Industriale milanese precipita in un ghiacciaio sopra Cervinia

Industriale milanese precipita in un ghiacciaio sopra Cervinia Due disgrazie alpinistiche in Valle d'Aosta Industriale milanese precipita in un ghiacciaio sopra Cervinia Armando Cova, 37 anni, con due amici era in gita nei pressi della Gobba di Rollin - Improvvisamente è sprofondato nella voragine - Trovato morto dopo dieci ore di ricerche - Drammatica notte di due giovanissimi alpinisti genovesi feriti dopo un «volo» sulle Rocce Nere - Salvali dalle guide dal corrispondente Aosta, lunedì mattina, Nelle ultime ventiquattr'ore sulle montagne circostanti Cervinia si sono registrate due sciagure alpinistiche. Un industriale milanese di 37 anni è precipitato in un crepaccio mentre con altri due amici compiva una gita sci-alpinistica nei pressi della Gobba dì Rollin, a 3700 metri dì altitudine. Coraggiosamente le guide del soccorso alpino del Breuil si sono calate nella profonda voragine; in un primo tempo hanno riportato alla superficie solamente i bastoncini da sci dello sventurato Armando Cova, residente a Milano in viale Monza e in vacanza a Cervinia. Soltanto a sera, dopo ore di ricerche, l'industriale è stato trovato ormai cadavere al fondo della voragine alta 30 metri. L'altro incidente, fortunatamente meno grave, è accaduto alla Roccia Nera, una montagna che si eleva a 4089 metri, nel gruppo orientale del Breithorn, alla testata della Valtournanche e delle valli di Ayas e di Gressoney. Protagonisti due giovanissimi alpinisti dì Genova, Vincenzo Secondo di 17 anni e Marco Giovagnoni di 16. Quest'ultimo è ora ricoverato all'ospedale Maria Vittoria di Torino, per avere riportato nell'incidente, che poteva avere ben più gravi conseguenze, la frattura esposta della clavicola e della gamba destra, mentre il suo compagno se l'è cavata con qualche graffio e con molto spavento. I due erano partiti sabato con il padre del Giovagnoni, Guido, di 45 anni, per il bivacco Rossi e Volante, situato a due chilometri circa dalla Roccia Nera. La gita non presenta difficoltà eccessive, ma i due ragazzi hanno voluto provare l'ebbrezza di una vera e propria ascensione e, lasciato il genitore del Giovagnoni al bivacco, si sono portati alla base della montagna. Legati in cordata, alle prime difficoltà ad uno di essi è scivolato un piede ed entrambi, stando al racconto dei soccorritori, sono precipitati per alcuni metri fermandosi, per fortuna, tra alcuni spuntoni di roccia. Impossibilitali a muoversi — Marco Giovagnoni era ferito, mentre il secondo era rimasto incrodato — hanno lanciato grida di aiuto, sperando di essere uditi. Preoccupato del loro ritardo. Guido Giovagnoni è andato loro incontro ed ha così saputo dell'incidente occorso al figlio. A notte inoltrata l'uomo, superando difficoltà estreme, ha raggiunto la stazione della funivia dì Plateau Rosa per chiedere soccorso. Solo nella mattinata di domenica però è potuto intervenire un elicottero del soccorso cereo di Linate, che ha trasportato sul posto cinque guide al comando di Jean Bich. presidente delle guide del Cervino. L'operazione si è svolta velocemente, nel migliore dei modi, e prima di mezzogiorno ì due ragazzi po- tevano essere trasferiti a Cervinia, dove Marco Giovagnoni riceveva le prime cure dal dottor Oreste Maquignaz e quindi veniva trasferito a Torino. « -Abbiamo avuto paura che non ci trovassero — ha dichiarato il Secondo —. Quando finalmente abbiamo udito l'elicottero avvicinarsi, abbiamo capito che eravamo salvi. La notte non è stata fredda, fortunatamente. Ho vegliato il mio amico rincuorandolo e cercando di prestargli quel minimo di aiuto che potevo. Ma anch'io ero in preda alla paura ». L'altro incidente, ben più grave, è accaduto alle 14 circa di domenica. I tre gitanti milanesi, in fila indiana, percorrevano sugli sci il ghiacciaio del Plateau Rosa, quando Armando Cova, improvvisamente, spariva alla vista degli altri due. sprofondando in una voragine. Gli amici correvano alla funivia del Plateau per dare l'allarme. Dal Breuil partivano cinque guide: Ettore Bich, Leonardo Carrel,\ Maurizio Compagnoni, Giovanni Herin e Mirco Minuzzo (quest'ultimo aveva partecipato anche al salvataggio del mattino) e tre finanzieri, al comando del brigadiere Battistini; le ricerche come abbiamo detto, sono durate 10 ore. Il povero Cova aveva le gambe fratturate e si presume sia morto soffocato. Italo Vaglienti

Luoghi citati: Aosta, Ayas, Breuil, Genova, Milano, Torino, Valle D'aosta