Dalla Puglia verso Nord ventimila vagoni d'uva di Mario Dilio
Dalla Puglia verso Nord ventimila vagoni d'uva Dalla Puglia verso Nord ventimila vagoni d'uva (Nostro servizio particolare) Bari, 5 settembre. Non meno di 20 mila vagoni frigoriferi, carichi di uva da tavola, partiranno quest'anno dalle cinque province pugliesi, verso i ricchi mercati dell'Italia Settentrionale e dei paesi europei: Francia, Svizzera, Austria, Germania federale, Olanda, Lussemburgo, Gran Bretagna. L'annuale eccezionale traffico ferroviario è già cominciato da diverse isettimane e continuerà per tutto settembre. Migliaia di donne e ragazze, fatte affluire anche dalla Basilicata, dal Molise e dall'Abruzzo per la scarsità di manodopera femminile in Puglia, lavorano nelle decine di stabilimenti del Barese e del Brindisino, alle operazioni di pulizia, selezione e confezionamento delle cassette di uva per la mensa dei consumatori europei. Lo scorso anno, su 11 milioni di quintali di uva da tavola, prodotta in Italia, il 50 per cento era di produzione pugliese, cioè 5 milioni e 600 mila quintali. Per la stagione 1970, tutti i produttori prevedono un aumento del volume di produzione che può raggiungere anche il 20 per cento. E' una conseguenza positiva della pratica dell'irrigazione, che si va estendendo nelle zone viticole della Puglia e specialmente nel sud di Bari e lungo la costa. All'ingrosso quest'anno, si spuntano prezzi buoni, affermano i produttori, migliori degli armi scorsi. In Puglia è meno evidente la speculazione nei mercati. Un serio handicap per i coltivatori è la mancanza di carri frigoriferi o meglio il loro arrivo irregolare e poco costante nelle stazioni di partenza. Gravi sono infatti le conseguenze, quando sui mercati giunge una produzione diversa da quella che l'acquirente straniero ha ammirato all'origine, cioè sul posto di produzione. La campagna per l'uva da tavola, sotto certi aspetti, ha sostituito in Puglia quella per la raccolta del grano. Ci sono grossi centri rurali, mobilitati da luglio a settembre con fabbriche che approntano le cassette, officine che mettono a punto carri e rimorchi, uffici che si occupano del reclutamento della manodopera, viaggiatori e telex in continuo contatto con i grandi mercati, per seguire i prezzi e le trattative di vendita. Le spedizioni avvengono a mezzo ferrovia, ma una forte quantità di uva marcia su strada. Specialmente a sera, sono centinaia gli autocarri medi e grandi che partono per Roma, Bologna, Milano, Torino, viaggiano l'intera notte e all'alba del giorno dopo, l'uva « Regina » o « Italia » o « Baresana » è nei mercati pronta ad essere acquistata dai negozianti che poi provvedono a venderla a milioni di famiglie. Mario Dilio
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