Il terrore all'Aia
Il terrore all'Aia Il terrore all'Aia (Segue dalla 1' pagina) ci darete soddisfazione, uccideremo gli ostaggi ». Il governo olandese conosce benissimo la storia di Ambon. Nel '50 fu la capitale della « Repubblica delle MoIucche Meridionali ». La sua indipendenza durò poco: Giakarta la soffocò nel sangue dopo sei mesi. Un « governo molucco in esilio » si formò all'Aia, incominciando una azione di disturbo all'Onu. I guerriglieri esigono adesso che De Jong interceda per loro presso Suharto, ridia la libertà alla terra natale, pròponga una federazione. La risposta del premier olandese è secca: no. Ma egli ostaggi. accetta di parlare con il leuder del « governo molucco », un ingegnere a nome Manu sama, che vive e lavora all'Aia. Il colloquio si svolge nel pomeriggio, in un'atmo sfera sempre più tesa. Dal tetto della villa, gli assediati agitano una bandiera, e, con un megafono, rinnovano la minaccia di sterminare gli La situazione si sblocca d'improvviso. Alle 17,30, De Jong convoca una breve conferenza stampa. « Gli assediati s'arrenderanno — dice — li giudicherà un nostro tribunale. Rinunciano a tuttoNoi inoltreremo sempheemen te una loro lagnanza a Suharto La visita si svolgerà come previsto, con sole 24 ore di ritardo ». Passano trenta minuti, e di fronte agli occhi increduli d'una numerosa folla s'aprono i cancelli della residenza dell'ambasciatore. Escono una quindicina di giovani. Ridono, agitano i pu- mi chiusi, urlano: « Viva le isole Molucche ». Sul marcia piede, il sangue dell'agente è ancora rosso, quasi vivo. Tre cellulari li portano via in fretta, mentre agli ostaggi vengono prestati i soccorsi. L'Aia tira un respiro di sollievo. Ma rimane un profondo disagio. E' l'eredità coloniale del l'Olanda che riaffiora. Nei suoi antichi territori indonesiani, essa ha lasciato gravi tensioni. Potrebbero esplodere durante la visita di Suharto. e. c.
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