I primi arrivi a Siracusa degli italiani dalla Libia

I primi arrivi a Siracusa degli italiani dalla Libia Dopo il decreto di confisca dei beni I primi arrivi a Siracusa degli italiani dalla Libia Messaggio di solidarietà di Moro - Una delegazione ricevuta al Ministero degli Esteri, che ha allo studio solleciti provvedimenti a favore dei rimpatriati (Dalla redazione romana) Roma, 24 luglio. Il sottosegretario agli Esteri, on. Bemporad, ha ricevuto alla Farnesina i rappresentanti dell'Associazione nazionale dei rimpatriati della Libia. Ha ascoltato le segnalazioni sui diversi problemi che interessano i nostri connazionali ed in particolare sulle iniziative da prendere in favore di coloro che sono stati costretti a rientrare in Italia. Bemporad ha confermato l'impegno del governo di seguire con la massima vigilanza ogni ulteriore sviluppo della situazione. Al ministero degli Esteri sono allo studio un complesso di provvedimenti da emanare in favore dei rimpatriati, nonché un'azione diplomatica a vasto raggio che sarà estesa a quasi tutti i Paesi arabi. Il ministro Moro ha inviato ai rimpatriati, giunti oggi a Siracusa, un messaggio di solidarietà ed ha incaricato il prefetto a salire sulla nave per portare saluto del governo e del Paese. La Commissione esteri della Camera è stata convocata per martedì 28 luglio alle ore 10 per ascoltare le comunicazioni del ministro Moro sugli ultimi sviluppi della situazione in Libia, anche in relazione alle vicende che hanno colpito i nostri connazionali. L'on. Simonacci (de) ha presentato un'interrogazione ai ministri degli Esteri e del Tesoro per conoscere «se è stata valutata esattamente la gravità del provvedimento adottato dal governo comunista della Libia nei confronti dei cittadini italiani che da decenni hanno dato tutto il loro apporto di lavoro per portare quella regione africana ad un grado di civiltà ed anche di benessere ». « Tale provvedimento, afferma il parlamentare, oltre a colpire in modo oltraggioso la dignità di tutto il popolo italiano, pone nella più assoluta indigenza, con un atto di suprema ingiustizia, quei lavoratori che sono costretti a rimpatriare in un momento così diffìcile per l'economia nazionale». Simonacci chiede se il ministro degli Esteri non ritenga opportuno dover insistere con maggior energia presso l'Onu « affinché venga rispettata quella carta di solidarietà internazionale che, a suo tempo, anche la Libia sottoscrisse ». Anche sull'intervento presso le Nazioni Unite il ministero degli Esteri sta studiando i modi più efficaci ed opportuni perché venga affrontata, in tutti i suoi aspetti, la decisione del governo libico. La Voce Repubblicana di oggi scrive che « nonostante la politica di aperta e ripetuta amicizia fatta dall'Italia nei confronti dei paesi arabi, il nostro paese ed il nostro governo ricevono da essi un trattamento brusco e sprezzante. Sarà bene fare punto e a capo — prosegue 11 giornale del pri — e constatare che questa politicp non riesce a difendere gli in teressi del nostro paese pres so il mondo arabo ». La Con)agricoltura interver rà a favore degli agricoltor italiani rimpatriati dalla Li bia. « Di fronte alla situazio ne che si è creata con le in giustificate misure punitive decretate dal governo di Tripoli contro i nostri connazio nali in Libia, in gran parte benemeriti pionieri e agricol tori che hanno reso fertil'' quelle terre, la Confagricoltii ra — si legge in un comuni cato — è intervenuta per rer dere meno disagevole il rim patrio forzato di questi no stri connazionali, prendendo alcune iniziative che sono ir corso di realizzazione ». Il presidente Diana ha rivolto un appello a tutte le organizzazioni periferiche ed ai singoli imprenditori agrìcoli perché vengano studiate le possibilità che esistono di accogliere ih zone rurali gli italiani che rimpatrieranno nei prossimi giorni, consentendo loro di riprendere la loro attività, che in gran parte si svolge nel campo dell'agricoltura. Di questa iniziativa il presidente della Con)'agricoltura ha dato notizia con una lettera al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri. f

Persone citate: Bemporad, Moro, Simonacci