I viticultori prevedono la vendemmia superiore all'annata storica del '64

I viticultori prevedono la vendemmia superiore all'annata storica del '64 Se la temperatura " collaborerà,, ancora I viticultori prevedono la vendemmia superiore all'annata storica del '64 Nelle zone classiche del Monferrato, delle Langhe e sulle colline dell'Ovadese e Acquese i vigneti sono sani e i grappoli belli e numerosi - La quantità dell'uva Barbera è superiore al normale - Di qualità migliore Grignolino e Freisa' (Nostro servizio particolare) Alessandria, 27 agosto. Dopo un'annata di fatiche, di sacrifìci e di ansie, i viticoltori stanno per raccog 3re il frutto del loro sudato lavoro, tra poco più di un mese avrà inizio infatti la raccolta delle uve e la vendemmia 1970 si annuncia molto buona. Per molti agricoltori del Piemonte, specialmente nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, la viticoltura costituisce il maggiore cespite dell'anno, dal ricavo delle uve o del vino, devono trovare un giusto compenso per il lavoro fatto nel corso dell'annata. Compenso che, nel 1970, sempre che il tempo si mantenga buono e in settembre non si registrino piogge insistenti, con eccessiva umidità, dovrebbe essere soddisfacente: produttori e tecnici sono in questi giorni, in generale, ottimisti circa la quantità e soprattutto circa la qualità del prossimo raccolto. I vitigni si estendono un po' ovunque, sulle colline e le zone classiche sono l'Astigiano, il Monferrato alessandrino e astigiano, le Langhe cuneesi, le colline dell'Ovadese e dell'Acquese. In complesso, nelle tre province di Alessandria, Asti e Cuneo (dove è concentrata la maggior produzione del Piemonte) nelle annate buone si ricavano sugli otto milioni di quintali di uva: con una produzione di vino oscillante sui sei milioni di ettolitri, I vitigni più diffusi sono Barbera, Dolcetto, Moscato, Barolo, Barbaresco, Freisa, Grignolino, Nebbiolo e Cortese. I vigneti sono ovunque sani, belli i grappoli e in gran numero. Il ritardo vegetativo dovuto al lungo inverno, ha salvaguardato la vite dalle brinate primaverili: le gemme non erano ancora dischiuse e non hanno subito danni e così ora il raccolto si presenta buono. Vi è stata qualche preoccupazione per la peronospora, ma gli opportuni trattamenti hanno scongiurato grossi pericoli. Per quanto riguarda il Barbera, il vitigno dominante nelle province di Alessandria, Asti e, in minore misura, quella di Cuneo, l'uva è molto bella, in quantità leggermente superiore al normale; ovunque il notevole ritardo vegetativo è stato In larga parte recuperato e pertanto la vendemmia non dovrebbe essere prolungata in ottobre, minori quindi i rischi per un eventuale peggioramento delle condizioni atmosferiche. Nella zona tipica di Nizza Monferrato il Barbera dovrebbe quest'anno ripetere quella del 1964, che fu un'annata veramente eccezionale sia per qualità che quantità. La situazione del Moscato (zona di Canelli in provincia di Asti, di Strevi e Acqui nell'Alessandrino e di Santo Stefano in provincia di Cuneo) è altrettanto' soddisfacente. L'uva, dopo il ritardo iniziale ha uno sviluppo normale, La vendemmia del Dolcetto, che interessa in particolare le province di Alessandria e Cuneo, dovrebbe essere per quantità su livelli normali (lo scorso anno si ebbe un calo, rispetto alla media, di un 40-50 percento); l'uva inoltre è molto bella. Nella zona tipica dell'Ovadese, se il tempo terrà, si prevede un prodotto qualitativamente migliore a quello ottenuto nel 1964, che fu una annata « storica ». I grappoli sono numerosi, consistenti e sani, protetti da una vegetazione folta e rigogliosa. La produzione maggiore verrà dai vecchi vitigni, II Grignolino (zona tipica a cavallo del Casalese e dell'Astigiano, attorno a Portacomaro) non è particolarmente abbondante, ma l'annata sarà senza dubbio favorevole come qualità. Veramente bella la Freisa, « come se ne vede di rado », ha commentato qualcuno, normale come quantità e pertanto superiore allo scorso anno, senza dubbio migliore come qualità. Il Nebbiolo (zona dell'Albese) è In fase avanzata di maturazione. L'uva pare bella e la qualità, se il prodotto non risentirà della siccità, sarà più che buona. Per il Barolo, ci sono tutte le condizioni per ritenere che il raccolto sia superiore alla media normale e su un livello elevato sarà pure la qualità del vino, produzione 1970. Identico discorso vale per il Barbaresco: quantità superiore allo scorso anno e con tutte le premesse per credere in una qualità ottima. Per questi due tipi di uva, si avrà quest'anno un notevole aumento di produzione (dal 15 al 20 per cento) in quanto diventeranno produttivi, per la prima volta, i nuovi vitigni. Infine buone le previsioni pure per il Cortese, che ha la sua zona tipica attorno a Gavi Ligure e nel Tortonese. Franco Marchiaro Buone prospettive per il «Gattinara» Vercelli, 27 agosto. (w.n.)- Irà. produzione dell'uva delle colline del Gattinarese e del Biellese si prevede quest'anno, nonostante alcuni aspetti negativi, non inferiore al passato, e cioè intorno ai 250-300 mila quintali. Un più fondato giudizio sarà possibile darlo fra una quindicina di giorni. L'andamento stagionale non favorevole ha impedito la regolarità del ciclo di sviluppoNella parte bassa del Gattinarese vi sono state inoltre grandinate, che hanno recato danni in talune aziende. Com'è noto, tutte le uve prodotte in provincia di Vercelli sono destinate alla vinifica- zione dei pregiati *X^ra », « Lessona » e « Masse rano », che si aggirano in media intorno ai 150-200 mila ettolitri. 1 Alessandria. Ultimi controlli prima della vendemmia nel Monferrato