II finanziere della mafia Usa di Jacques Amalric

 II finanziere della mafia Usa Meyer Lansky, 68 anni, tranquillo "pensionato,, di Miami II finanziere della mafia Usa E' l'uomo che più teme l'accordo tra Berna e Washington sulla sospensione del segreto bancario in Svizzera per i depositi della malavita - Da «killer» ad abile amministratore di fondi illéciti, la sua carriera si è svolta, finora, senza una condanna (Nostro servizio particolare) New York, 21 agosto. L'accordo svizzero-americano per la sospensione, in determinate circostanze, del segreto bancario deve preoccupare non poco Meyer Lansky, un uomo di sessantotto anni che vive discretamente in un confortevole appartamento di Miami. Lansky conduce una vita appartata, come - si conviene ad un uomo d'affari di medio calibro che abbia deciso di andare in pensione, e paga regolarmente le tasse: le sue dichiarazioni dei redditi sono un modello, esatte fino all'ultimo cent. A parte qualche viaggio « turistico » in Europa, si accontenta d'una passeggiata quotidiana con il suo cane. Eppure, malgrado una vita così tranquilla, l'Fbi pensa sempre a Lansky: la sua minima mossa è spiata, ogni suo spostamento è seguito con attenzione. Può darsi che queste « attenzioni » lo irritino, ma il suo atteggiamento rimane impassibile: fa parte di una grande partita che Lansky gioca — e che finora ha vinto — fin dagli Anni Venti. Il tranquillo pensionato di Miami è forse l'uomo più potente della mafia americana. La forza principale di Meyer Lansky è la discrezione. Estremamente abile, Meyer Suchcwiansky (il suo vero nome; è nato a Grodno, in Russia, ed è arrivato negli Stati Uniti all'età di nove anni) è oggi il grande finanziere della mafia. Assassino su commissione particolarmente richiesto a vent'anni, Lansky capì ben presto che la violenza era un errore che poteva costare molto caro. Capì poi che, se voleva sopravvivere, la mafia doveva assumere una «facciata» irreprensibile e non dedicarsi soltanto a operazioni, rischiose come il traffico della droga, la prostituzione e il racket. Per avere intuito queste cose elementari fin dall'inizio degli Anni Trenta, Lansky passerà alla storia come il grande « riformatore » del crimine organizzato negli Stati Uniti. Sotto la sua guida la mafia — o in ogni caso i suoi capi più intelligenti — si è « convertita », penetrando sistematicamente in certi ambienti del business. Il metodo utilizzato da Lansky per rendere « rispettabili » le attività della mafia è molto semplice e passa per la Svizzera. Attraverso una rete di « corrieri », il denaro guadagnato illecitamente raggiunge le banche svizzere. Tali somme vengono poi reinvestite negri Stati Uniti, in affari perfettamente leciti. ( In queste operazioni Lan- ì sky si guarda bene dal figurare. Esse sono dirette da un intermediario, che vive in Svizzera: a parte Lansky, è il solo a conoscere la provemen za dei fondi; le imprese ame ricane che ne beneficiano I ignorano tutto. L'intermedia- j rio 'favorito di Lansky è un canadese di origine russa, noto come John Pullman. Avendo ideato per primo questo « circuito » e utiliz- | zandolo con abilità da decine d'anni, l'ex « killer » su I commissione ha acquisito 1 una reputazione invidiata in tutti gli ambienti americani che vivono ai margini della legge. « Con le sue qualità, se avesse scelto una vita onesta, oggi potrebbe essere presidente della General Motors », ha dichiarato un ispet- | tore dell'Fbi incaricato di cogliere un « passo falso » di Lansky. Ma il finanziere del- I la mafia, finora, non ha com- [ messo errori. E' l'unico gran-1 cde « boss » della malavita degli Anni Trenta ancora in libertà; e non ha mai subito condanne. pnAd un certo momento I n Lansky controllava la mag-1 gior parte delle case da gio- ! d 1 co di Las Vegas. Quando il posto diventò troppo « caldo », rivolse le sue attenzioni a Cuba, che tuttavia dovette abbandonare nel '39, I nello stesso aereo con il qua1 le fuggi il suo amico Batista. ! Si dice che oggi i tentacoli della sua organizzazione arI rivino in Europa e nel Me- j dio Oriente, per non parlare ! delle Bahamas, di Portorico I e, naturalmente, della Florida. Che ne sarà ora del nostro I uomo? Nessuno può dirlo j con certezza. E' probabile i tuttavia che chi riusci a fare affari con la Marina statunitense durante la seconda guerra mondiale — offrendo la collaborazione dei gangsters di Lucky Luciano conI tro i sabotaggi nei porti ame| ricani — troverà una soluzione e continuerà a passeggiare il suo cane nelle vie di Miami. Nei giorni di festa il figlio maggiore di Lansky — ex allievo di West Point che ha lasciato l'esercito con il grado di capitano — porterà ancora i confetti al vecchio e | « rispettabile » genitore. Jacques Amalric Copyright 'di « Le Monde » e per l'Italia de « La Stampa » I I j | I 1 | I [ Meyer Lansky (Telefoto) j ! I I j i I | | Meyer Lansky (Telefoto)