Regione Liguria: rotto di nuovo l'accordo nel Centro Sinistra

Regione Liguria: rotto di nuovo l'accordo nel Centro Sinistra L'elezione della Giunta rinviata a settembre Regione Liguria: rotto di nuovo l'accordo nel Centro Sinistra Il psi ha messo in discussione l'intesa - Sembra che una parte dei socialisti non abbiano gradito un de alla presidenza della Provincia (Dal nostro corrispondente) Genova, 6 agosto. Colpo di scena all'Assemblea regionale ligure: doveva essere eletto il presidente della Giunta, dovevano essere eletti gli assessori, e invece è stato tutto rinviato a settembre. L'accordo faticosamente raggiunto ieri dalle delegazioni dei partiti del Centro Sinistra per la formazione delle Giunte in Liguria è improvvisamente naufragato: stasera, prendendo la parola a nome del gruppo democristiano, il consigliere Carlo Pastorino ha chiesto il rinvio delle elezioni « in quanto — ha spiegato — le forze del Centro Sinistra, pur riafferman- do la volontà di dare vita a iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii un governo organico, non hanno ancora approfondito l'intesa che deve perfezionare nella sua articolazione alcuni dettagli ». Ricapitoliamo. Le trattative fra i quattro partiti della coalizione si trascinano da più di due mesi, in una alternanza di previsioni positive e negative. Pomo della discordia, la presidenza dell'amministrazione provinciale di Genova reclamata dai socialisti per Delio Meoli e, al tempo stesso, rivendicata dai democristiani (che già la detenevano) per Gabriele Di Pasqua. Ieri, a poche ore dalla seduta del1 Consiglio provinciale, l'annuncio dell'accordo globale: per la provincia di Genova, presidenza a Gabriele Di Pasqua (de), vicepresidente a Delio Meoli (psi); per la Regione, presidenza a Gianni Dagnino (de), vicepresidenza a Sergio Ferrari (psu). In più, una clausola « segreta »: nella primaveraestate del 1971, dopo le elezioni comunali genovesi, il problema dei vertici amministrativi sarà riaperto e si deciderà allora l'assegnazione ai socialisti della presidenza della Provincia o della carica di sindaco. L'intesa, però, ha avuto vita breve, appena il tempo di conseguire l'obiettivo più immediato e cioè l'elezione del presidente e del vicepresidente della Giunta provinciale. Stamane, infatti, dopo che i delegati dei quattro partiti avevano affrontato la lista degli assessori provinciali (da eleggersi nella seduta di lunedì prossimo), c'è stato il colpo di scena. Allontanatasi per portare a conoscenza di altri membri del partito i risultati raggiunti, la delegazione del psi, rientrando, ha dichiarato di dover rimettere in discussione l'accordo globale sottoscritto ventiquattr'ore prima. Che cosa era successo? Le versioni sono tante e piuttosto confuse: c'è chi dice che il psi abbia preteso oltre alla presidenza della Provincia, anche la poltrona del sindaco nell'ipotesi che i risultati delle prossime elezioni comunali neghino la maggioranza al Centro Sinistra (e in questo caso, come già a Savona, i socialisti si accorderebbero con i comunisti); vi è chi sostiene, invece, che il psi abbia posto il veto alla candidatura socialdemocratica per la vice-presidenza della Giunta regionale. Un dato certo è che alla base di questo improvviso rivolgimento c'è il risentimento del psi (o meglio di una parte di esso) per la mancata elezione di un suo esponente alla presidenza della provincia di Genova. f. d. 4

Persone citate: Carlo Pastorino, Delio Meoli, Gabriele Di Pasqua, Gianni Dagnino, Sergio Ferrari

Luoghi citati: Genova, Liguria, Savona