"Villa Azzurra,, non è un asilo-prigione ma l'estremo rifugio di bimbi sventurati

"Villa Azzurra,, non è un asilo-prigione ma l'estremo rifugio di bimbi sventurati L'inchiesta compiuta dalla commissione provinciale di vigilanza "Villa Azzurra,, non è un asilo-prigione ma l'estremo rifugio di bimbi sventurati Controllate la buona salute degli 85 ospiti e le cartelle cliniche - Nessun segno di «contenzione permanente» - La professoressa Vietti: « Sono certa che il rapporto dell'autorità potrà smentire certe affermazioni scandalistiche » - Un'assistenza più assidua potrebbe migliorare lo stato di alcuni infermi e ridurre a pochi casi la necessità di legarli Indilfcrenti alla presenza degli estranei, gli 85 bambini di Villa Azzurra hanno mangiato, giocato, dormito sotto gli occhi della commissione di vigilanza. La piccola « laceratrice » si è strappata gli abiti di dosso, come al solito; II bambino autolesionista ha dovuto essere legato, come al solito; i suoi compagni che non sono In grado di cibarsi da sé, sono stati come al solito Imboccati dalle infermiere. La commissione di vigilanza, guidata da' medico provinciale dott. Lovlno e di cui faceva parte anche il prof. Torre direttore della Clinica psichiatrica dell'Università, ha controllato quasi tutti i piccoli ricoverati ed esaminato le 85« cartelle cliniche, che riassumono In parole gelide e complicate la tragedia di questi infelici. La relazione degli esperti non è ancora pronta, è probabile che occorra un altro sopralluogo. Ma una conclusione si può anticipare: « Villa Azzurra è un ospedale chi può essere migliorato, ma non è una prigione, come è stato detto ». I bambini, compatibilmente con la grave malattia che li affligge, sono in buone condizioni fisiche. Non sono state riscontrate sulla loro pelle segni di contenzione permanente. Mancano, fino a questo momento, le dichiarazioni ufficiali del componenti la commissione; la presidente dell'Opera pia prof. Vietti ci ha detto: « Sono certa che il rapporto della commissione potrà smentire certe affermazioni scandalistiche. Lo ripeto: Villa Azzurra è in via di ristrutturazione migliorerà molto presto ». Eravamo stati a Villa Azzurra prima che ci andasse la commissione, ci siamo tornati nei giorni del sopralluogo e anche a visita finita. Non abbiamo visto mutamenti in grado di col- pire l'attenzione di noi, profani, e quindi impossibilitati ad esprimere un giudizio sui metodi di cura. Vitto buono e abbondante, pulizia — e non è facile tener pulito un ambiente, si chiami A o B, nel quale 1 bambini incontinenti sono parecchi e 1 guastatori ancora di più — discreta assistenza. Un ragazzino picchia da disperato con una scarpa contro lo stipite di una porta. A ogni colpo salta un pezzetto di vernice, non riusciamo a farci sentire dal direttore, dott. Signorato. « Perché non lo fate smettere? ». Risponde: « E' qui per questo, per sfogarsi come vuole e quanto vuole n. Un altro è accosciato per terra, piange: ha appena avuto una crisi di violenta agitazione. Davanti al piatto pieno (pollo, purea di patate, tm involtino di prosciutto) un bambino sui dieci anni nasconde la testa tra le braccia. « Che cos'ha? ». « Niente, è lì fermo da un'ora ». Sul letto, un bimbo strappa con 1 denti il lenzuolo e ne sputa i pezzi in terra: « Fa sempre così » dice il medico. Idioti, deficienti, frenastenici, cerebropatie!. Abissi di solitudine, nere profondità di disperazione, mugolìi, movimenti involontari, per qualcuno la contenzione. Ci dicono: « Perché non si faccia male, perché non faccia male agli altri n. Domandiamo a un noto psichiatra: « Ma non c'è altro modo che la contenzione per impedire al bambino coprofago di mangiare le feci o all'autolesionista di ferirsi? ». Risponde: « Certo un'assistenza più assidua permetterebbe di ridurre la contenzione. Ma a parte la impossibilità pratica di mettere una persona accanto a ogni Infermo, giorno e notte, l'infermiera che tenesse le mani al malato per impedirgli certi movimenti rappresenterebbe una costrizione non dissimile dalla fettuccia ai polsi ». Gli psicofarmaci allora? « Il loro impiego renderebbe il malato più tranquillo, ma nel caso specifico, trattandosi di bambini, potrebbe anche provocare disturbi somatici rilevanti. Forse il rimedio sarebbe peggiore del male ». CI hanno detto che educatori specializzati, sia pure a costo di una lunga, disumana fatica possono riuscire a ottenere buoni ri¬ sultati anche in casi difficili. « Dipende, più che dalla buona volontà o dalla dedizione dell'educatore, dui guasto che la lesione cerebrale ha provocato al bambino ». I bambini in grado di frequentare scuole speciali a Villa Azzurra non ce ne sono più. Tra i rimasti ci sono povere creature che non miglioreranno mai: la malattia ha prodotto devastazioni atroci nel loro sistema nervoso. Dice lo psichiatra: «Lo psicopedagogista può sempre tentare una disperata battaglia' con II tempo, anche se non sempre, qualche lievissimo miglioramento è possibile. L'impiego oculato, sporadico di qualche psicofarmaco, un'assistenza infermierìstica diurna e notturna più attiva potranno indubbiamente ridurre — a Villa Azzurra come altrove — la necessità della contenzione. Ma in certi casi — limitati nel tempo e nel numero — continuerà purtroppo ad essere indispensabile. Ma così ridotta, nessuno la potrà considerare né oltraggiosa, né alienante ». Il presidente della Provincia Borgogno ha convocato ieri la presidente degli ospedali psichiatrici dottoressa "v'ietti. Presenti anche gli assessori all'assistenza Teppati ed alla sanità Pensa. E' stata esaminata la situazione di Villa Azzurra B. Borgogno ha detto che è « urgente riorganizzare il reparto dotandolo del personale e dei mezzi necessari per ottenere il maggior ricupero possibile del. bambini minorati gravi ». ' . Durante l'incontro il presidente della Provincia si è anche occupato del problema degli ospedali psichiatrici in generale per giungere ad un più diretto intervento della Provincia nella gestione del servizio, tenuto conto che la pratica per l'estinzione dell'Opera pia è ancora ferma a Roma. Staccato da tutto, disperatamente solo con se stesso: questo ragazzo potrà migliorare?

Persone citate: Borgogno, Signorato, Teppati, Vietti

Luoghi citati: Roma