È l'estate della Puglia di Mario Dilio

È l'estate della Puglia un milione di turisti, 300 mila stranieri È l'estate della Puglia Mare pulito, paesaggio intatto, secoli d'arte hanno attirato una folla inattesa di visitatori Bari, agosto. Il 1970 è per i turisti l'anno dell'estate in Puglia. Almeno un milione di forestieri, di cui 300 mila stranieri, soggiornano da settimane lungo i 700 chilometri di costa pugliese. Tutte le stazioni balneari pullulano di automobili con targhe di paesi esteri e di province settentrionali. Francesi, tedeschi, svizzeri, inglesi, svedesi, danesi ed anche americani e canadesi, venendo in Italia per trascorrere l'estate, hanno preferito spingersi in Puglia per sottrarsi al congestionamento, alla confusione, ai rumori di altre spiagge da molti anni prese d'assalto. La nuova autostrada NapoliBari, che unisce il Tirreno all'Adriatico, ed i progressi nei lavori dell'autostrada Bologna-Canosa hanno favorito l'afflusso di migliaia di automobilisti alla ricerca di oasi di serenità e silenzio Trulli in affitto ii Meglio compiere qualche ora di macchina in più e tro varsi sul Gargano o sulla costa barese che vivere nella bolgia di certe spiagge, torse tranquille nel passato, ma dove c'è ora un tale ammassamento di turisti per cui si ripete la vita caotica che conduciamo tutto l'anno nelle grandi città»: così mi ha detto un industriale milanese che si è portata tutta la famiglia ad Egnazia e ha preso in affìtto il trullo d'un contadino e trascorre tutta la giornata su una fra le centinaia di piccole spiagge vuote. Qui gruppi di turisti si fermano durante il viaggio prima di salire sul traghetto, che da Brindisi li porterà nelle isole greche. Ma sono state certamente le denunce sugli inquinamenti delle a in diverse località itahiuiu che hanno determinato la nuova scelta da parte dei turisti. In gran parte del Mezzogiorno, e segnatamente in Puglia, il mare è incontaminato e la speculazione edilizia non ha ancora intaccato fortunatamente il patrimonio paesaggistico della costa. I villaggi turistici sorti sul Gargano, a Monopoli, sulla Marina di Ostuni, nel Salento, sulla Riva dei Tessali, nel Metapontino tengono conto di particolari accorgimenti suggeriti dalla Cassa per il Mez-| zogiorno; gli insediamenti rispettano il verde, non c'è congestione sul mare e le industrie sono situate nelle zone interne. I quindicimila posti-letto di cui dispone la Puglia sono ormai insufficienti, specialmente nell'arco di tempo che va da maggio ad ottobre: ecco la ragione per cui la decisione d'investire nel settore turistico incontra il favore generale e le nuove iniziative alberghiere, alla prova dei fatti, riscuotono ampi successi. Foresta e castelli Il Gargano è preferito dai turisti che insieme con il mare amano la foresta e le escursioni al fresco delle colline; la costa barese è affollata di tedeschi che la sera visitano ammirati i castelli svevi e le cattedrali romaniche, edificate in Puglia nello stile più puro; nel Salento si recano gli appassionati della pesca subacquea e quanti ricercano- angoli ancora non toccati dal- turismo organizzato; il Metapontino unisce al richiamo delle grandi spiagge sabbiose e delle acque cristalline quello archeologico, nel ricordo della Magna Grecia. Il 1970 è stato veramente l'anno della scoperta della Puglia da parte del turismo di massa. Non sono soltanto visitatori a basso reddito gli italiani e gli stranieri che, anche in mancanza di alberghi con tutti i comforts. tornano volentieri alla natura piantando una tenda in una boscaglia o parcheggiando la roulotte in un organizzato camping. Quanto mai valida è stata l'iniziativa di numerosi proprietari di trulli, lun go la Valle d'Itria, tutti con tadini, di affittare le tipiche costruzioni a famiglie di tu risti. E' un segno di come vada maturando anche qui una coscienza turistica, a vantaggio di tutto l'ambiente. Questo « assalto » alla Puglia ha un bilancio sostanzialmente positivo: speriamo soltanto che una futura ed impegnativa politica di organizzazione del territorio, anche in funzione turistica, eviti guasti e compromissioni del paesaggio e delle bellezze naturali, che ritarderebbero lo sviluppo di un settore fra i più vitali dell'economia del Mezzogiorno. Mario Dilio

Persone citate: Canosa, Gargano