Incriminati i «nipoti diabolici» che uccisero lo zio per derubarlo

Incriminati i «nipoti diabolici» che uccisero lo zio per derubarlo Ixi autunno a. Eoma il px*oc&ss<so De ImgIIìss Incriminati i «nipoti diabolici» che uccisero lo zio per derubarlo La sentenza istruttoria pone sotto accusa anche un'americana e un francese: sono tutti e quattro giovanissimi, dai 23 ai 25 anni I parenti dell'ucciso avrebbero organizzato il delitto per impadronirsi di danaro, oggetti d'antiquariato, preziose statuine di giada nostro servizio Roma, lunedì mattina. Uno dei processi più interessanti della ripresa autunnale, riguarderà l'uccisione del pensionato Luigi Milioni, di 68 anni, avvenuta — secondo l'accusa — per opera di due stretti parenti della vittima: la nipote Liliana Guido ed il marito di questa, Lucio De Lellis (la donna ha 23 anni ed il coniuge 25). Con loro risponderanno dì concorso in omicìdio volontario aggravato anche l'americana Dana Benjamin Faith ed il francese Maurice Pioquin, l'una di 23 anni e l'altro di 24. Sul banco degli imputati siederanno, però, soltanto tre persone: ì « coniugi diabolici » e la giovane americana. Maurice Ploquin è riuscito a sfuggire, circa un anno fa, alla cattura e, secondo le ultime informazioni raccolte dalla « Squadra mobile » romana si troverebbe nascosto in Francia. La sentenza con la quale il giudice istruttore Gustavo De Biase hà ordinato il rinvio a giudizio dei quattro presunti responsabili del delitto è stata depositata in cancelleria ed ora sarà compito della Corte di Assise fissare la data in cui si? svolgerà il processo. Oltreché dell'omicidio, i quattro imputati risponderanno di tentata rapina e lesioni aggravate. « Verso le ventuno del 9 gennaio 1969 — si legge nel documento — i coniugi Miliani sentirono suonare alla porta di casa. La moglie del pensionato, Concetta Biagini (sorella della madre di Liliana Guido) si recò ad aprire la porta e fu assalita da un giovane alto, con il viso nascosto dentro una calza trasparente ». La donna tentò di resistere all'aggressione, ma, mentre lo sconosciuto la teneva stretta alle mani, ricevette un forte colpo alla testa, presumibilmente sferrato con il calcio di una pistola, che le fece perdere i sensi. Quando tornò in sé. Con- celta Biagini — secondo la ricostruzione fatta dal magistrato inquirente — corse a chiedere aiuto ai vicini nella convinzione che i due aggressori fossero ancora nel suo appartamento. Ma il delitto era stato già compiuto: Luigi Miliani, che era accorso in aiuto della moglie, era stato ucciso con tre colpi di pistola che l'avevano raggiunto al torace, all'addome ed alla coscia sinistra. Un quarto proiettile fu trovato conficcato in una parete. Per dieci mesi la polizia, nonostante fosse riuscita a raccogliere qualche testimonianza, brancolò nel buio. Poi si aprì uno spiraglio. La Guardia di Finanza fermò un presunto trafficante di stupefacenti, Francesco Casertano, che nel tentativo di scagionarsi parlò di molte cose e, in particolare, di un suo amico; Maurice Ploquin. « Durante la notte tra il 9 e 10 gennaio — disse tra l'altro Casertano — venne da me, in vicolo del Piede 15 dove abito, Maurice Ploquin il quale, in stato di estrema agitazione, mi confidò che un nostro comune amico, Lucio De Lellis, aveva ucciso quella sera a colpi di pistola un uomo. Il delitto era avvenuto mentre De Lellis e Ploquin tentavano di compiere un furto ». Casertano riferì anche che il giorno dopo Ploquin ritornò da lui e, raccontando i particolari dell'accaduto, disse che era stata Liliana Guido, nipote della vittima, a riferire a De Lellis, suo fidanzato, che nella abitazione dello zio erano custoditi denaro, statuine di giada ed altri pregiati oggetti d'antiquariato. A sua volta De Lellis — sempre secondo il racconto di Ploquin — avrebbe riferito la « notizia all'amica Dana Faith Benjamin, decidendo quindi di organizzare il furto ». Il racconto di Casertano fu sufficiente per convincere il capo della « Mobile » di Roma, Salvatore Plameri, ad arrestare i tre complici. Alla cattura, avvenuta il 22 ottobre dello scorso anno, sfuggi però Maurice Ploquin. Lucio De Lellis, che è studente universitario ed il 24 luglio scorso ha ottenuto di poter fare due esami in carcere, conseguendo un'ottima votazione, in un primo momento confessò il delitto. Poi ritrattò completamente, rifiutandosi di firmare i verbali. Lucio De Lellis e Liliana Guido il giorno delle nozze

Luoghi citati: Francia, Roma