Sull'auto usata per la rapina alla banca la polizia scopre un proiettile esplosivo

Sull'auto usata per la rapina alla banca la polizia scopre un proiettile esplosivo I cittadini si domandano: e se avessero sparato? Sull'auto usata per la rapina alla banca la polizia scopre un proiettile esplosivo La macchina abbandonata nella notte presso il San Luigi - Un testimone descrive i rapinatori - Battuta notturna delia Mobile: cinquecento persone in Questura, cinque arrestate, sequestrate 4 pistole Una pallottola calibro 45 è stata trovata sull'auto usata dal banditi che venerdì pomeriggio hanno assalito l'agenzia 13 della Cassa di Risparmio. In corso De Gasperl 52 bui. Non è una pallottola normale: qualcuno ha inciso il piombo sulla punta, trasformandola In un proiettile « dum ilum ». L'Intenzione e ovvia: le ferite provocate da queste pallottole sono più gravi, squarciano I tessuti. Una terribile testimonianza della ferocia del banditi. Polizia e carabinieri sono impegnati in una caccia senza tregua. L'auto usata per 11 colpo è stata scoperta ieri mattina in strada del Portone, presso l'ospedale S. Luigi. Era stata rubata la sera prima in corso Turati'al commerciante Giovanni Valentinl, di Padova. I rapinatori se ne sono disfatti circa sei ore dopo l'assai to. Verso le 22,30, Alberto Pinzardi, 57 anni, custode di una fabbrica, ha visto due auto percorrere lentamente strada del Portone, che si perde attraverso i campi. — Davanti l'Alfa, con due persone. Dietro una Mini-Morris gialla, guidata da un terzo gio vane. Èra molto buio ed to ero lontano, ma II ho visti bene quan do sono secsi. Hanno parlato per qualche minuto, poi sono risaliti tutti e tre sulta Mini e sono ri partiti. Erano molto giovani, sembravano ragazzi. Tutti coloro che hanno visto 1 banditi, concordano nel dire che erano molto giovani. Hanno usato la teénica, perfezionata col tempo, della banda Cavallero. La stessa brutale violenza, la stessa rapidità. Non ci sono state vittime.- Ma soltanto per caso. Gli impiegati della banca hanno dichiarato che i rapinatori tradivano un grande nervosismo. Urlavano più per farsi coraggio che per spaventare. Impugnavano le armi con mani tremanti. Qualunque movimento da parte degli impiegati sdraiati sul pavimento poteva scatenare una sparatoria Come accadde a Ciriè, il 16 gennaio 1967, quando Cavallero e ì suoi complici spararono a bruciapelo contro un cliente, 11 dott. GiViOttino. Un po' sordo, 11 medico non si era accorto di quello che accadeva, non aveva sentito gli ordini urlati dai banditi e invece di buttarsi a terra, aveva infilato una mano in tasca, per riporre un assegno. Venerdì pomeriggio, nell'agenzia di corso De Gasperi, l'impiegata Mara Capra, 26 anni, ha cercato di nascondersi strisciando dietro una scrivania. II bandito armato di mitra le ha puntato l'arma alla nuca, urlandole di star ferma, il dito contratto sul grilletto. La tragedia e stata sliorata ar. che durante la fuga dei rapinatori. La prima radiomobile della polizia e arrivata 30 secondi dopo la loro partenza. Che sarebbe accaduto se fosse arrivata prima? Gli abitanti della zona ne parlano con sgomento, ricordano ancora la folle sparatoria per le strade di Milano fra Cavallero, i suoi complici e gli agenti che li inseguivano Morti e feriti, un carosello di terrore. Anche venerdì i rapinatori erano armati: certamente non avrebbero esitato a sparare. Diretta dui capo (Iella mollile, dott. tviontesano. Ieri sera è stala fatta una grande retata negli ambienti della malavita. Duecento agenti hanno controllato le zone « proibite »: piazza Cario Felice, Porta Palazzo, via Salazzo, il Valentino, via Nizza. In un cespuglio nel pressi del Bórgo Meilioevalc, e stato troiaio un sacchetto di plastica con due pistole Bercila cai il, in perfetta eiliclenza. Olire SUO persone sono state portale In Questura per accertamenti. Cinque sono stale arrestate: Lorenzo Valli,li, 23 anni, abitante a ». Mauro, per oltraggio; Angelo iviorreale. 21 anni, cameriere disoccupato, in possesso di arnesi da scasso-. Calogero Merlisi, 1» anni, per furto su auto; Aldo Iorio 25 anni, corso Kegìna Margherita 164 e Flavio Coscddu, 22 anni, via Bellczla 27. Sono stati fermati inoltre: Antonio Marungi, 18 anni, abitante a Rivalta, per il possesso di una pistola cai. 22 con silenziatore; Domenico Caputo, 23 anni, via Fontanesi 3, che aveva con sé un pugnale. In questura è stata condotta anche una ragazza scappata di casa: Ivana Carla Accomasso, 18 anni, abitante a Moncallcrl. * * Medaglie d'oro e «brillanti per oltre un milione sono il bottino di due ce spaccate » in vetrine di oreficerie a Ciriè e Caluso. Alle 10,30 in via Matteotti a Ciriè giunge un'Alfa 1750 bianca con due giovani, si arresta davanti alla gioielleria Be Matteis, al numero 12, all'incrocio con via San Ciriaco, uno scende e osserva, poi risale sull'auto che si allontana. Cinque minuti dopo l'Alfa è dì nuovo in via Matteotti, davanti al numero 38. Azione fulminea, il cristallo va in frantumi con un colpo secco. Giacomo Del Piano, 62 anni, maresciallo in pensione, osserva la scena: —- Ho telefonato subito aliti caserma ma « quelli » erano già scappati verso Lonzo. Il titolare del negozio, Gastone Biavati, 64 anni, via Costa 16 ha visto in faccia i banditi. Poco dopo l'auto è a Caluso, la vede il vigile Roberto Cecconi, 27 anni: Ho avuto un sospetto ma non c'era alcun motivo per fermare l'Alfa. L'auto si ferma davanti alla goielleria di Linda Mottino, 45 an ni; la proprietaria è nel retro, sente un colpo, esce ma i ladri sono già spariti. Si erano impadroniti di quattro plataaux di gioielli per un milione. Durante la fuga l'Alfa ha cercato di travolgere il titolare di una pasticceria Giulia no Perissinotto, 27 anni, che era riuscito ad afferrare il volante Ivana Accomasso,

Luoghi citati: Caluso, Ciriè, Milano, Padova, Rivalta