Le tre schiave di Satana si sfregiano in prigione di Mario Ciriello

Le tre schiave di Satana si sfregiano in prigione iiiniiiiiimiiiimiimit iiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiii iiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiimiiiiiiiiiiiiiiniiiiuiiiiii Il processo per la strage di Bel Air Le tre schiave di Satana si sfregiano in prigione Seguendo l'esempio di Manson, si sono incise sulla fronte una «X», segno di abbandono del mondo - Depone Linda Kasabian, che assistette al massacro nella villa di Sharori Tate (Dal nostro inviato speciale) New York, 27 luglio. L'arma più potente dell'accusa nel processo contro Charles Manson è una ragazza di vent'anni, sottile, timida, dagli occhi verdi. E' Linda Kasabian, ed oggi è cominciata la sua testimonianza. La Kasabian — cui le autorità hanno garantito immunità e clemenza — doveva salire sul banco dei testimoni durante la mattina; ma ha chiesto di comparire nel pomeriggio per procurarsi prima un vestito. Non ne aveva che uno, un pre-maman. Linda Kasabian s'è sposata due volte — a sedici anni e pochi mesi più tardi — ed ha avuto due figli: una bambina, di nome Tanya, ed un bambino, di nome Angelo. Il padre di Angelo non sarebbe però il secondo marito, Robert Kasabian, bensì Charles Manson, uno dei quattro imputati nella piccola e vecchia aula all' ottavo piano della Hall of Justice di Los Angeles. Accanto a lui, le sue tre « schiave »: Susan Atkins, di 21 anni, Patricia Krenwinkel, di 22, Leslie Van Houten, di 19, la più giovane. L'accusa: di aver ucciso, l'agosto dello scorso anno, Sharon Tate ed altre sei persone. Venerdì, Charles Manson si presentò in aula con una X sulla fronte. Se l'era incisa con una lametta da rasoio. La ferita — che solo adesso si sta rimarginando — dovrebbe simboleggiare il suo abbandono del mondo (l'iniziale è una abbreviazione di escludere, radiare). Oggi, il suo gesto è stato emulato dalle tre fanciulle. Due si sono marchiate, in cella, con una molletta; l'altra con un ago. ■Il segno era visibilissimo. In una « lettera aperta » ad alcuni giornalisti, Manson aveva scritto venerdì: « Voi avete schernito Dio e avete assassinato il mondo nel nome di Gesù. Io sto con la mia X, il mio amore, il mio dio... la mia fede è più forte dei vostri eserciti, dei vostri governi, delle vostre camere a gas». Stamane ha testimoniato William Garretson, il diciannovenne custode della villa di Sharon Tate. Ha detto di non aver udito « né spari né urli né rumori » Dormiva nel suo bungalow, sull'altro lato della piscina. Fu svegliato dal¬ l'irruzione dei poliziotti, al- l'alba, nella sua camera da letto. La testimonianza della Kasabian è vitale, perché, secondo il vice pubblico ministero, Vincent Bugliosi, la giovane madre, oltre a fare da autista della folle pattuglia, avrebbe assistito a tre uccisioni: avreb. be visto ammazzare l'ereditiera Abigail Folger, il suo amante, Voitick Frykowsky e il diciottenne Steven Parént, recatosi a trovare Garretson. Vide cioè morire le tre vittime massacrate fuori dalla villa: la Tate e il parrucchiere Jay Sebring furono assassi nati all'interno. La sera dopo, il 9 agosto, sempre su ordine di Manson, Linda Kasabian condusse la « famiglia » alla casa dei ; co niugi La Bianca, Quella stessa notte, Manson, il quale — pare — non prese parte fisicamente ad alcuna strage, ordinò un terzo misfatto, ma la Kasabian, impaurita o impietosita, bussò, di proposito, alla porta di un altro appartamento, vuoto. Mario Ciriello 4 Linda Kasabian, principale teste d'accusa contro Manson

Luoghi citati: Los Angeles, New York