"Black Power,, in Inghilterra di Carlo Cavicchioli

"Black Power,, in Inghilterra \NALISI "Black Power,, in Inghilterra Il movimento di « potere negro » si sta diffondendo anche a Londra Londra, "29 luglio. I giornali inglesi hanno pubblicato in questi giorni con rilievo la storia amara e per molti versi educativa di un giovane gallese che, in seguito alle cure per una malattia renale ha mutato il colore della pelle e degli occhi: da bianco è diventato bruno, simile in tutto ad un asiatico del Pakistan. La superficiale metamorfosi gli ha avvelenato la vita nella comunità stessa in cui era cresciuto: chi non conosce le sue vicende lo tratta come un « coloured », gli rivolge frizzi ed anche insulti, gli nega lavoro con pretesti ipocriti, ma in realtà per pregiudizi razziali. L'intolleranza non è un male diffusissimo in Gran Bretagna: però esiste. Gli inglesi sono isolani e amano segregarsi. Dalla mutua sfiducia fra comunità indigena e allogena e dalle disparità di censo ed educazione nascono i « ghetti » sociali. L'Inghilterra non ha un problema razziale paragonabile per dimensioni ed acutezza a quello degli Stati Uniti: i cittadini coloured son nel paese circa un milione e duecentomila, poco più del due per cento della popolazione complessiva contro oltre il dieci per cento in America. Ma in piccolo si stan producendo nel Regno Unito situazioni analoghe a quelle dell'altra sponda dell'Atlantico. E vi è una qualche somiglianza anche nelle origini remote e negli sviluppi recenti. Nell'anno 1764 la rivista inglese « Gentleman's Magatine » scriveva: « La pratica di importare servitori negri sui nostri lidi è già un guaio bisognoso di rimedio, eppure è quotidianamente incoraggiata al punto che il loro numero in Londra s'avvicina oggi ai ventimila: l'obiezione principale alla loro venuta è che in questo Paese libero essi smettono di coisiderarsi schiavi, non accettano disparità di trattamento, né assolvono più volentieri degli inglesi i lavori servili e pesanti impostigli: se li si obbliga, si mostrano apatici, sprezzanti, minacciosi, infidi e vendicativi... ». Molta acqua è fluita da allora sotto i ponti del Tamigi, la schiavitù è stata abolita, superate le miserie dickensiane: questa è la terra dei « diritti civili » e dell'uguaglianza dei cittadini. La legge vieta le discriminazioni, nella educazione, nel lavoro, negli alloggiamenti, e vi è un « .Race Relation Board », consiglio per le relazioni razziali, che veglia sull'applicazione delle norme. Ma i pregiudizi sussistono, attizzati di quando in quando pubblicamente da demagoghi, come il deputato conservatore Enoch Powell, che agitano lo spauracchio della contaminazione della cultura e dei «ways o) Ufo » britannici. Pertanto i coloureds continuano a subire, protestando, la disparità di trattamento. Nei quartieri-ghetto in cui le circostanze, l'avversione dei bianchi e la tendenza delle comunità immigrate a restar unite li hanno spinti cominciano anche a organizzarsi. Se da una parte Enoch Poweli predica l'avversione alle minoranze, dall'altra altri agitatori, allo stesso modo, predicano la rivolta violenta contro i bianchi. Il movimento del « Black Power » (potere negro) sta'mettendo radici anche in Inghilterra. Nel 1905 e nel 1967 due oratori americani, fautori della violenza negra in risposta alla violenza bianca, gettarono i primi semi. Oggi ci sono legami consistenti in tal senso fra Stati Uniti e Regno Unito. II primo visitatore d'oltre Atlantico fu Malcolm X, più tardi assassinato in America. Quindi apparve Stokely Carmichael. Malcolm 'X lasciò qui un fervente suo discepolo, Michael X, originario di Trinidad. Gli speakers ciré ogni sabato salgono sul podio in Hyde Park a dar voce alla protesta dei coloureds impiegarono un linguaggio più incendiario. Nel 1958 v'era stata una rivolta nel quartiere londinese di Notting Hill, che è a maggioranza negra. Da allora non c'eran stati più disordini di rilievo, era sorto il « Race Relation Board », le autorità avevan fatto parecchio, ma non abbastanza per giungere all'armonia razziale. Ieri l'altro una folla di coloureds ha preso d'assalto un commissariato della polizia ad Islington, un «ghetto» londinese di diseredati. Alcuni poliziotti sono stati feriti, ci sono stati arresti e gli imputati in tribunale si sono rivolti il saluto del « Black Power ». E' un altro campanello d'allarme, suonato per rammentare al governo che non tutto è quieto nella terra dei diritti civili. Carlo Cavicchioli

Persone citate: Enoch, Enoch Powell, Michael X, Race, Stokely Carmichael, Trinidad