Un piccolo depuratore

Un piccolo depuratore Saper spendere bene Un piccolo depuratore Costa 29 mila lire, lo ha inventato un artigiano torinese - Serve per togliere all'acqua l'odore di cloro e per restituirle purezza e limpidità - Due chiacchiere sulla minilavatrice (meglio non fare modifiche) - In cucina con rape rosse e salsa agrodolce Mai come nei giorni di calura l'acqua diventa indispensabile. La signora Rina Roggero scrive disgustata: « Quella che arriva al mìo alloggio ha un forte sapore di cloro, dà il voltastomaco quando ci si lava i denti e cucinare è un problema ». Lo è ancora di più per la moglie del cav. S. T., che abita a Nichelino: «Dai rubinetti l'acqua scende spesso giallastra; granuli di polvere sì depositano al fondo dei recipienti; nei filtri dei rubinetti, che io pulisco regolarmente, trovo frustoli di terra ». Tutto il mondo è paese. Linda Demicheli, dal cascinale in Lucchesia che ha comprato perché i bambini ogni weekend vivano due giorni all'aria aperta: «Sì, è vero, c'è l'acquedotto, ma dal rubinetto l'acqua scende terrosa e io diffido ». Ancora da Torino, una lettrice di Borgo S. Paolo che si Arma: « Una che non va in ferie ». Vorrebbe'sapere se per caso non esista qualche accorgimento per far scomparire « questo gustacelo di conegrina » dall'acqua del rubinetto. « Ci assicurano — prosegue la lettera — cfte possiamo berla tranquillamente anche se presa dal Po malgrado tutto quello che contiene, ma è evidente che per potabilizzarla devono riempirla CI disinfettante. E noi, abituati a quella che un tempo arrivava dal Pian della Mussa, non riusciamo ad assuefarci ». ** Inesorabile realtà. Nostra « sorella acqua » ha perso la sua purezza. Le fresche, limpide acque della montagna giungono in quantità sempre più esili per mescolarsi con l'acqua dei pozzi. E a Torino con quella del Po: 11 nostro grande fiume inquinato. Ci versano di tutto, spurghi e scarichi industriali, immondizie e rifiuti d'ogni genere. Potabilizzare il Po significa impianti complicati e disinfettanti. Certo, trattata così l'acqua è igienicamente « sicura ». Ma il gusto? E non sempre si ha voglia e tempo di dedicare un'ora della gita del weekend a riempire fiaschi e bidoni di acqua sorgiva per portarsela a casa quasi fosse grignolino o barbera. 29 mila lire l'apparecchio che rende migliore Yacqua Come ottenere un'acqua migliore e dall'aspetto più puro e dal gusto più accettabile? Pensiamo che un depuratore potrebbe risolvere brillantemente' il cruccio di molti. La funzione dei depuratori a resine attive, esaminati dal nostri esperti presso un negozio di casalinghi, è quella di assorbire « i macro e t micro inquinanti solidi, liquidi e gassosi. Tutte le sporcizie in sospensione vengono bloccate e si riesce ad eliminare anche il cloro il cui odore e gusto dà fastidio a molti. L'acqua diventa limpida, pura, leggera, inodora e gradevole al palato più esigente »; La proprietà di questi apparecchi è di rispettare il contenuto di sali minerali dell'acqua; così essa riacquista il suo sapore genuino. Dopo un certo tempo le resine si esauriscono, ma i concessionari s'incaricano di rigenerarle con una modica spesa. Esistono due tipi di depuratore: inventati e brevettati da un artigiano torinese. Il primo è di proporzioni ridotte. Si tratta di un piccolo cilindro in materiale plastico e acciaio di 30 centimetri di altezza e 15 di diametro. Si applica al rubinetto di un qualsiasi lavello. Il montaggio è di estrema semplicità: una starla da fissare al muro con due tasselli a vite, due bocchettoni da avvitare ed un tubo di gomma da collegare al rubinetto. Per molto tempo non ci sarà bisogno di alcuna manutenzione. Il prezzo netto è di 29 mila lire. L'Istituto d'igiene dell'Università ha sottoposto a prove il filtro. Un certificato del prof. Giancarlo Vannini precisa che esso è « un ottimo mezzo per la depurazione dell'acqua ad uso domestico. La sua efficacia è stata accertata sperimentalmente soprattutto in ordine all'eliminazione dei sapori e degli odori sgradevoli, del cloro e dei composti fenolici, del detergenti, degli idrocarburi policiclici aromatict e di altri microinquinanti chimici ». Non toglie però i sali minerali, quindi l'acqua che esce da questo depuratore non può essere usata nei ferri a vapore. Chi vuole usufruire del depuratore anche per la lavatrice, lavapiatti e tutti quegli apparecchi nei quali si possono formare dannose incrostazioni, deve scegliere il depuratore centralizzato in acciaio inossidabile. Alla sua installazione nell'impianto centrale potrà provvedere qualsiasi idraulico. Il prezzo di listino è 72.000 lire. Usare con giudizio la « minilavatrice » La signora Lucilla Cazzola di Verona ci ha scritto per sfogare il suo disappunto: « Avete parlato, nella vostra interessante rubrica, delle piccole lavatrici per campagna. Io ho comprato quella a pressione, tornita dt manovella. Il dover però mettere dentro l'acqua calda a mano mi sembra un lavoro molto pericoloso; io non ho purtroppo la comodità dell'acqua calda direttamente attintu nel lavello ed il pentolone di acqua bollente da versare nella lavatrice mt fa una grande paura. E' possibile trasformare la lavatrice in elettrica con modica spesa? Oppure mi consiglia di considerare una sciocchezza l'acquisto fatto e di mettere da parte ogni ulteriore tentativo di usufruirne? ». ■k-k La signora Lucilla è forse stata un po' avventata: ha compiuto l'acquisto senza un attimo di riflessione. Come lei stessa ci scrive, abbiamo presentato le mini-lavatrici a pressione o elettriche come una « seconda lavatrice » da usare in campagna o in città per la biancheria. Non possiamo certo pretendere, considerate anche le proporzioni e il prezzo ridotto di questi apparecchi, che si sostituiscano in tutto e per tutto alla normale lavatrice. ffmvo un aiuto, valido, pratico •É abbastanza comodo. Il loro uso è semplicissimo per coloro che dispongono dell'acqua calda direttamente dal rubinetto. In caso contrario diventa un'operazione un po' laboriosa il « caricare » la macchina. Bisogna avefe l'accortezza di usare due pentole di media grandezza anziché una enorme, che diventa realmente pericolosa. Esistono in commercio apposite pentole di ogni dimensione per fare bollire l'acqua. Dispongono di un beccuccio che rende più facile versare il loro contenuto in un altro recipiente. Il progetto della signora di trasformare la mini-ìavatrice in lavatrice elettrica ci pare che non risolva 11 suo problema. La sconsigliamo dal tentare di mettere in pratica la sua idea: ogni oggetto deve essere usato così come è stato progettato; modifiche sostanziali o sono impossibili o sono nocive. Perché la signora Lucilla non sceglie il metodo più semplice? Due belle pentole con beccuccio per far scaldare l'acqua e versarla senza pericolo alcuno. Eliminato il motivo della sua paura sarà contentissima della sua mini-lavatrice e la considererà un acquisto felice. Simpatia per questa nostra rubrica, tenerezza per le famiglie che si formano con tanti sogni nel cassetto e poco denaro in tasca hanno suggerito alla signora I. Alessio una lettera commovente e un'offerta patetica: « Ho letto alcune puntate fa domande e risposte sulle mini-lavatrici. Io ho a disposizione una di quelle a manovella del tipo giapponese da voi illustrato. La usò per un mese mia madre al mare un anno fa. Purtroppo mia madre è mancata lo scorso agosto, all'improvviso, con mio immenso dolore. La piccola lavatrice è ora a casa mia, io non la utilizzo. La regalerei volentieri a una giovane sposa o a una signora anziana che ne abbia bisogno e non possa acquistarla. Se puoi aiutarmi in quésto mio desiderio, cara rubrica, mi farà piacere ». Ecco fatto, adesso aspettiamo le richieste. Da Tri vero Vercellese un problema « marino ». Scrive la signora M. C: « Alla vigilia della partenza tutto diventa importante. L'anno scorso ho comperato una graziosa cuffia da bagno, ma quando nuoto i miei capelli si bagnano egualmente. Non esiste un metodo efficace per ovviare a questo inconveniente? ». ir-k Esiste nelle migliori profumerie-dei centro di Torino (forse anche a Vercelli) una cuffia « made in Great Britain » brevettata. All'interno o!è urut. protezione in gomma che aderisce perfettamente alla testa, passa dietro le orecchie — non sopra si raccomanda — e chiude i capelli in una perfetta « tenuta ». E' una novità dello scorso anno; pare l'unica veramente efficace e « saveware ». E' allegra e vivace, in diverse fantasie, ma abbastanza costosa. Il prezzo si aggira tra le 8 e le 8 mila lire secondo il tipo. Un metodo per non fare a'itre spese e usufruire della sua cuffia tanto graziosa? Ci viene in mente solo 11 nastro adesivo per saldarla bene alla testa. Che vuole: ogni sport ha qualche piccolo Inconveniente. E se 1 capelli si bagnano un po', che importa? Una donna sa essere sempre affascinante. La ricetta di Titina per la salsa agrodolce Ricordate Titina, la brava massaia di Avezzano? Ci manda una lettera in cui chiede un'informa iiiii alone, e come ringraziamento anticipato invia a tutte le lettrici una sua preziosa ricetta. Rape rosse in agrodolce (per accompagnare carne o pesce). Occorrente: 12 rape rosse di media grandezza, una cipolla, due tazze di aceto (ogni tazza, un quinto di litro), mezza d'acqua, due di zucchero, mezza stecca di cannella, un cucchiaino di sale, un quarto di cucchiaino di pepe macinato fresco, due foglie di lauro, 6 chiodi di garofano, un cucchiaino di semi misti: finocchio, senape, coriandoli (si trovano nei supermercati, sono sostituibili con altri, secondo i gusti, ma attenzione a non abusare con quelli di (inocchio, che sono profumatissimi). Confezione: lessare, sbucciare e allettare le rape allo spessore di mezzo centimetro (usando la pentola a pressione la cottura richiede mezz'ora). Mettere le fettine in recipienti sterilizzati e ricoprire con cipolla affettata sottile. Far bollire l'aceto, l'acqua e tutti gli altri ingredienti per 3-4 minuti. Togliere il lauro e la cannella e versare il liqiddo bollente sulle rape. Dopo un'ora chiudere 1 barattoli, sterilizzare per mezz'ora. Attendere una settimana prima di consumare. Prima di servire, togliere la cipolla. Simonetta

Persone citate: Britain, Demicheli, Giancarlo Vannini, I. Alessio, Lucilla Cazzola, Rina Roggero

Luoghi citati: Avezzano, Borgo S. Paolo, Nichelino, Torino, Vercelli, Verona