Cinquecento nuovi nomi per i crateri della Luna

Cinquecento nuovi nomi per i crateri della Luna Decisi dall'assemblea astronomica Cinquecento nuovi nomi per i crateri della Luna Sono stati classificati i monti, circhi, «mari» della faccia nascosta - Fra i nomi scelti quelli di Dante, Lucrezio, Washington e degli astronauti americani e russi Londra, 21 agosto. L'assemblea tuttora in corso dell'Unione astronomica internazionale (riunita a Brighton nel Sussex) ha proceduto fra ieri e oggi a dare i nomi ufficiali ai crateri, cerchi, mari, fenditure della « faccia nascosta » della Luna, apertasi alla conoscenza umana grazie ai satelliti artificiali negli ultimi anni. Con l'occasione sono stati assegnati i nomi a tre piccoli crateri situati presso il Mare della Tranquillità, in vicinanza della zona dove sbarcarono gli astronauti dell'Apollo 11, sulla faccia già nota; naturalmente sono stati scelti i cognomi dei tre astronauti americani Armstrong, Aldrin e Collins. In complesso sono stati assegnati 515 nomi, fra i quali prevalgono le personalità (scienziati, uomini politici, filosofi) americane con 130 nomi e russe con 102 nomi. Tranne che per gli astronauti, sono stati scelti nomi di persone defunte. Anche la signora Tereshkova, l'unica donna che abbia mai navigato nello spazio, ha ora il suo nome sulle carte lunari insieme a Gagarin, Titov, Leonov. Fra i nomi scelti c'è anche quello di Dante, del poeta romano Lucrezio, del persiano Omar Khayyans, del fisico Oppenheimer, di George Washington. Sono stati ricordati anche Ippocrate, il padre della medicina, nonché i leggendari Dedalo e Icaro che volarono con ali di cera. Nel corso della stessa assemblea l'astronomo sovietico Vitali Ginzberg ha proposto l'istituzione di un programma scientifico a carattere internazionale diretto ad accertare l'esistenza di altre forme di vita intelligenti nell'universo. Il professor Ginzberg, uno dei più autorevoli astronomi mondiali, ha detto che la necessità di intraprendere uno sforzo internazionale per la ricerca di altre forme di vita nell'universo va collegata all'enorme costo che tale iniziativa comporterebbe per un singolo Paese. La mag-gior parte degli astronomi, ha detto lo scienziato sovietico, è convinta che la razza urna-na non è « l'unica abitatrice » dell'universo, e che altre for- me di vita e civiltà sussistono e fioriscono in altre galassie. Per tentare di stabilire contatti con forme di vita extraterrestri, ha spiegato Ginzberg, è necessario costruire un gigantesco radiotelescopio, molto più grande e potente di ogni altro strumento del genere attualmente in funzione. (Ansa-Ap)

Luoghi citati: Londra, Washington