II '70 la sua grande stagione
II '70 la sua grande stagione Era ormai campione del mondo di Formula 1 II '70 la sua grande stagione (Dal nostro inviato speciale) Monza, 5 settembre. it Ho troppa fortuna quest'anno. Comincio ad essere preoccupato n. Cosi aveva detto Jocnen Rindt dopo ti Gran Premio d'Inghilterra. Si era imposto grazie ad una « panne » di benzina che aveva bloccato Brabham nell'ultimo giro. Ancora Brabham, sbagliando una curva a Montecarlo, aveva regalato all'austriaco un altro successo. In Olanda, in Francia ed in. Germania, invece, Rindt si era affermato con la classe e la grinta di un vero asso Era nato il 18 aprile 1942 a Mainz, in Germania. Quando aveva un anno, i suoi genitori morirono in un bombardamento aereo e lui venne allevato dai nonni materni, in Austria. Per questo è sempre slato considerato da tutti austriaco e. del resto, proprio gli austriaci erano l suoi migliori tifosi. Si avvicinò molto giovane all'automobilismo, per colpa di una gamba rotta sciando. Il nonno comprò una vettura, affidandola ad un amico di lochen. che aveva solo 16 anni, con ti compito di accompagnarlo a scuola. Ma, gamba ingessata o no, il giovanotto imparò a guidare, senza pensare a patenti, ti E poiché ho uno spirito competitivo — amava raccontare Rindt — decisi di cominciare a correre ». Rallies, gare per vetture da turismo con una a Giulietta » finché, nel 1062, si comprò una monoposto di quella formula per i giovani che era allora la n junior ». Avrebbe dovuto studiare economia all'Università di Vienna, ma le competizioni assorbirono a -poco a poco tutto il suo tempo. Pignolo, sgobbone, qualche volta fin troppo impetuoso (le sue curve in « derapage » entusiasmavano il pubblico ma facevano arricciare il naso ai tecnici), non ci mise molto a diventate il « re » della « Formula 2 ». La scalata all'empireo dello sport del volante divenne un fatto inevitabile. Esordì nel campionato del mondo di ii Formula 1 a nel 1965, in Sudafrica, con una Cooper. Non ottenne risultati significativi, ma, in cop pia con Masten Gregory, si consolò vincendo la « 24 Ore » di Le Mans al volante di una vecchia Ferrcri. n Io sono un tipo impaziente, ma in «FI», prima di impormi, ho dovuto aspettare davvero molto » dieewa quasi con rabbia l'austriaco. In effetti, mentre Stewart, anche lui esordiente in Africa nel '65, passava di successo in successo. Rindt dovette attendere addirittura il Gran Premio degli Statt Uniti dello scorso anno per « trovare » la vittoria. Ora però era un asso, e l'aveva dimostrato in pili occasioni. In questa stagione, con una macchina competitiva come la Lotus a 72 », aveva finalmente imboccato la strada buona. ■ Forse per un presentimento indefinito, quest'anno Rindt. insieme con l'inseparabile Stewart, aveva propugnato una campagna per la sicurezza dei circuiti. La morte di Courage nel rogo di Zandvoort, in Olanda, aveva dato lo spunto a Jochen per contestare molti organizzatori di gare. Non aveva voluto correre in agosto nel Nuerburgrtng, in Germania. Aveva detto: « Non ho voglia di morire contro un albero o in un burrone ». Desiderava un maggior numero di pompieri e di impianti antincendio lungo le piste. In Inghilterra ci disegnò su un pezzo di carta come avrebbe voluto le curve e le balle di sicurezza, ii Monza è un autodromo relativamente sicuro », aveva ammesso a malincuore dopo che la contestazione alla pista italiana non era andata a buon fine. m. f.
Persone citate: Cooper, Courage, Jocnen Rindt, Masten Gregory, Rindt
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