La nave italiana "Cycnus" ha rischiato di affondare

La nave italiana "Cycnus" ha rischiato di affondare L'«Sos» al largo della costa francese La nave italiana "Cycnus" ha rischiato di affondare La sala macchine invasa dall'acqua durante una violenta tempesta - L'unità, attrezzata per le ricerche archeologiche sottomarine, è giunta a Marsiglia trainata da un rimorchiatore (Dal nostro inviato speciale) Marsiglia, 20 agosto. Quattordici persone imbarcate stilla nave italiana « Cycnus », attrezzata per la ricerca archeologica sottomarina, hanno ìischiato stamane di naufragare quaranta ■miglia al largo della costa francese, all'altezza di PoriSaint - Louis - du - Rhòne. Il pronto intervento di un'altra nave italiana, la « Enrico Dandolo » della Compagnia Adriatica, che incrociava non molto lontano, ha potuto evitare una tragedia. Delle - quattordici persone che si trovavano a bordo dalla « Cycnus », otto sono state trasbordale sulla « Dandolo », le altre sei non hanno abbandonalo lo scafo. A causa di una violenta tempesta che aveva sollevato imponenti onde, l'acqua era penetrata nella sala macchine inclinando paurosamente la nave. L'S.o.s. è stato raccolto anche dal rimorchiatore francese « Phocéen » che, giunto sul posto, ha trainalo la ((Cycnus» con i sei membri dell'equipaggio rimasti a bordo. A tarda volte le due unità sono giunte a Marsiglia, mentre la «Dandolo» è arrivata a Port-SaintLouis-du-Rhóne. A bordo della « Cycnus » si trovavano: il prof. Nino Lam- ai b,?s5f!l,Zjr5."?re...^f?,fsm?'? ! di studi liguri, armatore del la nave: Francisco Patlares, di nazionalità spagnola, segretaria del prof. Lamboglia; due studentesse: Alice Freschi, di Borgosesia, c Natalia Guaita, di 23 anni, da Alessio, iscrìtte alla facoltà di Architettura di Genova; il comandante Lorenzo Civiero; i sommozzatori archeologi Renzo Ferrandì, Tramontana e Gandolfo: i marinai Esposti, Uva, Montano, Cappi e altri due marittimi. Alle 9 di stamane la « Enrico Dandolo », che stava dirigendosi, per normali operazioni di scarico a Port-SaintLouis-du-Rhóne, captava un segnale di S.o.s. Immediatamente, il comandante della « Dandolo » faceva invertire la rotta e raggiungeva il punto segnalato. La « Cycnus » cominciava a sbandare. Otto passeggeri della nave in difficoltà venivano trasbordati; il comandante Civiero e l'equipaggio rimanevano sulla nave, che poco dopo veniva presa a rimorchio dal « Phocéen », prontamente interne vitto da Marsiglia, mentre alcuni aerei francesi sorvolavano la zona. Martedì scorso la « Cycnus » aveva lasciato il porto di Savona: dopo una sosta ad Alassio ed un'altra a Sanremo per imbarcare attrezza- l!lllllllll]lllllllMIIIIIIIII!!IMIIIllMMIIIIIIIMIIIIIII ture, ieri mattina era partita alla volta dell'isola di Maiorca. E' l'unica nave italiana attrezzala per l'archeologia sottomarina, forse la migliore tra quante operano nel Mediterraneo. La spedizione, guidata, dal prof. Nino Lamboglia, aveva coinè scopo ricerche e scavi su una. nave romana affondata di fronte all'isolotto di Sec, all'uscita delia baia di Palma. L'isola di Maiorca si trovava sulle antiche rotte che dalla Grecia, da Pozzuoli e da Ostia, antichi porti di Roma, conducevano agli scali spagnoli. Le rotte erano tutl'altro che facili, ed i naufragi frequenti. Con i suoi fondali non troppo profondi, che hanno conservato bene i re littì, l'isola di Maiorca è un vero museo sottomarino. Il relitto sul quale doveva gettar l'ancora la « Cycnus » si trova su un fondale, di 32 metri e sarebbe dei IV secolo avanti Cristo, anteriore, quindi, alle guerre puniciie. E' cari ca, a quanto si presume, di vasi greci in terracotta e in bronzo di grandissimo valore. L'impresa era finanziala con. una sovvenzione ottenuta dal governo spagnolo per interessamento del prof. Martin Almagro, vicepresidente dell'Istituto dì studi liguri e docente di archeologia al l'Università di Barcellona. Per quéste spedizioni la «die¬ tiits» è attrezzata con impianto di televisione subacquea e cambre di decompressione, che consentono dì effettuare immersioni sino a novanta minuti alla profondità di quaranta metri e di riabilitare il sommozzatore alla prova successiva. Non si sa ancora se le attrezzature di bordo, costosissime, abbiano subito danni. Il console d'Italia a Marsiglia, dott. Volpini, sì sta interessando per accogliere i naufraghi della « Cycnus ». i quali hanno già fatto sapere che, se la nave non ha riportato gravi danni alla cabina di decompressione, intendono riprendere quanto prima le loro ricerche. Vittorio Preve