Niarkos accusato dalla moglie ?

Niarkos accusato dalla moglie ? L'armatore sospettato di uxoricidio è scomparso Niarkos accusato dalla moglie ? Due lettere scritte da Eugenia Livanos prima di morire (e la testimonianza dei domestici) denuncerebbero le responsabilità del miliardario greco - Sulla richiesta d'incriminazione del P. G. deciderà un Consiglio di tre magistrati (Dal nostro inviato speciale) Atene, 24 agosto. « E' una questione privata », dice il portavoce dei colonnelli, « che riguarda il signor Niarkos e la magistratura Non vogliamo fare commenti ». Sono le 11 di mattina, e nell'ufficio della presidenza del Consiglio che tiene i rapporti con la stampa estera fa molto caldo. Il portavoce è uri giovane signora, viceresponsabile dell'ufficio, un po' meno sbrigativa di quanto non siano di solito i funzionari del colonnello Papadopulos. Così che vien voglia di insistere. « Ma il governo », domandiamo, « è imbarazzato? ». «Nessun imbarazzo», risponde la signora, « non dimentichi che il signor Niarkos non è ancora incriminato ». « Ma se la sezione istruttoria lo incriminasse? ». La signora rista un attimo, incer¬ ta, poi ammette: « Be', certo, se il signor Niarkos venisse incriminato sarebbe imbarazzante ». Questo breve dialogo fornisce la misura esatta, in qualche modo ufficiale, di quanto il caso Niarkos sia in Grecia un caso politico « E' adesso », ci ha detto un noto avvocato di Atene, «che tutta questa storia si fa estremamente interessante Ammettiamo che finora ì colonnelli non avessero voluto intervenire, anche perché convinti che la potenza di Niarkos sarebbe bastata ad insabbiare tutto. Ora, però, non possono più rischiare di vedere il protagonista del piano di sviluppo economico del regime trascinato in tribunale per omicidio. Ora interverranno ». Certo, è l'ipotesi più probabile. Chi avrebbe potuto influenzare in maniera deci¬ siva la vicenda è la famiglia di Eugenia, costituendosi parte civile. Non l'hanno fatto, nonostante il dolore, e il furore, che certo provavano, e che il fratello di Eugenia, Giorgio Livanos, ha apertamente manifestato. Livanos, raccontano ad Atene, si tenne per tutto lo svolgimento del funerale della sorella ostentatamente discosto da Niarkos, senza mai rivolgergli la parola, e, calata che fu la bara nella fossa, lasciò immediatamente l'isola di Spetsopula. Ma poi ha taciuto anche lui. I Livanos tacciono, non faranno alcunché per avvicinarsi alla verità di quella notte, per un duplice motivo: i figli di Eugenia — che certo non hanno da guadagnare da un processo al padre — e gli enormi, complessi rapporti finanziari che legano le due famiglie. Il pronostico è insomma unanime: il « Consiglio penale » (come si chiama qui l'organo che deve prendere la decisione), che ha ricevuto stamane alle 9 il dossier, respingerà la versione del procuratore Fafutis secondo la quale la notte fra il 3 e il 4 maggio Stavros Niarkos inferse alla moglie — il procuratore non ha specificato se intenzionalmente o no - ii lesioni letali ». C'è un elemento, tuttavia, che incrina la sicurezza con cui viene avanzato il pronostico. E che conviene tener presente. In questa storia sono già accaduti, infatti, due episodi imprevedibili. Vediamo il primo. Intorno alle tre del mattino del 4 maggio, sull'elicottero inviatogli da Niarkos, il professor Panayotis Arnautis giunge all'isola di Spetsopula e sale di corsa nella stan¬ za da letto di Eugenia. Il volto della donna, la bava che le cola dalla bocca, il tubetto vuoto di « seconal » indicano con sufficiente chiarezza che Eugenia si è uccisa. Ed è questa, naturalmente, la versione subito offerta da Stavros Niarkos. Dopo qualche attimo, scorrendo con l'occhio il cadavere, Arnautis nota però le ecchimosi ed i lividi. Ora il medico si piega, tocca, osserva da vicino. Poi si rialza e dice che lui non firmerà il certificato di morte e che bisogna chiamare la polizia. E' il primo colpo di scena. Arnautis è il direttore sanitario dei cantieri di Scaramanga, cinquemila ope- Sandro Viola (Continua in 2 pagina nona colonna)

Luoghi citati: Atene, Grecia