"Chi va piano, farà la riserva" di Maurizio Caravella

"Chi va piano, farà la riserva" Oggi scatta la Parigi - Lussemburgo* ultimo test per gli stradisti "Chi va piano, farà la riserva" Così ha detto Ricci, commissario tecnico degli azzurri - Adorni e Motta devono ancora conquistarsi il posto da titolare - Merckx in polemica con De Vlaeminck - Anquetil critica la selezione francese dal nostro inviato Parigi, lunedi mattina. A parte Merdkx e Zilioli, tutti i più validi rappresentanti del ciclismo mondiale saranno in lizza da oggi a giovedì nell'ottava edizione della Parigi-Lussemburgo, ultimo « test » prima della gara iridata in programma domenica prossima sul circuito di Leicester. Un collaudo impegnativo, anche se il percorso, che toccherà cinque nazioni (Francia, Belgio, Olanda, Germania e Lussemburgo) non presenta grosse difficoltà altimetriche: i corridori, infatti, in soli quattro giorni dovranno percorrere quasi 900 chilometri, resi duri da un caldo afoso ed opprimente, dal pavé e da una infinità di curve su strade spesso strette e malconce. Nel '68 vinse Dancelli, l'anno scorso Merckx, dopo una bella lotta con Gimondi. Una corsa per campioni veri, per gente in forma. Chi non è al massimo del rendimento, rischia pesanti ritardi. Per gli azzurri (che saranno ancora una volta rivali, perché la corsa è per squadre di marca ed anche perché Ira di loro l'intesa è ancora molto lontana) la corsa sarà decisiva: chi non reggerà al ritmo dei migliori, chi mostrerà qualche grave indecisione, verrà relegato al ruolo di riserva per Leicester. Su 12 selezionati, due faranno il viaggio per l'Inghilterra come-semplici turisti: in un primo tempo sembrava che gli esclusi dovessero essere Colombo e Sgarbozza, ma pare che Ricci stia rivedendo in parte i suoi piani. Il C. T. degli azzurri è sfato molto esplicito: « I prescelti per Leicester saranno i dieci che nella Parigi-Lussemburgo dimostreranno di essere più in forma: meglio un gregario al massimo del rendimento che un corridore di nome fuori condizione. Le ultime gare mi hanno lasciato un po' perplesso, anziché far svanire i miei dubbi li hanno aumentati. E' possibile che uno dei "grandi" diventi riserva. Forse anche due: tutto dipenderà ■ da questi quattro giorni di corsa ». .Ricci non ha fatto nomi, ma l'allusione ad Adorni è evidente. L'emiliano è ormai all'ultimo anno di carriera (la prossima stagione diventerà direttore sportivo di Gimondi e Motta): la sua classe non si discute, ma la forma tarda troppo ad arrivare. La convocazione di Adorni sta già suscitando delle proteste, specie da parte dì Basso e Dancelli, che vorrebbero in squadra un gregario in più: e ci sarebbe a disposizione Colombo, un elemento prezio¬ so. Ricci ha detto: « Se Adorni corresse in Inghilterra,- sarebbe come al solito il " cervello" della squadra. Ma su un percorso come quello di Leicester occorre soprattutto gente capace di un ritmo elevato per oltre 250 chilometri. Verrà prescelto chi mi darà le maggiori garanzie di tenuta, non farò certo dei favoritismi ». Pare che anche per Motta la maglia azzurra non sia ancora certa I selezionati sono nervosi, nel « clan » degli italiani l'ai- mosfera è sempre tesa, i dubbi sui nomi delle due riserve non servono certo a. dare tranquillità. Anche la tattica degli azzurri a Leicester continua ad essere argomento di vivaci discussioni: Basso vorrebbe essere il capitano « unico », ma Ricci non è d'accordo (e neppure gli altri azzurri): Dancelli vorrebbe avere libertà di fare la propria corsa, di correre secondo il'proprio istinto senza dover ubbidire a precisi schemi tattici: « Soltanto così — ha detto — potrei avere qualche possibilità di vittoria. In un campionato mondiale, bisogna tentare il colpo a sorpresa presto, per non restare imbottigliati ». Ma Ricci ha già deciso che tutti dovranno rispettare le sue direttive senza discutere, pena il deferimento alla commissione disciplinare. Se gli azzurri hanno molti problemi (e non riusciranno certo a risolverli tutti alla Parigi - Lussemburgo), anche nelle altre ' squadre le polemiche non mancano. Merckx, che in un primo tempo aveva minacciato di disertare i mondiali se fossero stati selezionati anche Roger De Vlaeminck, Van Den Bossche e Sercu, è stato accontentato soltanto in parte: De Vlaeminck —, infatti, a Leicester ci sarà. Mojson, presidente della federazione belga, ha dichiarato senza mezzi termini: « Se Eddy dovesse vincere anche in Inghilterra, la gente forse finirebbe con lo stancarsi e la popolarità del nostro sport non ci guadagnerebbe certo. Per noi forse sarebbe meglio che fosse un altro belga ad imporsi ». Eddy (che ieri lia partecipato ad una riunione su pista con Zilioli a Parigi) è seccato per queste dichiarazio ni: ha preteso tre gregari « personali » ed ha convinto tutta la squadi'a — promet tendo, pare, forti cornpens — a correre soltanto per lui De Vlaeminck, ovviamente è l'unico « ribelle »: «'A Leice ste — ha detto — sarò solo ma correrò per me stesso, senza ricevere ordini da nes suno. Merckx, per vincere, dovrà battere anche me, e non ci riuscirà tanto facilmente, ve lo assicuro ». Anche nella nazionale francese le polemiche non mancano. Attorno al vecchio Poulidor ed ai collaudati Delisle e Riotte, il selezionatore Marillier ha chiamato per i mondiali un gruppo di giovani, alcuni dei quali quasi sconosciuti in campo internazionale. Anquetil, che a Leicester dirigerà per la prima volta la squadra francese in sostituzione di Bidot, non è d'accordo sulle convocazioni: « Aimar, Novak e Danguillame — ha sostenuto — avrebbero meritato la convocazione. Marillier ha voluto puntare tutto su Poulidor e Guimard e secondo me è stato un gl'osso errore ». E proprio alla Parigi-Lussemburgo gli esclusi cercheranno di dimostrare di andare più forte dei prescelti. Maurizio Caravella