Scomparsa una lettera della marchesa scritta nella notte prima della tragedia

Scomparsa una lettera della marchesa scritta nella notte prima della tragedia I retroscena del delitto nell'aristocrazia romana Scomparsa una lettera della marchesa scritta nella notte prima della tragedia oarveaocmcoceospanoonnaesuoamane-rareaamaro:voevaceaeggesse prima dell'appuntamento - Tra l'altro era detto: « La situazione è quella che è e non c'è motivo di mutarla » - La figlia Anna Maria: « Non sapevo nulla e ancora oggi non so proprio cosa pensare » (Nostro servizio particolare) \ Roma, 2 settembre. « Io non sapevo nulla, tut- j j to mi è piombato sulla teste, 'all'improvviso e ancora oggi ; non so cosa pensare, cosa di\ re... Cosa potrei dire?... ». j Anna Maria Casati Stampa . j di Solicino parla guardando j I diritto negli occhi dei croni- \ I sti che la interrogano, turbata ma senza smarrimenti. E' appena fuori del padiglione basso e anonimo dell'obitorio, sul piazzale Verano, di fronte al cimitero. Pochi metri più in là, nella sala mortuaria, ci sono i corpi senza più vita del padre, il marchese Camillo, e della seconda moglie di lui, Anna Fallarino, composti per essere trasportati a Muggiò, in Lombardia, nella tomba di famiglia. Anna Maria ha voluto accompagnarli nel loro ultimo viaggio. Sembra una ragazza dura, che non si abbandona facilmente al dolore, anche se ha | appena lasciato alle spalle l'adolescenza. E' in tenuta sportiva, i capelli neri lun- \ ghi sulle spalle e una maglietta con maniche corte sui « blue-jeans », adagiato sul collo un golfìno chiaro che ha infilato soltanto per entrare nella camera ardente. Ma non è vero che fosse in disaccordo con il padre e non si intendesse con Anna Pallarino. Alla donna che dieci anni fa aveva preso il posto di sua madre accanto al marchese Camillo, dopo qualche tempo, si era affezionata. Uscivano frequentemente insieme, ci sono amici di famiglia che lo ricordano. Anna Maria preferisce ora non dichiararlo, ha bisogno di difendersi con qualche riserbo anche se in questa vicenda di riserbo non ve n'è stato affatto. Cosa farà adesso che è rimasta sola non lo ha ancora deciso. « Sono così... come sorpresa, non ho in mente nulla di preciso. Andrò a Muggiò, vicino a Milano, in casa di amici. Poi tornerò a Roma e allora si vedrà ». Per l momento la marchesina non ha da aggiungere altro. Forse ' lo farà nei prossimi giorni, se lo riterrà necessario. Perché per le persone iOitiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiittiiiiiiiittitiiiiitiiii che le sono restate vicino non tutto ciò che s'è detto è stato detto nel modo giusto. Della tragedia che l'ha colpita la ragazza preferisce non parlare, per lei e per le persone che l'assistono in questi giorni non c'è più niente da dire. E' anche l'opinione della polizia, fin dal primo momento, e forse anche quella del magistrato inquirente. Si dice, di fronte a qualche aspetto della vicenda non del tutto chiarito, che si tratta di questioni secondarie. L'abitazione dei marchesi Casati Stampa in via Puccini, ricordano gli investigatori, è un attico e superattico vasti oltre 500 metri quadrati, con pareti antiacustiche, ciò che aiuta a spiegare come fosse possibile ai domestici non udire perfettamente ciò che accadeva lontano da loro. L'opinione prevalente è che non vi siano responsabilità penali e che per la giustizia il caso sia praticamente chiuso. La casa del dramma sarà riaperta da un momento all'altro e il diario verde del marchese Camillo, che racchiude ogni episodio della torbida vicenda, sarà quasi certamente riconsegnato alla famiglia Casati che ne ha fatto richiesta. Resta, tuttavia, un punto oscuro nella ricostruzione delle ore che hanno preceduto la morte di Camillo Casati, Anna Fallarino e Massimo Minorenti. Una lettera, che la marchesa aveva scritto al marito nella notte tra sabato e domenica perché egli la leggesse prima dell'appuntamento fissato per le sette del pomeriggio di domenica in via Puccini, non si trova. E' scomparsa e di essa non vi è trac¬ cia. A rivelarne l'esistenza è stato il chimico Cesare Marangoni, amico di Massimo, che ha trascorso in casa sua con la coppia là notte che ha preceduto la tragedia. Ha detto che Anna Fallarino vi dichiarava la propria decisione di seguire la volontà del ma1111 mi i ii i li m 1111 m i u i ii 11 ti ti 11 li ri 11111 ti i ti i n 31 rito, ma i termini esatti della lettera non si conoscono. « Più o meno, la marchesa diceva che ormai la situazione era quella che era e non c'era motivo di mutarla. Comunque lasciava al marito la parola definitiva: se vuoi che torni a casa non devi fare altro che dirmelo, altrimenti comportati come credi. Erano queste le parole conclusive della lettera ». ha detto Marangoni ai cronisti che sono andati a parlargli nel suo « night-club », il « Fauve », alle pendici dei Colli Parioli. Questa lettera, qualsiasi cosa contenesse, è stata consegnata al maggiordomo di casa Casati Stampa, Antonio Boni, che ha confermato di averla avuta e consegnata al marchese, appena égli tornò dal Veneto, :ti menica pomeriggio. Ma quando gli agenti della polizia scientifica sono entrati nello studio di Camillo Casati la lettera non c'era più, né c'era alcun segno che potesse fare ritenere che fosse stata distrutta dal marchese. La polizia è tornata due volte a cercarla, ma inutil- mente' Livio Zanetti \ j . j \ | \ Roma. Il marchese Casati e la moglie Anna ad una serata mondana (Telefoto Ap)

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Muggiò, Roma, Veneto