Si possono fare ventitré ipotesi sul treno deragliato in Calabria di Gianfranco Franci

Si possono fare ventitré ipotesi sul treno deragliato in Calabria Le sei vittime del disastro ferroviario di Gioia Tauro Si possono fare ventitré ipotesi sul treno deragliato in Calabria « Si va dalle più semplici, dice il capo del Compartimento ferroviario, alle più inquietanti, non ne escludiamo alcuna » - Il magistrato che dirige l'inchiesta per ora non ha incriminato nessuno - Polizia e carabinieri sorvegliano chilometri di ferrovia lungo la quale, giovedì, sono state scoperte due cariche di esplosivo (Dal nostro inviato speciale) Reggio Cai., 24 luglio. Passerà del tempo prima che siano rese note le cause del deragliamento del « Treno del Sole », avvenuto mercoledì pomeriggio alla stazione di Gioia Tauro. I tecnici delle due commissioni d'inchiesta stanno ancora raccogliendo e studiando, per conto della magistratura e del ministero dei Trasporti, gli elementi necessari per giungere ad una conclusione, ma già si dice che il loro lavoro non sarà « né breve né facile ». Il sostituto procuratore della Repubblica di Palmi, dott. Paolo Scopelliti, è andato più voite sul luogo del disastro, che ha provocato la morte di sei persone e il ferimento di altre quarantasei, per rendersi conto di come possa essere accaduto. Ha raccolto anche numerose testimonianze, ma nessuna, sembra, in grado di fornire una spiegazione esauriente. Il magistrato si rifiuta di parlare e non ha sporto denunce, neppure contro ignoti. Qualsiasi ipotesi resta valida. Polizia e carabinieri ritengono tuttavia che non si sia trattato di un atto di sabotaggio. Il questore Santillo, poche ore dopo il disastro, disse senza mezzi termini: « E' bene dirlo chiaro e tondo che tutto ciò non c'entra con i fatti di Reggio ». Ieri mattina il generale dei carabinieri Roberto Sottiletti, comandante della brigata di Napoli, contro la cui auto i « guerriglieri » reggini lanciarono, durante i tumulti, una bottiglia incendiaria, espresse lo stesso parere affermando che la causa del disastro doveva essere ricercata in un carrello « improvvisamente impazzito ». L'ing. Giuseppe Astrologo, capo del Compartimento ferroviario di Reggio, ha detto oggi che le ipotesi possono essere tante e che nessuna, per il momento, prevale sulle altre. « Quelle che i- tecnici sono in grado di formulare, ha dichiarato, sono ben ventitré, dalle più semplici alle più inquietanti. Fino ad ora riteniamo di non doverne escludere alcuna». L'ing. Astrologo ha smentito poi di aver inviato a Roma una relazione e in merito all'eventualità di un atto di sabotaggio ha detto esplicitamente: «Mi stupisce che qualcuno abbia voluto esprimere un giudizio dì tale gravità senza la prova». Fin dai primi accertamenti era emerso che gli impianti della stazione di Gioia Tauro avevano funzionato perfettamente. Gli scambi erano nella giusta posizione, il segnale indicava via libera, mentre il treno viaggiava ad una velocità di circa trenta chilometri inferiore a quella consentita per l'attraversamento dello scalo. Scoprire il motivo che ha provocato l'improvviso allargamento dei binari significa scoprire anche la causa della tragedia. E' all'imbocco di un piccolo cavalcavia col quale la linea attraversa i binari della ferrovia calabro-lucana che il deragliamento ha avuto inizio. La linea è stata ricostruita di recente ed il materiale è in ottime condizioni. L'ing. Filippo Valenti, capo della divisione w Movimento » del Compartimento, ha assicurato che anche il materiale rotabile del convoglio era modernissimo. « Tutte carrozze nuove», ha detto. E' stato perciò il carrello « impazzito » del quinto vagone ad uscire dal binario allentando alcune ganasce e alcuni bulloni che lo fissavano alle traversine, e tranciando gli altri come se fosse burro, oppure le piastre d'acciaio sono state allentate dai sabotatori? Si tratta di due ipotesi perfettamente intercambiabili e nessuno può dire quale possa essere quella giusta. Le condizioni dei quattro feriti più gravi ricoverati nell'ospedale di Palmi dopo il deragliamento del « Treno del Sole » vanno lentamente migliorando. La -situazione a Reggio Calabria continua ad essere calma, anche se è probabile una ripresa delle manifestazioni fra qualche giorno per la riunione del Consiglio regionale, fissata a Catanzaro il 30 luglio. Non è escluso neppure che un nuovo sciopero generale paralizzi nuovamente la città. Polizia e carabinieri, che Ieri scoprirono lungo la linea ferroviaria, oltre Villa S. Giovanni, due cariche di gelini- te, continuano ad essere in statò di allarme. Per chilometri agenti e carabinieri, messi a distanza di trecento metri l'uno dall'altro, sorvegliano per evitare che qualcuno tenti di far saltare i binari. Giorno e notte un reparto è di guardia anche al gigantesco pilone di Alta Fiumara che, portando i cavi al di là dello Stretto, distribuisce elettricità alla Sicilia. Gianfranco Franci f

Persone citate: Alta Fiumara, Astrologo, Filippo Valenti, Giuseppe Astrologo, Paolo Scopelliti, Roberto Sottiletti, Santillo