"Il rumore del tempo,,

"Il rumore del tempo,, Vita tragica del poeta Mandel'stam "Il rumore del tempo,, Una straordinaria testimonianza, dal ghetto polacco all'esilio in Siberia Osip Mandel'stam: « Il ru-1 dmare del tempo », Ed. Ei- ! pnatudi, pag. 167, lire 1400. ! nnuIl destino di Osip Mandel' stam, nella sua agghiacciante assurdità, riassume in forma esasperata molti destini di j scrittori della sua generazione j e delle successive. Mandel grus(s I l'adolescenza a Pietroburgo e, 1 d'estate, a Pavlovsk, cittadina n wLi i qstam nacque a Varsavia nel ^1891, trascorse 1 infanzia e | i residenziale dei dintorni, dei scritta da Dostoevskij nell'ultima parte dell'Idiota. Il pa- èsdre, commerciante di pellami,. Tera un ebreo autodidatta e asfortunato mentre la madre ; cproveniva da una famiglia rie- ra delle proprie tradizioni cui-j nturan- ; iDella sua vita breve e tra- ; p ' giCi- sl conoscono alcuni epi- Q!sodl' alternati con lacune e , sIatti OSCUrÌ' Che P'obabilmen-. c te le memorie della vedova ; a, gioveranno a chiarire. A quat-1 gtordici anni Mandel'stam, che : a0vuvuu suViiu«u»u oi filosofi del Set-j opo l'istituto com-1 doveva diventare rabbino, fug- gi di casa e capitò in una nscuola di talmudisti a Ber- djlino, dove studiò soprattutto j h Schiller e 1 tecento- DoPQ i merciale Tenisev, un soggior-; 1 nr. a p lr;.,, a 0 t-tpirìAlhpr" ino a raiioi e a neiaeioerg, \si iscrisse all'università di Pietroburgo. Non si laureo, ; pei un'inaspettata bocciatura i in letteratura greca. Makovskij, direttore della j rivista Apollon. che usci a Pie- ; troburgo tra il 1909 e il 1917, ! liberò definitivamente il di-j«ottenne dalla prospettiva di 1 esercitare il mestiere paterno, j assicurando la madre che suo j I figlio aveva talento. Il com- 1 passionevole direttore non lo ; 1 Serò invece da^altri.^ben | più seri guai. Mandel'stam, quasi li intuisse, in una poesia del 1918 scrive: « Ho imparato la scienza della separazione... occhi pieni di lacri- «Amo la paura» j *«™ »- , mamvaolta da Wrangel a Fec j dQsia ne] 1919j e durante i'in. j terrogatorio, invece di rispon j dere, domandò: «Ditemi, piut | tosto, gli innocenti li fate me guardavano lontano e il j pianto donnesco si mischiava | col canto delie muse. Chi può sapere, dicendo separazione, quale distacco ci serbi l'avve- \ E dieci armi dopo scrisse: j « Io amo, io stimo la paura. I Stavo per dire: "Con lei non i ho paura". I matematici do- vrebbero costruire un baldac chino per la paura, perché essa è la coordinata del tempo e dello spazio. La paura stacca i cavalli quando bisogna andare, e ci invia sogni con i soffitti inspiegabilmente di nuovo nel 1934, sembra per un epigramma antistali niano. Condannato a tre anni, tentò il suicidio, e Stalin uscire o no? ». Fu arrestato I gli permise di recarsi a Voronez. Nel 1938 fu arrestato una terza volta e mandato sotto scorta di tappa in tappa (« etapìrovan ») a Vladivostok, dove morì, forse pazzo, qualche mese dopo, leggendo ^ Petrarca Uriopera breve L'opera di Mandel'stam non è vasta: tre raccolte di versi, Il sasso {Eamen', 1913), Trìstia (ig22), Versi (1928), a]cune ie ineditei una rac coUa di saggi Sulla poesia (lg28) Uo stesso ann0j n francobollo egiziano, che includeva II rumore del tem- po oltre a saggi e articoli, Quasi tutti 4 particolari della sua vita sono allucinanti: tuia conBiura di scritt0ri che lo accusavano dl piagi0i la leB. gendaria telefonata di Stalin KsddiltosdsmreectcvsMdpp a ?asternak dopo i'arresto nel v oacn iiaiui; e ì atteggiamento i " dei critici, che lo considera- j g vano estraneo al suo tempo, j z 1934 j due SCOntri con il si niStro Bljumkin, l'assassino. dell'ambasciatore tedesco Mir- d hach (1918); e l'atteggiamento! v (( ;jej20 da museo», « emi- i u ± *—j ^ « - grante tnt erno », « espressione V deZlo spirito della grande bor- t aliena nel veriodo tra le due' l l'Zzlni fareuse contro e I n M Se SoS ^ Ehrenburg. ! 1 Tn quell'epoca vi fu certo i n chi^ come Majakovskij si tuf- tl0'a capofitto nell'attualità i s piu scottante, quasi il passato I P non f0sse neppure esistito, j dsalnnsttmmMa ,. a ci è restiluita con ben maggiore compiutezza e verità dalla complessa e pro- londa visione di Mandel'stam, in cui il tradizionale filone ebraico confluisce con altre aspirazioni. « Ecco la terra immota, e insieme con essa bevo la fredda aria di mori tagna del crìstìanesimo » seri ve per esempi0 nei 1919 ri. prendendo un tema di Caa dajeVj autore tra j suoi pre. \ feriti Quanto fosse vigile il suo orecchio, e quanto teso a percepire le discordanze dell'in- psd«cj quieto periodo, si^coghe^ nei i tI bellissimi versi e brani dedii cati alla musica, nella lingua, in cui riecheggiano accenti classici e termini quotidiani, nel rapporto ambivalente con eventi e autorità, nelle pagine autobiografiche soprattutto, cosi parche di note personali e così vivide nel rievocare gli altri. Qualità espressa appieno ne II rumore del tempo (Sum vremeni), volume che, oltre a Feodosia, contiene anche II francobollo egiziano (quest'ultimo, tradotto in italiano nel 1946 col titolo Il sigillo egiziano). ettpsugi D'altronde, nel capitolo La Komissarzevskaja, Mandel stam con esplicita coerenza dichiara: « Non voglio parlare di me, ma seguire il secolo, il rumore e l'evolversi del tempo. La mia memoria è ostile a tutto ciò che è personale... e lavora non a riprodurre, ma a eliminare il passato ». Appunto, lavora a eliminarlo, non a negarlo o ignorarlo, in tutta la sua opera e nei tre brani straordinari e difficili da incasellare, che costituiscono II rumore del tempo. Ehrenburg, che nel secondo libro di Domini, anni, vita, ha dedicato alcune delle sue pagine più commosse a Mandel'stam, cita dei versi del 1936: « Voglio che il corpo pensante si trasformi in un paese, una via ». Lia Wainsteìn

Luoghi citati: Pietroburgo, Siberia, Varsavia, Voronez