Quando ministro vuole di Marziano Bernardi

Quando ministro vuole Quando ministro vuole Per ordine da Roma il Duomo d'Orvieto ha le nuove porte bronzee: ancora una volta è stato vano il "no" dei competenti Dunque le famose porte di bronzo modellate dallo scultore Emilio Greco, fuse a Pistoia nel 1964 e da allora in quarantena nell'interno del duomo d'Orvieto, saranno tosto Scardinate nei tre portali del celebre monumento, in sostituzione delle vecchie porte di legno grezzo, liscio, che agli occhi del contemplante ' quasi sparivano nel meraviglioso ritmo gotico delle figurazioni marmoree dei pilastri. Lo ha deciso con un fulmineo decreto il ministro della Pubblica Istruzione on. Riccardo Misasi, pochi giorni dopo l'ultimo appello di « Italia Nostra » al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio per scongiurare il collocamento che minacciava — secondo il telegramma del presidente di « Italia Nostra », Giorgio Bassani — di «essere attuato sfruttando il presente momento dì trapasso politico ». Tagliamo corto alle chiacchiere (oppure al « culturame»?), sembra aver pensato il ministro; e infatti il nodo gordiano è stato reciso al modo di Alessandro Magno. Le chiacchiero erano da anni i dubbi e le discussioni del Consiglio superiore delle Belle Arti capeggiato da uno studioso d'arte del calibro di Mario Salmi, circa l'opportunità di inserire in un contesto artistico antico, di suprema purezza ed unità stilistica, un'opera di arte moderna sia pure di alto valore estetico (che tale è quello del tre bassorilievi del Greco, giudicati da Carlo Ludovico Ragghianti — col quale pienamente concordiamo — « una delle opere più originali della scultura moderna »). Questi dubbi e queste discussioni d'intenditori carichi d'esperienza sono stati cancellati da una semplice firma del giovane on. Misasi, laureato in giurisprudenza all'Università Cattolica di Milano. Non sappiamo se nella sua bibliografia figuri, magari come intelligente hobby, qualche saggio sul duomo d'Orvieto, su Lorenzo Maitani, sul Gotico senese; e non sappiamo nemmeno se abbia letto e" capito il poderoso libro di Enzo Carli, Il Duomo d'Orvieto, edito dal Poligrafico dello Stato nel 1965. Crediamo soltanto di capire che, dando partita vinta — contro il parere del Consiglio superiore delle Belle Arti —alla Fabbriceria d 1 duomo, al vescovo della diocesi, ai finanziatori delle porte, la sua sia stata una decisione « politica »: cioè la peggiore in materia d'arte. Finché durerà questo sistema nella nostra amministrazione delle Belle Arti, nulla di buono si potrà sperare per la difesa del patrimonio artistico e dei beni naturali italiani. Non è un mistero per nessuno che troppe volte le soprintendenze regionali , ai monumenti sono state « scavalcate » nei loro provvidi divieti, dall'autorità politica. Il ministro della Pubblica Istruzione, molto spesso totalmente ignaro della gravità dei problemi di tutela, è sensibile invece alle pressioni di imprenditori o di stolte amministrazioni civiche. Occorre restituire agli uomini del mestiere piena responsabilità decisionale; e sottrarli all'umiliazione di vedersi esautorati nei propri doveri. Marziano Bernardi

Persone citate: Alessandro Magno, Carlo Ludovico Ragghianti, Emilio Greco, Enzo Carli, Giorgio Bassani, Lorenzo Maitani, Mario Salmi, Misasi, Riccardo Misasi

Luoghi citati: Italia, Milano, Pistoia, Roma