La figlia dei marchese telefonò al padre pochi minuti prima del triplice delitto di Livio Zanetti
La figlia dei marchese telefonò al padre pochi minuti prima del triplice delitto La ragazza a colloquio con il magistrato per due ore La figlia dei marchese telefonò al padre pochi minuti prima del triplice delitto Non ebbe l'impressione della tragedia imminente - La giovane ha protestato perché sono stati diffusi il diario intimo e le fotografie scattate dal patrizio alla moglie - Ora vengono vendute ad un prezzo che va dalle 100 mila lire a un milione l'una - Interrogato il Facchini, amico dello studente ucciso (Nostro servizio particolare) Roma, 7 settembre. Per due ore, tra le 13 e te 15, attraverso la testimonianza della figlia del marchese Camillo Casati Stampa, Anna Maria, il sostituto procuratore della Repubblica, dottor Franco Scorza, ha tentato oggi una nuova ricostruzione della tragedia di via Puccini. La giovane si è presentata di propria iniziativa nell'ufficio del magistrato al terzo piano del palazzo di Giustizia, in piazzale Clodia, appena tornata da Milano. L'accompagnavano il legale di famiglia, avv. Cesare Previti, e il senatore Giorgio Bergamasco indicato come il futuro tutore della ragazza, i quali non hanno però assistito al lungo colloquio. Anna Maria ha raccontato di essere tornata a casa dal mare, domenica 30, intorno alle 18,40. Nell'ingresso dell'abitazione ha trovato il maggiordomo, Francesco Boni, il quale le ha riferito l'ordine del marchese di non disturbarlo per alcun motivo. L'ha anche informata di avere consegnato poco prima, al padre una lettera da parte di Anna Fallarino. Quindi si è congedato. La giovane si è allora cambiata d'abito ed è nuovamente uscita per raggiungere degli amici. Ma poco dopo, verso le 19, ha telefonato a casa, parlando con il padre. Il marchese Camillo in un primo momento è stato assai brusco; poi, di fronte alle insistenze della figlia, ha assunto un tono più disteso. Le ha chiesto dove fosse e come avesse trascorso la giornata, quindi l'ha salutata senza aggiungere altro. Una conversazione breve, lutto sommato normale, che ad Anna Maria non ha fatto presagire nulla di ciò che sarebbe accaduto di li a poco. Non si sapeva che Anna Maria avesse parlato con il marchese Camillo appena prima della strage: ma non sembra che l'informazione aggiunga qualcosa di significativo a quanto il magistrato già conosceva. Il dott. Scorza ha chiesto ad Anna Maria Casati se fosse a conoscenza della singolare vita coniugale che conducevano il padre e sua moglie. Se non avesse mai notato nulla di strano in casa. La marchesina ha risposto un no secco, ed è passata lei stessa a porre domande al magistrato. Ha chiesto come mai non sia stata ritrovata la lettera indirizzata da Anna Fallarino al marito e perché il diario intimo del padre è finito su giornali e rotocalchi. Il magistrato le ha assicurato che dal suo ufficio non c'è stata alcuna fuga di notizie, né confidenze di alcun genere alla stampa, anche indirette. Le informazioni, e meglio sarebbe parlare di voci, poiché tutto quanto è stato riferito è sempre impreciso e mai testuale, sono venute da qualche altra parte e non dagli ambienti giudiziari. E' stata in sostanza la risposta. E le decine, forse le centinaia di foto a colori e in bianco e nero che ritraggono i marchesi Casati Stampa nudi e in atteggiamenti almeno spregiudicati, pubblicate ormai dai giornali di mezza Europa, sembrano dare ragione al magistrato. Qualcuno aveva tra le mani interi album fotografici dei Casati, moglie e marito, e ora sta facendo affari d'oro cedendo le immagini a prezzi che vanno dalle centomila al milione di lire ciascuna. Quali idee abbia tratto il dott. Scorza dall'incontro non si sa. L'impressione, tuttavia, è che l'inquirente stia forzando i tempi dell'inchiesta; ciò che starebbe ad indicare come egli voglia comunque giungere ad una rapida conclusione. Si attende da un momento all'altro il confronto tra Cesare Marangoni e Aurelio Facchini, i due amici dei Casati e di Massimo Minorenti. Ma già stasera, dalle 17.30 alle 20, il dott. Scorza ha interrogato senza pause il Facchini. « Non posso dire nulla finché non sarà fatto il confronto tra il mio assistito e Cesare Marangoni », ci ha detto all'uscita dal Tribunale l'avvocato del Facch'ni, Giuseppe D'Adduzio. C'è infine, la testimonianza del dott. Enrico Baruffi, il medico chiamato dai domestici dei Casati Stampa subito dopo la sparatoria, che per primo entrò nello studio dì via Puccini. Ha aggiunto terribili particolari di sangue alla scena della strage; e la certezza che l'esistenza del diario intimo era cono- scinta: poiché il medico ha detto di ricordare che mentre attendevano l'arrivo della polizia, i domestici parlavano di un taccuino verde. Prima di incontrare il dott. Scorza, Anna Maria Casali Stampa si è intrattenuta con il giudice che deve decidere circa l'affidamento della sua tutela, il dott. Luigi Montoro. Al magistrato, la ragazza ha detto di non voler assolutamente essere affidata alla sorella della madre. Letizia I 7230, che ne ha fatto richiesta con un'apposita istanza. Ha precisato che da 6 anni non ha rapporti con la zia per ragioni personali che non crede di dover spiegare e in ogni caso, avendo ormai I 19 anni, spera che sia tenuto in conto anche la sua opiI nione prima dì nominare il I tutore che dovrà seguirla fi| no al compimento della maggiore età. Quindi ha fornito al giudice informazioni sul patrimonio di famiglia che i si appresta ad ereditare: questo non raggiungerebbe le astronomiche cifre che sono state fatte, poiché è composto soprattutto di beni immobiliari e terrieri; la sua entità resterebbe comunque nell'ordine delle molte decine di miliardi, considerati anche gli arredi delle varie case possedute dei Casati Stampa. Livio Zanetti I II Roma. La jugoslava Zorika Milosevic a Fregene (Team)
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