessati al caso (Esteri, Interno, Giustizia e Aviazione Civile) per prendere in esame gli sviluppi della vicenda e le decisioni adottate dai governi della Repubblica federale tedesca e della Svizzera. E' evidente che ora basterebbe il « sì » del governo britannico, perché i passeggeri del « DC 9 » e del «Boeing 707» siano rilasciati. In Gran Bretagna, non è previsto il reato di pirateria dell'aria, ma la Khaled potrebbe essere condannata per porto abusivo di armi, per minacce a mano armata o per tentato omicidio, se l'aereo si trovava nello spazio aereo britannico, al momento in cui fu compiuto il tentativo di dirottamento. Le fonti ufficiose fanno notare che la posizione legale della terrorista verrà considerata nel quadro, determinante, dei fattori politici e umanitari. La gente della strada, interrogata dai giornali, è favorevole alla liberazione della Khaled, ma non mancano i commentatori, come Duncan Sandys, grande fautore della pena di morte, che chiedono uno showdown con i terroristi arabi in genere e con i pirati dell'aria in particolare. Il ministro degli Esteri, sir Alee Douglas-Home, ha convocato per un breve colloquio nel suo ufficio gli ambasciatori dell'Irak, dell'Egitto, del Libano, della Giordania, del Kuwait e dell'Arabia Saudita.

Persone citate: David West, De Amicis, Duncan Sandys, Leila Khaled, Von Spreti