Il caldo e il timore dei Pirenei fanno il gioco di Eddy Merckx
Il caldo e il timore dei Pirenei fanno il gioco di Eddy Merckx II Giro di Francia verso le ultime grandi salite Il caldo e il timore dei Pirenei fanno il gioco di Eddy Merckx Ieri sul traguardo di Tolosa: 1° Van Vlieberghe, 2" Benfatto fuggiti nel finale Solo un attimo di suspense in tutta la noiosa tappa: a 5 km dall'arrivo la Maglia gialla è stata colpita all'occhio da un sassolino - Eddy si è fermato, ma ha ripreso subito - I rivali non hanno avuto il tempo di organizzare un attacco dal nostro inviato Tolosa, lunedì mattina. Il Tour ha vissuto un'altra giornata di noia: 259 chilometri sotto il sole, su stradine di campagna prive di difficoltà altimetriche, ma egualmente pericolose per la sinuosità del tracciato, con passaggi da brivido in mezzo a paesini di quattro case. Una tappa assurda, inutile, a cui i protagonisti della corsa hanno adeguato il loro impegno: era evidente che il caldo e la distanza avrebbero bloccato qualsiasi velleità di lotta fino all'ultima ora di corsa riducendo la tappa ad una marcia di trasferimento penosamente lenta Da questa giustificata sonnolenza del plotone si è usciti a poco più di quaranta chilometri da Tolosa. Una serie di scaramucce senza esito e poi la fuga decisiva: un italiano, Benfatto (uno dei tre superstiti della Scic) ed un belga, Van Vlierberghe, che milita però egli pure in una formazione italiana, la Ferretti. I due, per quanto inseguiti tenacemente da una pattuglia di dieci corridori (tra i quali il campione del mondo Ottenbros ed il danese Mogens Frey) sono riusciti a mantenere una quarantina di secondi di vantaggio fino all'ingresso nella magnifica pista del velodromo di Tolosa. Van Vlierberghe, secondo logica, è riuscito a prevalere nettamente sul padovano: Benfatto aveva tentato di convincere il rivale a lasciargli la vittoria, ma il belga gli aveva risposto, onestamente, che tra «. poveretti » certi favori è meglio non chiederli neppure. Al terzo posto, a 4", si è classificato Frey, davanti a Riotte, al nostro Guerra e ad altri cinque concorrenti. Il gruppo, regolato allo sprint da Godefroot, ha accusato un ritardo di poco più di un minuto. Una delusione per il pubblico accorso sulle tribune di Tolosa sperando di assistere ad un emozionante duello fra i maggiori velocisti europei, ma una conclusione così banale è un rischio logico, quando si affrontano percorsi di questo genere in pieno luglio e con una temperatura di 32 gradi all'ombra. L'episodio centrale della tappa ha finito quindi con l'essere un curioso incidente toccato alla màglia gialla, a poco più di cinque chilometri dall'arrivo. Merckx era nella seconda parte del plotone — un fatto che dimostra come Eddy sia piuttosto affaticato — attorniato da alcuni compagni di squadra. Ad un tratto lo si è sentito cacciare un grido; scendere di bicicletta e coprirsi il volto con le mani. Un sassolino, proiettato indietro da una delle biciclette, gli era schizzato in un occhio e Merckx aveva dovuto fermarsi, con la vista improvvisamente annebbiata. Il « dramma » è durato un attimo: Merckx si è ripreso quasi subito e con l'aiuto di tutta la squadra (salvo Bruyere e Huysmans, che erano nella pattuglia di dieci corridori all'inseguimento di Benfatto e Van Vlierberghe) nei giro di un chilometro ha ripreso il suo posto nel plotone: La reazione della maglia gialla anzi è stata tanto pronta che i suoi avversari lo hanno visto rientrare, staccando di forza i suoi stessi gregari, praticamente senza che ci fosse il tempo di organizzare un attacco. Del resto c'era poco da illudersi. Merckx, per quanto non più infastidito dal mal di gola, è senz'altro stanco e rassegnato — almeno per qual- che giorno — a restare sulla difensiva. Ma i suoi avversari stanno peggio di lui e ancor più della Maglia gialla si preoccupano di centellinare le poche energie che restano loro, onde evitare crolli clamorosi, nei prossimi giorni sui Pirenei. Un timore più che giustificato: se continuerà questo caldo asfissiante, molte cose cambieranno ancora, ed in modo clamoroso, nella classifica alle spalle del grande Merckx. Oggi il Tour completa l'avvicinamento ai Pirenei con una tappa che ha, se non altro, il pregio della relativa brevità: 190 chilometri da Tolosa a Saint-Gaudens, che presentano la difficoltà maggiore sul rettilineo d'arrivo, in salita abbastanza impegnativa. Gianni Pignata ♦
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