Lancia due sassi contro il Papa in aula mentre scende dal trono dopo l'udienza di Filippo Pucci

Lancia due sassi contro il Papa in aula mentre scende dal trono dopo l'udienza Gesto inconsulto di un giovane nella residenza estiva di Castel Gandolf o Lancia due sassi contro il Papa in aula mentre scende dal trono dopo l'udienza Paolo VI non è stato colpito ed ha mostrato di non essersi accorto del fatto - La sala era gremita da 6 mila pellegrini - L'uomo (35 anni) è un disoccupato, già ospite di un ospedale psichiatrico - Ha detto: «L'ho fatto perché così mi comandavano gii spiriti» (Noslr' yvizio articolare) Gas^" j«do'fo, 2 settembre A] te*fmine dell'udienza generale del mercoledì, a Ca stel Gandolfo, due pietre sono alale lanciate contro il Pon tefice, c quel momento stava Utós lo la sala. Paolo VI non è stato colpito e, apparentemente, non si è accorto di nulla. I sassi sono finiti ;ontro la parete dietro il trono pontificio, provocando una sbrecciatura. L'autore del gesto è stato ricoverato in una clinica psichiatrica Erano le 11,30 All'udien za, cominciata esattamente un'ora prima, erano presenti seimila persone di varie nazionalità, radunate nell'aula di Villa Cybo, fatta costruire da Pio XII nella residenza estiva ed inaugurata durante il pontificato di Giovanni XXIII. E' una costruzione moderna e funzionale, provvista di impianti di riscaldamento e condizionamento d'aria che può contenere 8 mila persone in piedi Giungendo da Villa Barberini, dove ha la propria dimora nel periodo estivo, Paolo VI si era assiso sul trono, eretto in posizione elevata di fronte alla folla Il Papa aveva iniziato a parlare salutando i vari gruppi nella loro lingua. Tema del discorso: la ricerca di | Dio e come sia difficile que sta ricerca nel nostro tempo Al termine, rivolto ad un gruppo di vietnamiti, Paolo VI ha detto in francese: « Ci sta a cuore di ripetere quanto deploriamo gli orrori della guerra che insanguina il vostro pacifico Paese, quan ì to desideriamo che la pace ritorni su quella terra colpi ta da tanti lutti e lacrime L'Onnipotente voglia ascoltare le nostre preghiere e volgere il cuore di tutti i responsabili verso una felice e rapida soluzione del conflitto nella concordia » Un applauso ha salutato queste parole e Paolo VI, levatosi in piedi, ha impartito la benedizione conclusiva. Poi ha cominciato a scendere dal trono; improvvisamen te sono sibilati nell'aria i duesassi Passandogli sopra il capo le pietre sono andate a colpire la parete. Coloro che si trovavano più vicini al Papa hanno reagito con un mormorio di sorpresa. Paolo VI, mostrando di non essersi accorto di nulla, ha con tinuato a parlare con i ve¬ scovi e le personalità che gli erano attorno. L'uomo che aveva lanciato le pietre veniva intanto condotto via ed identificato. Si chiama Luigi Donno, è nato 35 anni fa a Corinaldo di Otranto, è un marconista disoccupato Al funzionario di p.s., dott. Clarizio, ha dichiarato: « L'ho fatto cerche così mi comandavano gli spiriti che mi guidano... ». In passato era stato ricoverato in clinica psichiatrica. Oggi, visitato da un sanitario di Castel Gandolfo, è stato giudicato « pericoloso per sé e per gli altri » ed è stato quindi trasferito in clinica. Secondo testimoni oculari, al momento del lancio il Donno si trovava in mezzo ad un gruppo di pellegrini stranieri a non più di 15 metri di distanza dal trono papale. Portava un sacchetto contenente una mezza dozzina di sassi. L'Osservatore Romano di questa sera scrive che il gesto dello squilibrato « non ha minimamente turbato la serenità gioiosa » dell'incontro del Papa con i fedeli. La Radio vaticana ha aggiunto che Paolo VI non si è accorto di nulla. Va ricordato, a titolo informativo, che la legislazione vaticana contempla ancora oggi la pena di morte per coloro che attentano al Capo dello Stato, nel caso specifico il Papa. Naturalmente nessuno pensa di applicare tale pena nei confronti di un uomo riconosciuto irresponsabile dei propri atti. Filippo Pucci

Luoghi citati: Castel Gandolfo, Corinaldo, Otranto