Sardegna: la "tregua,, è finita I banditi tornano per la strada di Giuseppe Fiori

Sardegna: la "tregua,, è finita I banditi tornano per la strada Sardegna: la "tregua,, è finita I banditi tornano per la strada (Dal nostro inviato speciale) Nuoro, 22 luglio. Di Antioco Manca, il possidente ventiduenne rapito da quattro fuorilegge alle 11,30 di lunedì nella sua azienda agraria a 8 chilometri da Sorgono (Nuoro), ancora nessuna traccia. Elicotteri esplorano le montagne del Mandrolisai e della Barbagia. Sono impegnati nelle ricerche centinaia di carabinieri e di agenti; compito non facile nonostante l'imponenza delle forze: le 16 ore trascorse fra il sequestro e la denuncia ai carabinieri hanno avvantaggiato i banditi messi nella condizione di raggiungere in tutta tranquillità un qualche sicuro , nascondiglio. Il fatto è che in un primo momento i familiari dell'ostaggio avevano attribuito ad un malore il mancato ritorno del giovane a casa; solo dopo ricerche rimaste infruttuose si erano arresi all'ipotesi del rapimento. Rituale di sempre Seguirà adesso il rituale di sempre ed è verosimile che per parecchi giorni sapremo poco di questa vicenda. Per la restituzione dell'unico figlio maschio, appena rientrato dal servizio militare (l'altra figlia Francesca è un'insegnante elementare di 24 anni) i Manca dovranno seguire le istruzioni dei banditi e fra queste è il silenzio: violarlo significa mettere a repentaglio una vita. Del resto più che alla cronaca minuta della disavventura toccata ad Antioco Manca, l'attenzione dei sariiiiiiiiiiiliiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiliiiiii di è volta oggi alle questioni di fondo riproposte dalla nuova inaspettata impresa brigantesca. Si ricomincia daccapo? E' un episodio isolato o dobbiamo temere la fine d'una tregua? Il ricordo ancora fresco del triennio « nero » 1966-'b8 quando alle prime ombre le strade di Nuoro si svuotavano e la città prendeva un'apparenza spettrale da coprifuoco e nessun cittadino facoltoso poteva sentirsi al riparo dalle incursioni dei banditi nemmeno a Cagliari ed a Sassari, questo ricordo spiega la tensione degli interrogativi fioriti con il sequestro di Antioco Manca. Era dal primo settembre dell'anno scorso che non avvenivano in Sardegna sequestri di persona: ultimo rapito l'ing. Boschetti presso Silius in provincia di Cagliari e rilasciato dopo 40 I giorni di prigionia. Da quel la volta nessun'altra grossa esplosione di criminalità. Perciò l'ottimismo dei più che erano inclini a giudicare ormai completamente estinto il fenomeno. Tutti uccisi in conflitto o catturati i banditi con taglia; spediti al confino i presunti gregari dei Mesina, dei Cherchi, dei Falconi: tanto bastava perché si guardasse al banditismo sardo come ad un problema non più attuale. Da mesi una commissione parlamentare d'inchiesta studia le cause del fenomeno. E' un lavoro riccamente articolate?. Ma delle ricognizioni di questa commissione i giornali locali si sono occupati sbrigandole in poche righe. Eravamo al limite dell'indifferenza: come fosse un consulto di medici, pur illustri, a guarigione già avvenuta. Ora sappiamo che era soltanto convalescenza con esposizione alla ricaduta. D'altronde chi visita oggi con occhio non distratto le zone interne dell'isola, tradizionale area di proliferazione dei banditi, non tarda a scoprire che le ragioni profonde del male sono ancora tutte lì, non rimosse. Guai a lasciarsi trarre in inganno dagli elementi esteriori: un palmo sotto la superficie, la realtà è guasta. Anche il superfluo Orgosolo, Fonni, Mamoiada, Orune: ovunque sale in evidenza la formazione di uno strato nuovo di giovani cresciuti in corrispondenza a fatti rivoluzionari del costume II calzone per gambali adatto alla campagna tende a sparire insieme con l'abito di velluto a coste. Preferiscono l'abito di stoffa, pantalone lungo e giacca beat come l'hanno vista in tv a cantanti di canzonette. Nei bar grande movimento. Il vino tiene sempre il campo, ma cominciano a fargli concorrenza i brandy più nominati dal carosello televisivo. Si gioca a carte, sono comparsi i flipper ed i juke-box, novità per questi paesi. Gli istruttori di guida fanno buoni affari, è la corsa alla patente. Sui tetti di Voro "dòpo aver esercitato ìa tegole rosse fiorisce una fungaia di antenne tv. Ma i soldi per tutto questo, comprare molti abiti, andare al cinema, giocare a carte, spendere al bar, concedersi il viaggetto per la partita del Cagliari, scommettere al flipper, non privarsi del superfluo, il disco, la radiolina a transistor, il fumetto d'avventure o pornografico da dove li tolgono? I servi pastori Il mondo barbaricino continua ad essere, malgrado tutto, un intreccio di servipastori salariati, di pastori (con piccolo gregge proprio) al limite della sussistenza, di pastori che in modo inspiegabile (ma poi non tanto) arricchiscono in quattro e quattr'otto e li si vede comprare nuovo bestiame e terreni, di giovani senza la- pastorizia, d'altri giovani sfaccendati da sempre, di reduci dall'emigrazione in cerca di un posto che non si trova. E su questo organismo (già insicuro e squilibrato ieri, quando pure tendeva soltanto alle soddisfazioni di esigenze elementari) preme adesso, in aggiunta, un apparecchio produttore di nuovi bisogni. Anche in Barbagia entrano frigorifero e lavatrice, il detersivo, l'alimento inscatolato, la cucina « americana », il televisore, la stufa a kerosene, l'automobile. Sarà penetrazione meno rapida che altrove; certo qui aggrava il dislivello tra reddito e consumo. Nell'assetto tradizionale erano semi di violenza le scadenze per il pagamento dell'affitto-pa- scolo o certe vigilie di grandi processi d'Assise (quando il bisogno di. denaro si fa più urgente per parcelle d'avvocati ed altre spese di giudizio). Ora vi si aggiungono le cambiali dell'auto, dell'elettrodomestico. Non tutti, bisogna dirlo, cedono a questi nuovi allettamenti; anzi la maggioranza vi resiste. Continuano ad esserci in Barbagia case spo- glie, cicatrici di miseria mai rimarginate, larga disposi- zione al sacrificio, l'orgoglio di una testimonianza di pulizia morale, il poco denaro lecito preferito al molto con odore di violenza. La Barbagia non è tutta una società sovvenzionata dal delitto. Ma la frangia, che consuma senza produrre o produce in misura irrisoria rispetto alla quantità ed al costo dei consumi, i soldi come se li procura? Chi si ferma a considerare gli oggetti del benessere quali sintomi di rinascita delle zone interne dell'isola, segni d'un riscatto dalla secolare arretratezza, rischia d'allontanarsi molto dalla realtà. Un paese privo di industrie e precariamente sostenuto da un'agricoltura di tipo omerico non può essere uscito dalla depressione. Frigoriferi e televisori sono distintivi all'occhiello d'una veste lacera. Ora il rapimento di Antioco Manca spinge a un brutto risveglio. Occorre una forte spinta emotiva perché si aprano gli occhi alla realtà, meno rosea di quanto la tregua banditesca da settembre ad oggi inducesse a pensare. Giuseppe Fiori

Persone citate: Antioco Manca, Boschetti, Cherchi, Falconi, Manca, Mesina