Furibonda volata tra compagni di squadra Agostinho vince irregolarmente: retrocesso

Furibonda volata tra compagni di squadra Agostinho vince irregolarmente: retrocesso Furibonda volata tra compagni di squadra Agostinho vince irregolarmente: retrocesso La classifica generale resta immutata - Roger De Vlaeminck e Pingeon si sono ritirati - Anche oggi una tappa di montagna dal nostro inviato Mulhouse, lunedi mattina. Il dominio di Eddy Merckx sul Tour si fa sempre più schiacciante, mentre si assottigliano le file dei suoi avversari. Roger De Vlaeminck, il più accanito rivale del fuoriclasse belga, ha dovuto abbandonare sabato la corsa, per una seria caduta durante la « cronometro » di Forest, Pingeon ha risolto l'altalena dei suoi dubbi decidendosi a porre fine, con un'anticipata rinuncia, alle sofferenze provocategli da un'artrosi al ginocchio destro. Lo spagnolo Ocana, considerato come il più autorevole antagonista di Merckx, incomincia dal canto suo ad accusare qualche battuta a vuoto e Janssen se ne sta tranquillo sulla difensiva: una mancanza di aggressività che giustifica il diffondersi di una voce antipatica, quella che la vittoria di Alain Vasseur, gregario dell'olandese, sabato a Saarlouis, costituisca una parte del prezzo per una commedia ben recitata. Il valore di Merckx, indipendentemente da questi sospetti, e comunque tale da garantire egualmente interesse al Tour, anche se il risultato della competizione appare già scontato. Eddy, nei giorni scorsi, davanti al pubblico dei tifosi belgi, ha dato spettacolo, la sua perentoria affermazione a 43 di media, sul tremendo percorso della Valenciennes-Forest costituisce uno scampolo di altissima classe, che ha giustificato da parte dei suoi connazionali, sportivi e giornalisti, un entusiasmo delirante. Il più noto radiocronista belga ha detto, nel corso della cronaca diretta, che « nemmeno Coppi avrebbe potuto riuscire in un'impresa del genere ». Se n'è avuta la dimostrazio- ma, all'atto pratico, deve essergli balenato qualche sospetto sull'arrendevolezza del collega. Fatto sta che si sono visti due corridori della stessa squadra spintonarsi senza ritegno. Agostinho si è aggiudicato lo sprint dopo essersi aggrappato alla maglia del danese. La giuria è intervenuta d'ufficio nella vicenda, declassando il portoghese al secondo posto ed assegnando la vittoria a Mogens Frey, il primo danese trionfatore di una tappa del Tour. Frey, in mezzo alla sorpresa generale, ha dato in escandescenze minacciando di rifiutare il successo. Oggi si replica, partendo da Belfort (con un trasferimento di una cinquantina di chilometri in pullman), verso Divorineles-Bains: 241 chilometri, con la Còte de la Croix . St-Marc in apertura ed il Col de la Faucille a trenta chilometri dall'arrivo. Gianni Pignata Emozioni al Tour. Da sinistra: Frey prolesta contro il suo compagno di squadra Agostinho dopo l'arrivo; la chiara irregolarità del corridore portoghese durante la volata (nel circolo la mano di Agostinho aggrappata alla bicicletta di Frey) ed infine la smorfia di dolore dell'italiano Michelotto che si è nuovamente fratturata una spalla (Telefoto) ne anche ieri, nella SaarlouisMulhouse, la più lunga tappa del Tour con i suoi 269 chilometri. .Per la prima volta il Giro di Francia attaccava le salite, scalando i Vosgi, e qualcuno — non Janssen — ha provato a sorprendere la sorveglianza della Maglia gialla. Ha tentato l'olandese Zoetemelk, capofila della Flandria dopo il ritiro dei due fratelli De Vlaeminck, ed Eddy ha risposto con- traccando a sua volta e costringendo Ocana, Poulidor e Van Den Bossche ad un affannoso inseguimento. In quel momento era in fuga il nostro Schiavon, passato in vetta al traguardo della montagna (seconda categoria) con 15" sugli inseguitori. La battaglia alle sue spalle ha favorito il riassorbimento del veneto della Salvarani, mentre il danese Mogens Frey rilanciava l'offensiva. L'ex campione del mondo dell'inseguimento passava solo in vetta alla seconda salita, il Gran Ballon, e veniva raggiunto nella discesa dal compagno di squadra Agostinho che, rischiando la pelle, riusciva a strappare al gruppo una cinquantina di secondi ed a difenderli anche sulla terza montagna, il Col du Silberloch. Nei trenta chilometri verso 11 traguardo di Mulhouse, i due fuggitivi perdevano naturalmente terreno, terminando la corsa con pochissimi metri di vantaggio sul plotone: praticamente una sola volata, con due battistrada protetti da uri esiguo margine di sicurezza. Lo sprint ''tra Agostinno e Frey* ha avuto aspetti tragicomici. Il portoghese si era evidentemente accordato con il compagno di squadra perché questi gli lasciasse la vittoria, Sul traguardo di Mulhouse un episodio curioso

Luoghi citati: Francia, Mulhouse, Valenciennes