Si sono iniziati i colloqui russo-tedeschi Continueranno "senza limiti di tempo,, di Paolo Garimberti
Si sono iniziati i colloqui russo-tedeschi Continueranno "senza limiti di tempo,, "Atmosfera amichevole,, nel primo incontro a Mosca Si sono iniziati i colloqui russo-tedeschi Continueranno "senza limiti di tempo,, Il ministro degli Esteri Scheel ha posto ai sovietici « quattro questioni preliminari » - Sembra che la delegazione di Bonn voglia modificare il testo concordato da Bahr al Cremlino (Dal nostro corrispondente) Mosca, 27 luglio. I negoziati tra sovietici e tedeschi per la rinuncia all'uso della forza si sono iniziati oggi a Mosca « in una atmosfera concreta e amichevole », secondo 1- espressione del portavoce tedesco Rudy Wechmar. Oggi il ministro sovietico degli Esteri Andrej Gromyko e il collega tedesco Walter Scheel hanno esaminato questioni preliminari e di procedura, la discussione sulla bozza del trattato, preparato dallo stesso Gromyko e dal segretario di Stato tedesco Bahr nei mesi scorsi, s'inizierà soltanto domani. Stamane alle 10, la delegazione tedesca guidata da Scheel è giunta al palazzo del ministero degli Esteri, un monumentale grattacielo ornato di guglie fatto costruire da Stalin (a Mosca ve ne sono iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii altri tre identici). Il primo colloquio tra Scheel e Gromy- ko è durato un'ora e quin- dici minuti: « Il colloquio ha comunicato due ore dopo l'agenzia Tass — si è svolto alla presenza di Anatoli Kovalev e Valentin Falìn, membri del collegio del ministero degli Affari esteri, di Egon Bahr, segretario di Stato alla Cancelleria federale, di Paul Frank, segretario di Stato agli Affari esteri, e di Helmuth Allardt, ambasciatore della Repubblica federale in Urss ». Secondo fonti tedesche Scheel avrebbe avanzato quattro questioni preliminari, il cui contenuto non è noto, e Gromyko avrebbe promesso di rispondere « al più presto possibile ». Il comunicato della Tass precisava poi che « non sono stati stabiliti limiti di tempo ai colloqui ». Questa informazione contrasta con quella data ieri sera dalla stessa agenzia, che aveva indicato il 31 luglio come data finale del negoziato. Stranamente, tale precisazione non è comparsa stamane sulla Pravda — unico giornale moscovita del lunedi — che ha pubblicato il comunicato Tass di ieri, tagliando la frase relativa alla data. Questa marcia indietro della Tass, che è l'agenzia di stampa ufficiale, non può essere casuale: è probabile che i tedeschi — in contrasto con i desideri dei sovietici — non siano disposti ad accettare come definitivo il testo concordato tra Gromyko e Bahr. Lo spettro dell'opposizione democristiana, che pesa su questi negoziati nonostante l'assenza degli osservatori democristiani e cristiano-sociali, può avere spinto i tedeschi a porre alcune condizioni pregiudiziali (un regolamento per Berlino e un preambolo, o una lettera separata, sul diritto del popolo tedesco alla riuniflcazione), che renderanno il negoziato più lento e complesso. Qualcuno suppone addirittura che Scheel, dopo questa prima serie di incontri con Gromyko, riparta per Bonn, per una serie di consultazioni, e ritorni poi a Mosca in un secondo tempo. Nel pomeriggio, alle tre, ledue delegazioni si sono nuo-vamente incontrate nella pa-lazzina Spiridonovka, dovenel 1955 si svolsero i collo- | qui tra Adenauer e i leaders sovietici. L'incontro è durato un'ora e cinquantatré minu- ti, qome ha riferito il meti coloso portavoce tedesco. Il successivo comunicato della Tass è stato ancora più laconico di quello del mattino: « Nel corso del colloquio i ministri hanno esaminato problemi di interesse comune ». Qualcosa di più si è saputo dai tedeschi, che in serata hanno tenuto una conferenza stampa in uno dei ristoranti del nuovo albergo « Nazional ». Rudy Wechmar ha detto che Gromyko e Scheel si sono scambiati delle « dichiarazioni di principio », che sono state poi brevemente discusse. « Non c'è stata alcuna sorpresa nelle dichiarazio- ni di Gromyko — ha detto il portavoce — egli ha parlato molto liberamente e ha risposto ad alcune questioni avanzate in mattinata da Scheel ». Si tratta forse dei quattro quesiti preliminari presentati dal ministro degli Esteri tedesco. Un giornalista tedesco ha chiesto se « vi è spazio per mutamenti nel testo del trattalo ». Wechmar ha risposto che « se Mosca ha già dichiarato pubblicamente le proprie posizioni, sarà ben difficile cambiarle ». Da domani sarà impossibile avere anche queste generiche e un po' sibilline informazioni. Come ha detto Wechmar, è stato deciso che il contenuto dei colloqui sia « assolutamente segreto ». Paolo Garimberti Mosca. L'incontro tra i rappresentanti di Bonn ed i sovietici. I tedeschi Egon Bahr, a sinistra, e Walter Scheel durante i lavori; al centro il ministro russo Gromyko (Tel. Ap)
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