Ancora molti interrogativi nella strage che ha sconvolto l'alta società romana di Livio Zanotti

Ancora molti interrogativi nella strage che ha sconvolto l'alta società romana Anche se per la polizia il "caso,, è ormai chiuso Ancora molti interrogativi nella strage che ha sconvolto l'alta società romana Non è chiaro del tutto il movente del triplice delitto - Due misteriose lettere della Fallarino: una al marito (scomparsa) e l'altra al giovane amante - Smentito che la marchesa fosse ammalata al seno - Si parla di ricatti nel mondo notturno e negli ambienti di estrema destra (Nostro servizio particolare) Roma, 4 settembre. « Alla polizia compete accertare i termini di un fatto delittuoso ed individuare le responsabilità penali. E' quanto, è stato fatto nel caso dei marchesi Casati Stampa e se qualche dettaglio non appare pienamente spiegato ciò non significa che l'indagine debba dire ancora qualcosa. La psicologia del profondo non è tra gli strumenti della polizia giudiziaria », affermano stasera in questura. Vuol dire che per gli investigatori da domenica a oggi non è cambiato nulla: la morte di Camillo Casati Stampa di Soncino, di sua moglie Anna Fallarino e del loro amico Massimo Minorenti è per la giustizia un dramma passionale, sia pure con tutte le varianti del caso. Niente cadaveri trovati in casa dei marchesi sette anni fa, niente mali inesorabili che minacciavano la vita di Anna Fallarino (che in clinica c'era andata soltanto per farsi ricostituire il seno con un intervento di chirurgia , i , r e 0 0 plastica), niente ricatti nascosti del mondo notturno e dell'estremismo di destra. DI tutto ciò alla polizia non risulta nulla di nulla e a meno di clamorose svolte nell'indagine, la vicenda per la giustizia è praticamente chiusa. Nondimeno, restano degli interrogativi. Il primo riguarda il movente stesso della strage, se si tiene conto delle lettere scritte da Anna Fallarino prima di essere uccisa. Le lettere sono due; la prima è indirizzata al marchese e non si è mai trovata: il proprietario del night-club « Fauve», Cesate Marangoni, amico della marchesa e di Massimo, ha riferito alla polizia che la donna vi chiedeva scusa al marito per i malintesi trascorsi e si rimetteva alla volontà di lui. Marangoni è l'unico che l'abbia letta, perché era. presente quando la marchesa l'ha scritta. Il maggiordomo di casa Casati Stampa, Antonio Boni, ha confermato soltanto di averla ricevuta e posta sul secrétaire del marchese, perché egli la trovasse al suo ritorno. Se Camillo Casati l'ha effettivamente letta nessuno può affermarlo con certezza assoluta. Il messaggio, in ogni caso, è sparito e per gli inquirenti vuol dire che il marchese l'ha visto e poi l'ha distrutto . in qualche modo. «La stanza da bagno è proprio accanto a quella del delitto », ci ha precisato il dottor Ferrante. La seconda lettera della marchesa è indirizzata a Massimo Minorenti e soltanto ieri se n'è conosciuta l'esistenza. L'altro amico del giovane ucciso, Aurelio Facchini, l'ha trovata nella sua automobile e l'ha consegnata alla polizia. Sembra che Anna Fallarino l'abbia smarrita mentre con l'auto del Facchini stava andando al tragico appuntamento con il marito. Neanche questa è stata letta con certezza dal destinatario, che nel superattico di via Puccini è andato con un'altra auto. La lettera è ora nelle mani del magistrato che si occupa della vicenda, insieme con tutti gli altri documenti, il diario intimo e le foto audaci della marchesa. Ma si sa che contiene tra l'altro l'addio di Anna Fallarino al giovane amante: «Ti scrivo mentre non so se il mio amore esiste ancora. Per me, tu non sei stato una semplice avventura. Cerca di rifarti una nuova vita, sei giovane e puoi farlo. La tua Anna». Quindi Anna Fallarino stava congedando l'amante e rassicurava il marito di volergli restare accanto. Sembra, inoltre, che anche per Massimo l'amore per la marchesa non fosse un sentimento irrinunciabile. Quali sono allora i motivi che hanno scatenato la furia sanjuiii 'Sa di Camillo Casati? « E' possibile, dicono gli investigatori, che nella ricostruzione del delitto qualche circostanza secondària sembri non del tutto chiarita, ma non si possono escludere equivoci e contrattempi. Del resto, chi ha parlato avrebbe anche potuto evitare di farlo, almeno in qualche caso, e comunque risulta che ha detto la verità ». Livio Zanotti

Luoghi citati: Cesate, Roma, Soncino