Morti quattro dei sei gemelli dati alla luce dalla romana che non riusciva ad aver figli di Liliana Madeo

Morti quattro dei sei gemelli dati alla luce dalla romana che non riusciva ad aver figli L'eccezionale parto nel settimo mese di gravidanza Morti quattro dei sei gemelli dati alla luce dalla romana che non riusciva ad aver figli I due superstiti, un maschietto e una femminuccia, trasferiti nel reparto immaturi - II sanitario definisce preoccupanti le loro condizioni e inferiore al 5 per cento la possibilità che sopravvivano - Alla madre, 35 anni, non è stata nascosta la verità Moglie dà undici anni di un lucidatore di mobili, si era sottoposta ad una cura a base di Pergonal per vincere la sterilità (Nostro servizio particolare) Roma, 5 agosto. Una signora romana di trentacinque anni, al suo primo parto, ha dato alla luce nella tarda serata di ieri sei gemelli. Nelle ore successive ne sono morti quattro. I due sopravvissuti alle prime luci dell'alba sono stati trasferiti nel reparto immaturi della clinica pediatrica. La protagonista dell'eccezionale avvenimento si chiama Loredana Luzzitelli e da undici anni è sposata con Antonio Petroni, un lucidatore di mobili trentottenne che gestisce un piccolo laboratorio. « Romani di Roma » abitano nel popolare quartiere del Testaccio, alle spalle del mattatoio, in un casermone formicolante di gente — un cortile, tre scale, oltre cinquanta famiglie — dove lei è nata e dove risiede anche la sua famiglia. Una coppia tranquilla e gentile con tutti. Una vita modesta, con pochi divertimenti, l'appartamentino di una camera e cucina tenuto esemplarmente. Ma la mancanza di figli è una pena per tutti e due. Di anno in anno il desiderio della maternità si fa per lei sempre più pungente. Si sottopone a visite mediche, cure, analisi. Ogni speranza tuttavia si risolve in una delusione. Nel gennaio dello scorso anno si rivolge al « Centro sterilità » esistente presso la prima clinica ostetrica dell'Università di Roma, in funzione da quasi dieci anni e diretto dal prof. Carenza. Viene sottoposta ad una cura a base di Pergonal, un prezioso farmaco messo a punto pochi anni or sono dall'italiano Donini grazie al quale in molti casi si riesce a vincere la sterilità femminile. « Nel caso della signora Petroni — spiega il prof. Pigliolini — si trattava di stimolare un'ovulazione che spontaneamente non si verificava. Ma, una volta messo in atto, questo processo non è più controllabile. Si possono avere gravidanze plurime, tanto che abbiamo registrato anche parti trigemellari dopo questa cura. Questa volta, però, trattandosi di ben sei gemelli, la gravidanza non è stata portata a termine. Clinicamente, il parto in questione è un aborto e la sopravvivenza dei nati assai improbabile ». Loredana Petroni era entrata da appena quattro giorni nel settimo mese di gravidanza, questa gravidanza attesa per undici anni, quando ha avvertito i primi dolori che ne hanno consigliato il rii coverò nella clinica universitaria. Ieri sera poco prima delle 22 è stata portate in sala parto. L'equipe medica capeggiata dai professori Jenkher e Mazza è pronta a fronteggiare una situazione che si annunzia complicata, trattandosi di « primipara attempata » come viene definita una donna al primo parto dopo i 35 anni ed essendo previsto un parto multiplo. Si prevedono tre gemelli, invece ne arrivano sei, uno dopo l'altro in brevissimo tempo: il primo vagito si ode alle 23,10 e l'ultimo alle 23,25. A mezzanotte la notizia ha fatto il giro di tutto il Policlinico, 1 corridoi sono affollati e tutti vanno a complimentarsi con i\ papà, al quale è stato comunicato gradatamente che è diventato padre in una volta sola di quattro bambine e due maschietti, ,del peso oscillante fra i 650 e gli 800 grammi, subito messi in incubatrice, ma comunque tutti vivi. « Un figlio lo volevamo tanto — egli dice —. Sei, veramente, sono tanti. Ma sono giovane, posso lavorare per tutti ». Nella notte, purtroppo, le previsioni dei medici circa le scarse probabilità di sopravvivenza dei neonati si sono avverate: uno dopo l'altro sono morti in quattro. I due superstiti, un maschietto ed una femminuccia, ciascuno di circa -700 grammi, attualmente sono sorvegliati da uno speciale apparecchio, monitoraggio, che controlla la frequenza cardiaca. Ma più volte nel corso della mattinata i medici di guardia sono dovuti intervenire con massaggi cardiaci ed altre terapie di emergenza. Il prof. Mendicini definisce le condizioni dei nati preoccupanti e la possibilità che sopravvivano inferiore al cinque per cento. Ai genitori non è stato nascosto nulla della sorte dei loro figli. Trascorrono vicini questa lunga giornata d'attesa; sono forti e abbastanza sereni. « Mi sono sottoposta alla cura sapendo quali potevano essere le conseguenze — ha detto la signora —. Anche ai rischi che una gravidanza plurigemellare comportava ero stata preparata. Aspettare per tanto tempo un figlio e poi sapere che ne ho messi alla luce sei. non è stata un'emozione piccola. Perderne quattro è. sì. un dolore. Ma che gli altri due si salvino! Ritornare nella mia casa e ritrovarla vuota come prima: questo sarebbe davvero troppo penoso! ». Liliana Madeo Roma. Assistita dal marito, la signora Loredana Petroni che ha dato alla luce i sei gemelli (Telefoto Ansa)

Persone citate: Antonio Petroni, Donini, Loredana Luzzitelli, Loredana Petroni, Mazza, Mendicini, Petroni

Luoghi citati: Roma