L'Italia lancerà tre satelliti Usa

L'Italia lancerà tre satelliti Usa Da una base nell'Oceano Indiano L'Italia lancerà tre satelliti Usa Accordo tra la Nasa e l'Università di Roma per gli studi nell'atmosfera - Il primo esperimento quest'anno, gli altri due nel 1971 Washington, 28 agosto. L'Italia lancerà tre piccoli satelliti astronomici americani dalla base di lancio San Marco, nell'Oceano Indiano al largo del Kenya. Il primo lancio avverrà quest'anno verso la fine di novembre o ai primi di dicembre, gli altri due l'anno prossimo. L'accordo è stato raggiunto tra la Nasa e l'Università di Roma. L'agenzia spaziale americana ha precisato che è la prima volta che satelliti Usa vengono lanciati da Paesi stranieri. Per questi tre lanci saranno utilizzati razzi Scout a quattro stadi, dal costo di 2,5 milioni di dollari ciascuno. Questo accordo dà applicazione pratica ad una intesa di collaborazione sull'uso della base San Marco, firmato tra l'Italia e gli Stati Uniti nel febbraio 19(59. Per i lanci in programma l'ente spaziale americano rimborserà il Centro di ricerche spaziali dell'università per le spese. Ognuno dei tre satelliti ptserà circa 145 chili. A bordo ci saranno apparecchiature scientifiche per 70 chili. Le operazioni dureranno almeno sei mesi. Scopo dei lanci è la raccolta di dati sulla corrente elettrica nella magnetosfera, sulle aurore, sulle tempeste magnetiche e sull'accelerazione delle particelle elementari con cariche elettriche nella magnetosfera interna della Terra. (Ap) I commenti a Roma (Nostro servizio particolare) Roma, 28 agosto, (a. r.) La decisione della Nasa di affidare all'Italia il lancio di tre satelliti americani « dimostra la fiducia che l'ente spaziale americano ha. riposto in noi in seguito alla collaborazione da tanto tempo in corso », ha dichiarato il prof. Luigi Broglio, direttore del Centro di 'icerche aerospaziali dell'Università di Roma. «E', tra l'altro, la prima volta che gli Stati Uniti affidano ad un altro paese il lancio di loro satelliti, ha precisato Broglio, il che dimostra che l'Italia, con il Centro di ricerche aerospaziali e il poligono "San Marco", è in possesso di un'organizzazione che permette di svolgere programmi spaziali interessanti sia sul piano economico sia dal punto dì vista scierùificc ». La base di lancio «San Marco», che è rimasta inattiva per tre anni, è composta da tre piattaforme fissate sul fondo marino a pochi chilometri dalle coste del Kenya, sulla linea dell'Equatore. E' stata questa particolarità, spiegano gli scienziati italiani, a far scegliere la base di lancio « San Marco » alla Nasa. Dal poligono italiano, infatti, si può ottenere un'orbita equatoriale senza dover ricorrere a propulsori ausiliari. I satelliti astronomici, inoltre, potranno essere immessi in un'orbita circolare a 500 chilometri di quota in una zona che solo all'Equatore offre le migliori condizioni. L'arrivo al poligono del razzo vettore « Scout », che sarà impiegato per il lancio, è previsto per la seconda metà di settembre. Il lancio dovrebbe avvenire ai primi di dicembre. Tutte le operazioni di montaggio e di lancio saranno eseguite da tecnici italiani. Il primo satellite che verrà lanciato è destinato a ricerche astronomiche sui raggi X provenienti dallo spazio. Il secondo dovrà studiare il plasma confinato nelle fasce di radiazioni che circondano la Terra, e il terzo dovrà rilevare i raggi gamma provenienti dallo spazio.

Persone citate: Broglio, Luigi Broglio