Anche Siena riscopre Mercadante di Massimo Mila

Anche Siena riscopre Mercadante Si apre questa sera la rassegna musicale chigiana Anche Siena riscopre Mercadante L'interesse per il musicista, predecessore di Verdi, che si sta. rivalutando in quest'anno centenario - Nel programma un ricordo di Tartini, Mussorgski, composizioni d'avanguardia e, naturalmente, Monteverdi (Dal nostro inviato speciale) Siena. 26 agosto. Con una prolusione di Fedele D'Amico su « Mercadan te, Verdi e II ballo in ma- schera » ha inizio questa sera la XXVII Settimana Musicale promossa dalla Fondazione dell'Accademia Musicale Chigiana. D'Amico è stato un precursore dell'attuale « Mercadante-Renaissance », ed ha lungamente predicato al deserto sulla necessità di controllare cosa fossero le opere di colui che, in pieno Ottocento, più da vicino e più a lungo parve quasi insidia-, re l'incontrastato primato verdiano. Se quest'anno il primo centenario della morte del compositore di Altamura (figlio naturale d'un prete e della sua perpetua) si svolge con tanta ricchezza di manifestazioni (dopo Spoleto e Siena, altri teatri metteranno in scena qualcuna delle sue 60 e più opere), lo si deve certamente anche alla tenace sollecitazione culturale di D'Amico. Perché « Mercadante, Verdi e II ballo in maschera »? Perché l'opera II Reggente, che andrà in scena domenica sera al Teatro dei Rinnovati, ha lo stesso soggetto del Ballo in maschera, e pertanto del Gustave III ou le Bai masqué, che Daniel Auber, l'autore di Fra Diavolo, aveva scritto.nel 1833 su libretto di Scribe. Cronologicamente l'opera di Mercadante si colloca a mezzo fra is altre due, essendo stata rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino il 2 febbraio 1843. Si tratta quindi d'un interessante triangolo melodrammatico, di cui D'Amico prenderà le misure nel suo discorso. Sempre attenta alle commemorazioni ed agli anniversari, la manifestazione senese dedicherà due serate a Sonate e Concerti di Giuseppe Tartini, il grande violinista istriano che morì a Padova 200 anni or sono. Non sono invece stati raccolti il terzo centenario della nascita di Caldara (del quale si potranno sentire due oratori nel corso della Sagra Musicale Umbra) e il secondo centenario della morte di « Cic ciò », ossia Francesco Di Maio, operista napoletano che forse varrebbe la pena di rispolverare, almeno a Giudicare dal fanatismo che era riuscito a destare nel corso della sua breve carriera Quale l'aveva creata negli Anni Trenta un musicista d'avanguardia come Alfredo Casella, la Settimana Musicale Senese era una manifestazione strettamente musicologica, volta a risuscitare pagine gloriose, e veramente vitali, del passato musicale italiano Tutti sanno che Vivaldi e Monteverdi hanno spiccato di li il volo verso le loro fortune contemporanee. Ma da alcuni anni la manifestazione sene se si viene aprendo cautamen¬ te alla modernità, e quest'anno, in verità, si può dire che lascia da parte anche le cautele, ospitando due concerti della London Sinfonietta, diretti da Luciano Berio, il quale presenterà, tra l'altro, la prima esecuzione europea del suo Melodrama, di cui non sappiamo ancora se sia quella Opera, recentemente caduta in modo clamoroso a Santa Fé (New Mexico), o altra cosa. Con composizioni di Donatoni, Petrassi e Maderna, e naturalmente una panoramica di Berio, questi due concerti senesi potrebbero stare benissimo in un programma di Donaueschingen o di Royan. Ma ci sarà il correttivo di stile senese, recato da Monteverdi col Combattimento di Tancredi e Clorinda, cantato da Cathy Berberian. A mezza strada tra l'antico e il moderno sta una delle più invoglianti « prime » di questa XXVII Settimana Senese, quella de II Matrimonio, l'opera che Mussorgski lasciò incompiuta sul testo teatrale di Gogol. Ne eseguiranno l'unico atto pervenutoci gli allievi dell'Accademia Musicale Chigiana, sabato pomeriggio al Teatro dei Rinnovati. La XXVII Settimana Musicale Senese si chiuderà il 2 settembre con una replica de Il Reggente, non senza aver pagato un largo tributo a quella che sembra stia diventando una moda del momento, e cioè l'indulgenza per il kitsch della musica strumentale italiana ottocentesca. Due programmi di musiche da camera e di musiche per orchestra verranno eseguiti dall'Orchestra dell'Angelicum, diretta da Bruno Rigacci, e da allievi dell'Accademia, col concorso d'insigni solisti, quali il violinista Angelo Stefanato, il contrabbassista Francesco Petracchi, il cornista Domenico Ceccarossi e, duicissimus in jundo, il flautista Severino Gazzelloni. Massimo Mila

Luoghi citati: New Mexico, Padova, Siena, Torino