Identificato il centauro folle che scatena teppisti a Napoli: è figlio d'un antiquario

Identificato il centauro folle che scatena teppisti a Napoli: è figlio d'un antiquario Il fenomeno dei motociclisti forsennati nelle città italiane Identificato il centauro folle che scatena teppisti a Napoli: è figlio d'un antiquario Ha 18 anni - Il padre ha detto che da più giorni si è allontanato da casa - Per ora è irreperibile, ma non può sfuggire per molto alle forze dell'ordine - Nella violenta battaglia della scorsa notte ancora tredici feriti, centotré persone fermate, diciannove sono trattenute in stato di arresto (Dal nostro corrispondente) Napoli, 25 agosto. « Agostino 'o pazzo » il giovane che per più giorni è riuscito a tenere in iscacco le forze dell'ordine effettuando a bordo di una moto di grossa cilindrata scorribande a velocità pazzesca lungo le maggiori arterie del centro di Napoli, è stato finalmente identificato dai carabinieri all'alba di stamane, dopo un'altra notte folle che ha visto impegnati militi della « Benemerita », agenti di polizia, vigili e pompieri in una furibonda battaglia contro la teppaglia di Napoli. Questione di ore Si chiama Antonio Mellino, ha diciotto anni, è tìglio di un antiquario e abita in via Tribunali 112. Il nomignolo di « Agostino » pertanto non ha nulla a che vedere col suo nome. Gli è stato appioppato così d'impulso da qualcuno che assistendo ai suoi 'pericolosissimi « radei » ha voluto avvicinarlo al campione motociclista Agostini. Un avvicinamento casuale e nel contempo ridicolo. Quando stamane all'alba i carabinieri, in forze, hanno fatto irruzione nell'abitazione del Mellino, non hanno trovato il giovane « capellone »: hanno solo appreso dal padre . antiquario che il figlio da più giorni si era allontanato di casa. Più oltre, nel corso delle indagini, è anche trapelato che Antonio Mellino è uso frequentare ambienti poco raccomandabili e che ha anche dei precedenti penali, sia pure non gravi. Sta di fatto che l'identificazione del personaggio da più giorni al centro delle cronache per il suo deleterio esibizionismo, e più ancora per aver inconsciamente provocato una specie di pericolosa sommossa contro le forze dell'ordine, dovrebbe mettere un punto fermo a tutta la vicenda che avrebbe potuto portare a sviluppi allarmanti e pericolosi. Braccato come infatti è, il giovane, scriteriato centauro non può non cadere nella rete che pian piano si stringe attorno alla sua persona. E' solo questione di giorni forse anche di ore; poi tutto sarà finito, e tutto, almeno è da augurarselo, sarà rientrato nella normalità. Col codicillo forse di qualche ulteriore salutare rastrellamento fra la teppaglia dei « quartieri » fra « capelloni » e ladruncoli, lenoni é fracassoni: fra coloro insomma che hanno inscenato per due notti di seguito l'indegna gazzarra non solo contro carabinieri e agenti ma anche contro pacifici cittadini intenti ai fatti loro, fracassando le macchine che tentavano di passare il blocco da essi creato per permet- tere ad « Agostino 'o pazzo » di esibirsi ancora, e le vetrine dei negozi. - Ieri, infatti, si è ripetuto con proporzioni più vaste il caos della sera precedente. Fin dal pomeriggio si era avuto sentore che altri incidenti sarebbero stati provocati. E difatto, verso le 22, giovinastri e pregiudicati hanno iniziato ad affluire verso via Roma dai vicoli dei « quartieri » e dal « Pallonetto ». Chiaro che le esibizioni di « Agostino » rappresentavano solo un pretesto per una manovra più oscura: una specie di sommossa di teppisti. Il questore Alianello e il comando dei carabinieri avevano provveduto con spiegamento di forze che al momento opportuno sono intervenute con fermezza e decisione. Esattamente alle 23 quando, visto che la massa di giovinastri aveva iniziato ad ostruire la sede stradale bloccando il traffico, li hanno caricati. Gas lacrimogeni In breve piazza Trieste e Trento si è trasformata in un campo di battaglia con migliaia di persone che da balconi e finestre osservavano sbigottite le fasi della lotta. Una volta, due volte, tre volte carabinieri e militi hanno caricato. Poi hanno dovuto ricorrere ai gas lacrimogeni mentre pattuglioni di agenti, nonché i carabinieri, operavano i primi fermi fra un migliaio di uomini, alcuni dei quali, dopo aver divelto cartelli segnaletici e aver dato fuoco a montagne di cartacce e rifiuti accatastati nei punti cruciali, avevano iniziato un lancio di pietre e di bottiglie contro i tutori dell'ordine. Nell'Ospedale dei Pellegrini è stato ricoverato Giuliano Samataro, di 7.1 anni, colpito di striscio al viso da un candelotto lacrimogeno. Il figlio del Sarnataro, che ne ha curato il trasporto all'ospedale, ha detto che il padre è rimasto ferito mentre da im balcone della sua abitazione, al primo piano, stava osservando quanto accadeva nella piazza Trieste e Trento. Ricoverato nell'ospedale Loreto di via Marittima, Pasquale Trapanese, di 21 anni, ha trauma cranico e ferite varie per il corpo. Nello stesso nosocomio sono state medicate due persone. Altre nove sono state invece medicate nell'ospedale dei Pellegrini. Solo verso le quattro del mattino la calma è ritornata nella zona con un bilancio quanto mai significativo: 103 persone fermate, 19 trattenute in stato d'arresto; 13 feriti. La polizia è in stato di allarme sin dalle prime ore della sera. Tutta la zona che va dallo Spirito Santo a San Ferdinando sopra i quartieri viene controllata dalle forze dell'ordine in assetto di guerra. Anche il questore dottor Alianello si è portato in piazza S. Ferdinando a controllare i servizi. Sul posto si trovano attualmente 700 fra agenti e carabinieri nonché 150 agenti del battaglione mobile di Roma, fatti affluire appositamente a Napoli con 40 autoradio. La galleria Umberto I di fronte al teatro S. Carlo è stata fatta sgombrare. E' stato ordinato a tutti i turisti di allontanarsi. Sono stati chiusi i caffè e tolti i tavolini e le sedie dei dehors. Proseguono le ricerche del Mellino; l'abitazione del giovane è sotto controllo. In via Sergente Maggiore nei pressi di via dei Tribunali la polizia avrebbe sequestrato un camion carico di bottiglie vuote che sarebbero dovute servire per lanciarle contro gli agenti. a. 1.

Persone citate: Agostini, Antonio Mellino, Giuliano Samataro, Mellino, Sarnataro, Umberto I

Luoghi citati: Napoli, Roma, San Ferdinando, Trento