Bombe lacrimogene scagliate ai comuni Una esplode fra le gambe di Barbara Caastle di Carlo Cavicchioli

Bombe lacrimogene scagliate ai comuni Una esplode fra le gambe di Barbara Caastle Panico in Parlamento; si temeva un attentato dinamitardo Bombe lacrimogene scagliate ai comuni Una esplode fra le gambe di Barbara Caastle Il gesto d'un giovane sconosciuto - Nell'aula si scatena una confusione incredibile, alcuni ministri si gettano a terra come in una battaglia, pubblico e deputati si accalcano verso le uscite tra il fumo sempre più acre - Il presidente riesce ad afferrare il microfono: «La seduta è sospesa per forza maggiore» L'attentatore ha voluto protestare per le violenze in Irlanda? (Nostro servizio particolare) Londra, 23 luglio. Uno strascico clamoroso e drammatico dei disordini nordirlandesi è arrivato oggi in forma tangibile sotto le volte austere del Parlamento britannico e sotto il naso e gli occhi di deputati e ministri. Nella Camera dei Comuni, al colmo di una affollata seduta pomeridiana, un giovane ha scagliato dalla galleria del pubblico giù fra i rappresentanti e i leaders del popolo due grosse bombe lacrimogene, distribuendo¬ le equamente, la prima sui banchi del governo conservatore, la seconda su quelli dell'opposizione laborista. Ciò che è seguito poi è difficile da descrivere, perché gli stessi giornalisti presenti non ne hanno avute che visioni fugaci, ostacolati dal fumo acre, dalla confusione e dalla propria paura. Il presidente dell'assemblea, dottor Horace King, è riuscito tuttavia, anche nella incredibile tempesta, a salvare un minimo di rispetto delle formalità protocollari, e prima che lo portassero via semisoffocato, ha detto annaspando nel microfono: « La seduta... è sospesa... per forza maggiore ». Il sensazionale incruento attentato aveva, a quel che risulta, lo scopo di richiamar l'attenzione dei parlamentari sulla brutalità dei metodi impiegati dalle forze dell'ordine per contenere i tumulti nell'Ulster e sull'uso eccessivo dei lacrimogeni: se questo era l'intento — non si sa se concepito da un cattolico o da un protestante — certo è stato raggiunto. L'autore, un giovanotto dai capelli rossi ora preso in custodia da Scotland Yard, era entrato per tempo nella galleria del pubblico, sedendosi nella terza fila, dietro i posti riservati ai Lords. Qui se ne è rimasto quieto, ascoltando pure una interpellanza del reverendo Paisley, leader degli estremisti orangisti nordirlandesi, al premier sulla proibizione delle parate nell'Ulster. Alle 14,45 l'assemblea si apprestava' a discutere sugli ultimi sviluppi dei negoziati a Bruxelles per l'ammissione della Gran Bretagna nel Mercato comune. Anthony Barber, rappresentante inglese al tavolo dei « Sei », si alzava per tenere la relazione. Nello stesso ternpo qualche metro sopra il suo capo si alzava anche il giovane sconosciuto, traeva di tasca un ordigno un po' più grosso di un'arancia e lo buttava giù verso i banchi dei tories quasi sfiorando l'oratore. Così facendo, gridava: « Belfast! How do you li'ce it? » cioè « Belfast: a voi questo piace? ». Secondo un'altra versione, ma meno attendibile, la Brima parola non sarebbe stata Belfast, ma « bastards ». La bomba, scoppiettante come un fuoco d'artificio, prima di emettere il denso fumo bianco verdastro rotolava sotto il ministro della Difesa e sotto il ministro dell'Interno. Un istante dopo calava giù il secondo ordigno, sulle prime e più autorevoli file dell'opposizione, la quale siede di fronte al governo, separata dal tavolo sul quale è-la Tnace o gran mazza, segno tradizionale di seduta in corso. Questa bomba passava tra le gambe di Barbara Castle, ex ministro laborista dell'Impiego e della Produttività: la signora balzava su come morsa da una tarantola, si portava le mani al viso e correva verso l'uscita con un seguito tumultuoso di colleghi sia socialisti che conservatori, uniti e solidali nell'istinto di conservazione. Parecchi onorevoli e ministri, veterani della seconda guerra mondiale — lo stesso premier Heath vi combatté col grado di maggiore — avevano ritenuto che i due proiettili fossero granate a mano: e dunque, come al fronte, essi si erano distesi al suolo, appiattiti il più possibile in attesa della deflagrazione, Restarono così, mentre tanti compagni volgevano schiena e tacchi al pericolo, per parecchi minuti: fino a che fiutarono meglio l'aria e cominciarono a tossire e piangere. Sopra, nella galleria invasa anch'essa dal fumo, il colpevole era stato nel frattempo agguantato e consegnato al « serjeant at arms », sergente d'armi, estremo custode ed esecutore della disciplina parlamentare. Si vide ancora lo « speaker » o presidente avanzare a fatica verso la mazza, prenderla e prima di essere sorretto verso l'uscita proclamare ufficialmente quel che tutti avevano compreso, che la seduta era sospesa. L'onorevole Ian Paisley, curiosamente, era fuori nel corridoio al momento del dramma: un po' di gas è filtrato anche là e il reverendo ha commentato: « E' una notevole concentrazione di .lacrimogeno: ne ho avuta esperienza, su a Belfast ». Carlo Cavicchioli

Persone citate: Anthony Barber, Barbara Castle, Horace King, Ian Paisley, Paisley

Luoghi citati: Belfast, Bruxelles, Gran Bretagna, Irlanda, Londra, Ulster