Il brindisi nel palazzo di Mosca

Il brindisi nel palazzo di Mosca Il brindisi nel palazzo di Mosca Nella cerimonia ufficiale i due ministri hanno parafato quattro copie dell'accordo nelle due lingue - Le dichiarazioni di Scheel : « E' un passo che contribuisce alla distensione in tutta l'Europa » Mosca, 7 agosto. Andrei Gromyko e Walter Scheel hanno siglato oggi il trattato di non aggressione fra l'Unione Sovietica e la Germania Occidentale. Hanno detto che il nuovo patto è la base per Vedificazione di una duratura pace in Europa. 1 due ministri degli Esteri hanno apposto le iniziali al documento di quattro pagine in una sala del Palazzo Spiridonov. Walter Scheel è già rientrato a Bonn, il suo trireattore della Lujthansa, sul quale viaggiavano anche gli altri componenti la delegazione tedesca, è giunto all'aeroporto di Bonn-Colonia nel primo pomeriggio. Ad accogliere il ministro era l'ambasciatore dell'Urss in Germania federale, Semion Tsarapkin. Mentre si scatenava un violento temporale, Scheel ha letto alla stampa una dichiarazione nella quale dice che risultati dei suoi negoziati a Mosca sono stati la salvaguardia degli interessi nazionali del popolo tedesco, il contributo al consolidamento della pace in Europa, una nuova base per le future relazioni fra i due paesi e una maggior sicurezza per la popolazione tedesca: « La missione della nostra delegazione a Mosca è stata portata a termine ». Scheel ha anche detto che « fermamente protetta dall'Alleanza Atlantica e in amicizia con l'Occidente, la Germania federale ha ora aperto una porta verso l'Est, e raggiunto, attraverso la reciproca rinuncia all'uso della forza, un modus vivendi che lascia intatto il suo diritto all'autodeterminazione». Scheel ha inoltre detto che la delegazione ha fatto presente ai sovietici l'importanza attribuita da Bonn a una soddisfacente soluzione del problema di Berlino: « Abbiamo formalmente dichiarato che il trattato non potrà essere ratinato fino a quando non sia stata raggiunta dalle quattro potenze una soddisfacente soluzione per Berlino ». Il diritto dei tedeschi all'au todecisione e il fine nazionale dell'unità non sono stati lasciati in dubbio. Nella cerimonia a Palazzo Spiridonov. Scheel ha detto. « La mèta che ci siamo proposta ha una grande importanza politica. Il trattato contribuirà all'allentamento delle tensioni e a stabilire i presupposti per l'edificazione di una duratura pace in Europa ». Il testo del documento non è stato divulgato; si è appreso però, in via ufficiosa, che esso impegna entrambe le parti a rinunciare alla forza in tutti i loro rapporti e a riconoscere che le frontiere postbelliche della Polonia, della Germania Orientale e di altri Stati non possono essere violate con la forza. La cerimonia a Palazzo Spiridonov è stata breve. Prima di apporre la sigla al documento i due ministri hanno registrato interviste separate per la tv dei loro Paesi. Quindi hanno scambiato brindisi ai futuri rapporti fra Bonn e Mosca (fra i risultati attesi dal trattato è un notevole incremento nelle relazioni commerciali). Gromyko ha espresso la sua soddisfazione per la conclusione dei negoziati e il suo apprezzamento della schiettezza tedesca, Scheel ha risposto che il trattato servirà ad allentare la tensione e che adesso i due Paesi « potranno lavorare insieme », aggiungendo che « vi sono in Europa Occidentale importanti segni di ulteriore integrazione, e ve ne sono di cooperazione nell'Europa Orientale; sarebbe utile potei costruire ponti fra le due parti ». Ognuno dei due ministri ha siglato quattro copie del trattato di non aggressione, due in russo e due in tedesco. Prima di salire sull'aereo speciale che doveva ricondurlo a Bonn, Walter Scheel ha detto che « è stato compiuto un considerevole passo », e che egli era venuto a Mosca non solo per rappresentare gli interessi della Germania Federale: « Vogliamo contribuire ad una distensione dalla quale possano trarre beneficio tutti i popoli dell'Europa Orientale e di quella Occidentale, rendere possibile una maggiore sicurezza e una migliore collaborazione fra i popoli ». (Ansa-Upi) Il consenso degli alleati (Nostro servizio particolare) Londra, 7 agosto. (c. c.) « Uno sviluppo importantissimo per la distensione est-ovest »: così il ministero degli Esteri inglese ha definito il trattato russo-tedesco. « Si tratta — dice il comunicato britannico — di un passo importante verso il miglioramento delle relazioni est-ovest e può -ssere considerata una tappa positiva nella difficile strada per la risoluzione di alcuni dei mag- glori problemi che dividono l'Europa ». New York, 7 agosto. Il governo americano ha accolto con estremo favore la firma del trattato russotedesco. Funzionari del dipartimento di Stato hanno oggi definito l'accordo « un primo concreto passo avanti » verso una autentica distensione in Europa. A Washington si rileva che l'esito soddisfacente del negoziato costituisce « la prima consistente indicazione della buona fede"*sovietica che potrebbe portare alla convocazione della conferenza per la 'sicurezza europea ». (Ansa) Parigi, 7 agosto. (g. f.) « Brandt è sul punto di guadagnare la sua scor messa. Si era ripromesso lasciare il segno del suo paesaggio al potere con la -normalizzazióne dei rapporti fra la Repubblica Federale e i suoi vicini dell'Est. Riteneva, non senza ragione, che il cammino della distensione passasse per Mosca. I dirigenti del Cremlino gli hanno tacilitato il compito ». Così comincia l'articolo di fondo di Le Monde dedicato al successo della missione del ministro degli Esteri di Bonn. Walter Scheel. Sarà un accordo — scrive Le Monde — che segnerà una svolta nella storia europea.

Persone citate: Andrei Gromyko, Brandt, Gromyko, Walter Scheel