Polemiche sulla linea Cuneo-Nizza
Polemiche sulla linea Cuneo-Nizza A chi è utile? Polemiche sulla linea Cuneo-Nizza A Savona sostengono che i 5 miliardi spesi favoriranno soltanto i porti francesi (Nostro servizio particolare) Savona, 7 settembre. « Cinque miliardi di lire pagati dal governo italiano che serviranno esclusivamente a favorire il traffico dei porti francesi ». Il rilievo parte dagli ambienti economici savonesi e riguarda la ricostruzione della ferrovia CuneoVentimiglia-Nizza, la cui convenzione è stata firmata il 24 giugno scorso alla Farnesina fra i rappresentanti italiani e francesi. I motivi di preoccupazione, di cui si fa portavoce l'Ente Autonomo del Porto di Savona, prendono le mosse dalla constatazione che il ripristino di questa ferrovia servirebbe soltanto ai francesi, i quali, senza alcun onere, « si limitano a dare il loro beneplacito alla ricostruzione della linea della Val Roja ». Si cita in proposito quanto già nel 1963 scriveva un giornale marsigliese: « Nell'ipotesi di una rapida ricostruzione della Nizza-Cuneo, i porti di Marsiglia, Tolone e Nizza ne trarrebbero notevoli benefici: essi vedrebbero accrescere i loro traffici perché attraverso quella ferrovia potrebbero ricevere le merci provenienti o destinate al Nord dell'Italia. Marsiglia è il porto della grande Europa: bisogna attirare in questo scalo marittimo le merci del Nord-Italia alle quali i porti del Nord Europa aprono le loro porte per mezzo di accordi tariffari assai interessanti, praticati soprattutto lungo la via del Reno. Già prima della guerra le esportazioni delle vetture Fiat destinate all'America del Nord passavano per Marsiglia. La regione industriale di Torino, Vercelli e Novara spedisce su Genova considerevoli quantitativi di manufatti. Il ripristino della NizzaCuneo permetterebbe agli armatori italiani e agli industriali congiuntamente interessali di dirottare su Marsiglia o su Nizza importanti lotti di materiale, economizzando sulle spese , "ferroviarie" ». Si teme dunque che i cinque miliardi siano spesi ad esclusivo vantaggio dei traffici portuali francesi, mentre il costo d'esercizio della linea « sarà, come già in passato, esorbitante ed antieconomico ». La polemica si accentua quando i responsabili del porto savonese. affermano: « Si trovano i mezzi finanziari per riattivare una linea ferroviaria che danneggerà i traffici italiani: non si reperiscono invece per rendere efficiente la più importante linea internazionale fra l'Italia e la Francia ». « I tempi di percorrenza — si dice — sono più o meno quelli dell'epoca dell'inaugurazione, 98 anni fa, e per il raddoppio o lo spostamento a monte di gran parte di questa linea internazionale non esisto7io ì fondi necessari che dovrebbero essere in parte reperibili dalle amministrazioni locali ». Infine, c'è un accenno alle comunicazioni fra Savona ed il Piemonte (Savona-Torino e Savona-Alessandria) le cui deficienze sono state discusse negli ultimi decenni senza giungere ad effettivi miglioramenti: « Sono rimaste le proibitive pendenze delle linee, le curve a raggio strettissimo ed è.rimasta ad unico binario la Savona-Altare-San Giuseppe di Cairo, la quale, benché rivesta grande importanza per il porto savonese ed abbia già predisposta la sede per il secondo binario, non è mai riuscita ad essere inclusa nei vari piani finanziari ». Un esempio per tutti: la nuova stazione ferroviaria di Savona in regione Mongrifone, pronta da otto anni, costata circa un miliardo, -è tuttora in attesa di poter funzionare perché la linea da Varazze a Savona non è ancora stata spostata. A questo riguardo, viene anche rilevato che la civica amministrazione in tutto questo tempo non ha provveduto alla sistemazione delle vie di accesso dal nucleo urbano al nuovo complesso ferroviario, il quale, si prevede, entro il 1971 sarà finalmente in grado di sostituire gli impianti della vecchia stazione Letimbro. Vittorio Preve
Persone citate: Roja, Vittorio Preve
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