Gli ospedali di Roma "appaltano" i malati di Giulio Mazzocchi

Gli ospedali di Roma "appaltano" i malati Secondo un quotidiano della Capitale Gli ospedali di Roma "appaltano" i malati Li «cedono» alle cliniche private - Dalle mutue ricevono 12 mila lire il giorno per ricoverato; alle cliniche pagano 4500 lire - Secondo un rapporto esse « sorgono in zone malsane, dove spadroneggiano i topi » (Nostro servizio particolare) Roma, 25 agosto. Gli Ospedali Riuniti di Roma « appaltano » i malati. Ricevono dalle mutue 12 mila lire il giorno per ricoverato, ina poi « cedono » un bel numero di malati ad alcune cliniche private alle quali pagano una retta « prò capite » di 4500 lire il giorno. La notizia è stata pubblicata stamane dal più diffuso giornale della capitale, « Il Messaggero », ed è rimasta sino a stasera priva di smentite o di precisazioni. Alla base del « traffico » di malati c'è l'insufficienza di posti-letto degli Ospedali Riunì ti di Roma L'organizzazione mondiale della Sanità ritiene necessario un minimo di sei letti ospedalieri ogni mille cittadini. A Roma ne occor rerebbero almeno 18 mila, ve ne sono invece solo 10 mila scarsi. Al contrario, nella Capitale sono più che abbondanti le cliniche private. Di qui il fenomeno degli ospedali pubblici sovraccarichi, che cedono malati alle cliniche. Il giornale romano pubblica i risultati sensazionali di uno studio condotto da una decina di medici ospedalieri romani e sintetizzato in poche cartelle ciclostilate e distribuite clandestinamente agli altri medici. Il « rapporto » dice: « In anni di servizio abbiamo messo le mani sui panni sporchi dell'amministrazione ospedaliera romana. Siamo costretti ad agire come carbonari, altrimenti ci cacciano via e perdiamo, oltre al posto, anche la possi bilità di muovere le acque ». Circa le cliniche che pren- dono i malati in appalto, il rapporto dei medici dice che « nascono in zone malsane e periferiche, con le fondamenta affogate in un mare di rifiuti e dove nelle corsìe, di notte, spadroneggiano ì topi ficcandosi fin sotto ie lenzuola dei disgraziati pazienti ». E ancora: « La verità è che l'ammalato per l'amministrazione non è un cittadino da curare presto, bene e nelle migliori condizioni, ma solo la fonte di un profìtto a volte equivoco ». La differenza tra le 12 mila lire percepite dalle mutue e le 4500 versate alle cliniche private per alloggio, vitto e medicinali, è rappresentata da 7500 lire che servono agli Ospedali Riuniti per coprire il solo costo dei medici. La retta romana è attualmente tra le più basse d'Italia, ma i gli ospedali romani sono an | che i soli che ricevono ai cuni miliardi l'anno dallo i Stato a integrazione dei loro bilanci. Gli ospedali romani, poi, sono anche patrimonialmente i più ricchi d'Italia. Possiedono, per lasciti, case d'affitto in città e tenute agricole. Dalle campagne ricavano pochi milioni l'anno in latte, uova, pollami. Ma si tratta, spesso, di terreni ormai edificabili o posti in zone d'industrializzazione, che valgono miliardi. Anni fa, nominato un commissario ad amministrare gli Ospedali Riuniti di Roma, poi sosti tuito da un regolare consiglio d'amministrazione, gli chiedemmo se non era il caso di vendere questi terreni per costruire nuovi ospedali. La risposta fu affermativa, I j il commissario avviò lo studio del problema. A sei anni dall'impegno, preso pubblicamente, di co- ì struire a Roma nuovi ospe ' da'' senza gravare sullo Sta- l'0,0 sulle rette- 1 Posti, ospe- 1 dahen romani sono rimasti Immutatii mentre la crescita j demografica, da sola, richie- la kk. At\ li !« «;,\ | derebbe 40 posti-letto in più | aI mese. in questa situazio j ne, rileva oggi il quotidiano romano, si abbandona a se stesso un modernissimo complesso costruito 14 anni fa dall'ordine di Malta in una zona di periferia ormai densamente popolata. L'Ospedale dei Cavalieri di Malta, vuoto di degenti ma pieno di costose attrezzature che stanno arrugginendo, costò due miliardi. L'Ordine do mandò che fosse riconosciti to come ospedale, in modo da poter percepire la rela tiva retta dalle mutue. Si so no opposti — scrive II Mes saggerò — gli Ospedali Riti niti di Roma. Condannato a restare «clinica» (le clini che ricevono rimborsi mutua listici assai inferiori a quel li degli ospedali), il com plesso dell'Ordine di Malta è ancora vuoto e abbando nato. Ha una capacità di 250 posti-letto e potrebbe essere facilmente acquistato e si stemato dagli ospedali pub blici romani. Giulio Mazzocchi