Israeliani ed arabi sembrano più rigidi Usa e Russia insistono: " Intendetevi" di Mario Ciriello

Israeliani ed arabi sembrano più rigidi Usa e Russia insistono: " Intendetevi" I difficili negoziati alle Nazioni Unite per il Medio Oriente Israeliani ed arabi sembrano più rigidi Usa e Russia insistono: " Intendetevi" Tel Aviv minaccia di abbandonare i colloqui con Jarring, se Egitto e Giordania pretenderanno lo sgombero totale delle terre occupate - Il Cairo accusa Israele di non volere la pace - Decisivo il «vertice» Nixon-Kossighin a metà ottobre (Dal nostro invùito speciale) New York, 29 agosto. I colloqui di pace alle Nazioni Unite sul Medio Oriente riprenderanno la prossima settimana c*opo il ritorno a New York del delegato israeliano Joseph Tekoah, ancora a Gerusalemme. E' atteso per domani sera o lunedì. Nel breve intervallo, si assiste a due fatti paralleli. Arabi e israeliani inaspriscono il loro linguaggio, manifestando dubbi sulle possibilità di successo dei negoziati. Le due superpotenze, America e Russia — « ora intimamente coinvolte nel Levante;;, come ha detto in questi gipr-, ni 11 portavoce di Nixon — insistono invece senza mezzi termini sulla necessità di una intesa. Ascoltiamo anzitutto le voci che giungono dal Medio Oriente. Il ministro israeliano senza portafoglio Galili, responsabile dei servizi stampa, ha dichiarato alla radio : che, se gli arabi esìgeranno un totale ritiro israeliano ì dai territori occupati, Tel Aviv potrebbe abbandonare i i negoziati. « Potrebbero sor, pere situazioni che giustifl\ citerebbero la nostra uscita dalle trattative. Ciò potrebbe ! avvenire, ad esempio, qualora l'altra parte, senza impe| gtiarsi prima a fare la pace, ci trascinasse in discussioni su problemi territoriali o su ! piani per un ritiro ». Anche al Cairo i giornali I esprimono sfiducia: ed a tali i valutazioni si sono aggiunte, ! ora, quelle personali di Nasi ser. Notizie di fonte ufficiale I | informano che, in un inconI tro con il presidente unghe- j | rese Pai Losonczi, Nasser ha 1 i accusato Israele di contrasta- | I re l'opera di Gunnar Jarring, i | l'intermediario dell'Orni. Il : | testo governativo dice: « Il i I presidente Nasser ha parlato t 1 all'ospite delle ambizioni \ | espansionìstiche di Israele, \ : del suo rifiuto di restituire i le terre arabe e degli ostacoli che innalza sulla strada \ di Jarring ». Tra gli « ostacoli » vi sarebbero le accuse | di violazione della tregua. Sarebbe un espediente per sabotale l'ennesimo tentativo d'arri "are alla pace. E' chiaro che l'atteggiamento arabo-israeliano non riflette soltanto veri timori e veri sospetti, d'altra parte comprensibili dopo annni di i lotte: in ogni negoziato di- Ptomatico le parti cercano di j Partire semPre da « posizioni ì ™ forza "- con richieste mas | "me ®* a.Pnma. vista- irn i oucibili. Ci vorrà non poco ! ten}PQ ~ se ma} * ^ri PW* ~ Pnma che gli awer \ san, comincino a cedere su | «g**» ^^iL^,1!? che ciò avvenga prima della terza decade di settembre — i con l'apertura della 25a As- culi icwjcituia UL'iia i.^ ; semblea generale dell'Onu 1 quandQ arriveranno j tre rni. jRiadi u giordano nistri degli Esteri, l'egiziano Atallah e l'israeliano Eban. Ma sulla scena vi sono pu- j re Mosca e Washington, la | cui presenza è visibile e incalzante. Ogni giorno, Jarring deve informare le superpotenze degli sviluppi. Ieri ha j parlato Breznev e il suo discorso è stato accolto qui con soddisfazione. Una frase soprattutto è piaciuta. Quando ha dichiarato che la ricerca d'un accordo non deve essere fermata « dai fautori d'ima continua azione militare e di una condotta aggressiva ». Il monito è diretto agli israeliani, ma è diretto pure — fa notare la stampa americana — ai guerriglieri palestinesi, agli irakeni, ai cinesi, a tutti i « falchi ». Di ecce- I zionale importanza diventa in j questo quadro il probabile vertice Kossighin-Nixon, pre- j visto per la seconda metà di ottobre. Il leader sovietico | sarà tra i molti statisti che i visiteranno New York duran- | te i lavori dell'Assemblea generale. Come dicemmo ieri, l'« idea» ventilata dalla Casa Bianca di garantire un accordo nel Medio Oriente con l'invio in quella regione d'una « forza, di pace » russo-statunitense ha ricevuto una fredda accoglienza. Ma il New York Times afferma oggi che il progetto è ottimo e che, nonostante i loro primi giudizi, arabi e israeliani gli sono probabilmente favorevoli. Russi e americani — si legge — già sono nel Medio Oriente e soltanto le loro garanzie riusciranno forse a spegnere la sfiducia e l'ostilità degli antagonisti. Mario Ciriello \ ! 1 \ I ; \ \ . j | Il mediatore Jarring (Tel.)