Pochi parenti ai frettolosi funerali dei marchesi Casati presso Milano di Livio Zanotti

Pochi parenti ai frettolosi funerali dei marchesi Casati presso Milano Ultimo atto della tragedia nell'alta società romana Pochi parenti ai frettolosi funerali dei marchesi Casati presso Milano La figlia Anna Maria, senza trucco, durante la cerimonia è stata vicina al giovane Gabrio Visconti di San Vito - Non ha assistito, per sfuggire ai curiosi, alla tumulazione della matrigna - Presente anche una sorella di Anna Fallarino - Dopo il rito la marchesina è partita in automobile per la villa di Arcore (Dal nostro corrispondente) Milano, 3 settembre. Con una cerimonia semplice e quasi frettolosa, i corpi di Camillo Casati Stampa marchese di Solicino e della moglie Anna Fallarino sono stati inumati stamane nella cappella mortuaria di famiglia al cimitero di Muggiò. Le due salme erano giunte noi piccolo centro della provincia poco dopo le 7,30, a bordo di due autofurgoni di un'impresa di pompe funebri rii Roma. Ieri sera era giunta a Milano in volo dalla capitale Anna Maria, la figlia di 19 anni del marchese. Poco prima delle 9,30 è arrivato don Luigi .Gadda, il parroco della chiesa di San Pietro e Paolo a Muggiò, e la cerimonia ha avuto inizio. La figlia Anna Maria è stata fatta entrare nel cimitero da un cancello secondario, probabilmente per evitare i giornalisti ed i fotografi nonché la curiosità di una cinquantina di persone che nel frattempo si erano raccolte davsnti al recinto dolle tombe dei Casati Stampa. Con i capelli biondi sciolti sulle spalle, senza trucco in viso, la giovane, che indossava un « golf » nero sopra una gonna blu e portava una borsa nera a tracolla, è entrata nel cimitero accompagnata da un impiegato dell'amministrazione che cura i beni di famiglia, il dott. Lo Baido. Cercando di apparire disinvolta e fingendo di non accorgersi della presenza dei fotografi, Anna Maria Casati Stampa di Soncino ha subito raggiunto la chiesa. Qui si è incontrata con Gabrio Visconti di San Vito, che l'ha abbracciata. La giovane ha sostato in rrecogiimento per . alcuni istanti davanti alla bara che racchiudeva il corpo del padre, poi è uscita per incontrarsi con i pochi congiunti e amici intervenuti e con le personalità locali che hanno voluto porgerle le loro condoglianze. Quindi, accompagnata dal giovane Visconti di San Vito, che le è sempre stato vicino per tutto il tempo che si è trattenuta nel cimitero, ha raggiunto il piccolo recinto che ospita le tombe di famiglia. Con lei erano anche la sorella di Anna Fallarino, Venia, con la figlia, la donna vestiva in uno stretto lutto e indossava un soprabito nero. Mentre parenti e conoscenti (pochi) si raccoglievano nel piccolo camposanto, le bave venivano trasportate con un carrello dalla chiesa fino al luogo della sepoltura, prima quella della donna, poi quella del marito. Le bare so no state sistemate nella tomba dove si trova sepolto il padre del marchese. Nella tomba e stata fatta scendere per prima la bara del marchese: la figlia Anna ha assistito da vicino all'operazione eli interramento guardando fissa la cassa che scendeva sottoterra, senza tradire alcuna emozione. Molto commosso è invece apparso il maggiordomo dei marchesi Casati Stampa, Adriano Boni, giunto a Muggiò da Roma. Il giovane ha seguito la cerimonia della sepoltura in silenzio, con gli occhi arrossati. E' stata poi la volta della bara con i resti di Anna Fallarino a scendere nel loculo. All'operazione non ha assistito la figlia del marchese Camillo Casati Stampa, che ha preferito appartarsi dietro la cappelletta per sottrarsi alla curiosità dei fotografi e delle persone che erano state trattenute al di là del cancello di recinzione. Nel frattempo al cimitero erano giunti altri congiunti e conoscenti. Tumulate le salme, Anna Maria Casati ha subito lasciato il cimitero, accompagnata da Gabrio Visconti di San Vito. La giovane ha percorso a passo svelto il breve tratto di sentiero che porta all'uscita secondaria ed è salita su di una « 124 » bianca targata Napoli (a bordo della quale si trovavano altre due giovani parenti e un uomo), che è partita alla volta di Arcore, dove i marchesi Casati Stampa hanno una villa. S- m. la della prima moglie del marchese e zia di Anna Maria, ha presentato al pretore un'istanza in cui chiede di avere la tutela della nipote diciannovenne. La donna, che ha 45 anni e vive a Roma con il marito, sostiene di essere l'unica parente abile della ragazza, poiché la nonna, madre del marchese Camillo, ha novant'anni e non sarebbe pertanto in grado di assumersi la responsabilità. Assistita dall'avv. Eugenio De Simone, Emilia Izzo si oppone così al desiderio già espresso al magistrato dagli amici e dal legale dell'orfana, perché essa sia affidata al senatore Giorgio Bergamasco, un uomo anziano, - di riconosciuta dignità, indicato per il suo disinteresse personale nella vicenda. E' una contesa destinata a protrarsi: il pretore ha invitato la signora Izzo ad accompagnare la richiesta con una documentazione che dimostri la sua idoneità ad assumere la tutela della nipote. Ma già si sa che le persone vicine ad Anna Maria Casati sono deCise a respingere la proposta di Emilia Izzo, presentando al magistrato una contro-memoria. La ragazza non avrebbe mai nascosto la sua scarsa simpatia per la zia materna, con la quale non aveva praticamente rapporti, e rifiuterebbe di esserle affidata. Comunque, si tratta di una questione delicata: Emilia Izzo già percepisce, per volontà del marchese, una rendita mensile fissa sul patrimonio intestato alla marchesina sua nipote; inoltre, c'è di mezzo un patrimonio valutato intorno ai 400 miliardi di lire, che dovrà presumibilmente essere amministrato più o meno direttamente dalla' persona al- la quale verrà affidata Anna Maria. Ci sono i possedimenti di Arcore, le tenute a Cusago, a Montoro e a Velata, il famoso allevamento di cavalli da trotto nelle adiacenze di Varese, tutto nel giro di pochi chilometri da Milano. Nel capoluogo lombardo ci sono le trenta stanze da letto e i saloni da ricevimento del palazzo di via Soncino, altre proprietà immobiliari minori, la sede della compagnia assicurativa del marchese Camillo. Ci sono, ancora, l'isola di Zannone, nell'arcipelago Pontino, e la casa di via Puccini in cui si è compiuto' il dramma. Tutto insieme rappresenta una ricchezza favolosa e per il fisco, al quale il marchese pagava pochi milioni l'anno di tasse, inattesa. Il clamore suscitato dalla vicenda ha portato sulle prime pagine dei quotidiani anche questo aspetto della vita dei Casati Stampa. Si è saputo che il comune di Roma riscuoteva dal contribuente Camillo Casati appena centomiladuecentonovantotto lire l'anno. Nella vita e nella morte del marchese Casati, restano quindi alcuni punti da chiarire. Anche la tragedia esplosa domenica sera nel superattico di via Puccini presenta aspetti che il diario intimo di Camillo Casati non spiega fino in fondo. Oggi si è conosciuta una seconda lettera scritta nelle ore che precedettero il delitto da Anna Fallarino e indirizzata questa volta al suo amante Massimo Minorenti. La polizia l'ha avuta da Franco Facchini, un altro amico del giovane ucciso e della marchesa; dice: « Ti scrivo mentre non so se il mio amore esiste ancora. Per me, tu non sei stato ima semplice avventura. Cerca di rifarti una nuova vita. La tua Anna ». Quindi, quello tra la marchesa e Massimo Minorenti era un amore che sta, va per chiudersi. In tal caso I quali motivi hanno spinto Camillo Casati ad uccidere ed uccidersi? La polizia ammette di non poterlo spiegare senza l'ausilio dello psicologo. Ma gli amici di Massimo I Minorenti che stamane sono iiiitiiitiiii iiiiì 1111111 unii tu niiiiii iiiiitiimiiiiii intervenuti al funerale dei ragazzo, nella chiesa di San Lorenzo Fuori le Mura, al' Verano, dicono che per loro è tutto chiaro. E' andata come si è detto: il marchese ha sparato per gelosia, anche se questa aveva per lui un significato ben diverso da quello che comunemente ha per la gente. Aggiungono che Massimo voleva mettere la testa a posto, perciò aveva abbandonato una milizia politica fatta tutta tra le squadracce neofasciste che fino all'anno scorso hanno messo a soqquadro l'Università. Livio Zanotti Roma, i familiari alle esequie di Massimo Minorenti (Tel.) ciiiii il titilli liiiiiiiiiitij ttiiiii iiiiiiiiiiit iiiifii iiiiiiiiiiiiii iiiiiiiii iiiii iiiiitiiiii iiiii iiiii ii tiiiiiiiiiii Milano. Anna Maria Casati ieri al termine della cerimonia al cimitero di Muggiò (Teleloto Ansa)