Si eleggono i presidenti delle assemblee regionali

Si eleggono i presidenti delle assemblee regionali Le Regioni muovono i primi passi Si eleggono i presidenti delle assemblee regionali In Toscana un esponente del pei; in Emilia-Romagna un socialista; in Campania il figlio del ministro Gava (democristiano) (Dal nostro corrispondente) Firenze, 13 luglio. (g.p.) Al Consiglio regionale della Toscana ha prevalso il frontismo. Comunisti, socialisti e socialproletari si sono uniti, eleggendo a presidente il comunista Elio Gabbuggiani, ex presidente dell'Amministrazione provinciale fiorentiria. Gabbuggiani (che non si è votato) ha ottenuto 26 voti: 22 comunisti, 3 socialisti, un socialproletario. Il risultato della votazione, era già scontato dopo le decisioni della direzione nazionale socialista sulle Giunte con i comunisti, sia in Toscana sia in Umbria. Il Consiglio comunale ha poi eletto i due vicepresidenti e due segretari. La spaccatura è diventata ancora più profonda. Il Consiglio regionale è composto da 23 comunisti, 17 democristiani, 3 socialisti, 3 socialdemocratici, un socialproletario, un repubblicano, un liberale ed un missino. I socialisti hanno continuato a votare insieme con i comunisti ed i socialproletari, mentre dall'altra parte democristiani e socialdemocratici votavano uniti. Il candidato repubblicano, invece, si è sempre astenuto. Il blocco frontista ha eletto a vicepresidente il socialista Fidia Arata di Lucca e segretario il comunista Ilario Rosati, di Siena, mentre i socialdemocratici e i democristiani hanno eletto vicepresidente il prof. Giulio Battistini, democristiano, ex sindaco di Pisa e deputato alla Camera, e segretario il socialdemocratico Pietro Mazzocca, già assessore comunale di Firenze. Tutti i rappresentanti dei gruppi politici sono intervenuti nel dibattito che è seguito alla votazione. La seduta si è svolta nella sede provvisoria del Palazzo Medici Riccardi dove si riunisce il Consiglio provinciale Alla riunione erano presenti tutti i 50 consiglieri eletti. I discorsi più .attesi erano quelli del democristiano Ivo Bulini e del socialista avv. Lelio Lagorio, designato alla presidenza della Regione. Buttai, fautore del centro-sinistra minoritario alla Regione, a costo di procedere a nuove elezioni qualora la Giunta non fosse in condizioni di proseguire nella sua attività, è anche capogruppo democristiano. Egli ha detto che «dobbiamo essere consapevoli che ci troveremo di fronte a problemi nuovi, che dovremo apprestare metodi nuovi. Sappiamo che la garanzia dello sviluppo solidale dell'intera nazione nella lotta al frazionamento, alla dispersione e alla disgregazione passa attraverso la coerenza delle forze politiche, una coerenza che non è mai meccanica ma esige una disciplina morale, una onestà intellettuale che alimentino l'osservanza dei prìncipi e il rispetto che ciascuna forza politica deve avere anzitutto per sé stessa ». L'aw. Lagorio ha affermato che le prime votazioni per la elezione dell'ufficio di presidenza non presupponevano una decisa scelta politica anche perché non è stato ancora raggiunto l'accordo definitivo con i comunisti. Lagorio ha però fatto presente che questa è la strada imboccata anche perché 11 preambolo Forlani da tutti ricordato proprio prevedendo il caso della Toscana stabiliva che dove non si potessero formare Giunte di centro-sinistra i partiti erano autorizzati a formare Giunte di sinistra. Questa precisazione dell'aw. Lagorio sul mancato accordo con le sinistre non è piaciuta ai comunisti e socialproletari: essi hanno messo in risalto che l'intesa va avanti e che presto tutti gli ostacoli saranno superati; il socialproletario Guido Biondi ha inneggiato alla ricostituzione dell'unità delle sinistre e al rafforzamento del loro ruolo di opposizione al governo. Bologna, 13 luglio. Alle 18 di oggi l'aw. Riccardo Artelli, liberale, che nella sua veste di consigliere anziano presiedeva la seduta, ha proclamato ufficialmente costituito il consiglio regionale dell'Emilia-Romagna. Gli orientamenti degli otto gruppi rappresentati nell'assemblea sono stati quindi delineati dai rispettivi capigruppo. Il comunista Sergio Cavina ha ribadito le tesi del pei sulla « regione aperta »intesa, ha detto, non come « scardinamento dello Stato » ma « modo nuovo di governare, fondato sulla partecipazione popolare ». Il socialista Giuseppe Righi ha confermato che il ' psi non lnten de assumere responsabilità esecutive nella giunta regionale, che sarà formata dal pei e dal psiup, mentre è disposto a contribuire al funzionamento degli organi regionali attraverso la presidenza dell'assemblea. Natalino Guerra (de) ha definito la Regione « strumento di democrazia politica, momento essenziale di programmazione dello sviluppo economico-sociale e di ulterior avanzamento civile delle popolazioni emiliano-romagnole», affermando che essa deve dare una risposta alla «domanda di credibilità e di rinnovamento che dalla coscienza popolare sale verso le forze politiche, alle quali si chiedono nuove e più ampie occasioni di partecipazione » Alla ripresa dei lavori il socialista Silvano Armaroli è stato eletto presidente del Consiglio regionale con 44 voti. Sei sono state le schede bianche (i consiglieri del psu, pli, msi e lo stesso Armaroli). L'assemblea ha' quindi proceduto all'elezione dei due vicepresidenti: sono risultati eletti il socialproletario Adamo Vecchi, con 26 voti, e il democristiano Fernando Feni Felicori, con 21; le schede bianche sono state tre. Infine sono stati eletti due segretari: Lanfranco Turci (pei) e Secondo Bini (pri). c. c. Napoli, 13 luglio. Sorpresa nella seconda seduta dell'assemblea regionale della Campania, svoltasi stamane nel trecentesco salone di Santa Maria La Nova: contrariamente alle previsioni, che davano per scontata l'assenza di molti consiglieri allo scopo di prendere tempo, la riunione si è svolta invece quasi al completo e sono stati eletti il presidente dell'assemblea, i vicepresidenti ed i segretari. Alla prima carica è stato chiamato il prof. Antonio Gava, di 49 anni (de), figlio del ministro dell'Industria; vicepresidenti il democristiano Falco ed il comunista Gomez; segretari il democristiano De Vito e Malardo del psiup. La seduta, svoltasi con la partecipazione di 57 consiglieri (erano assenti un socialista, un comunista e l'unico monarchico) ha avuto fasi movimentate e concitati interventi. L'aw. Alberto Serviddio ha ottenuto la sospensione di un'ora dei lavori per un ultimo incontro fra gli esponenti dei partiti di centro-sinistra. I repubblicani hanno votato in favore del loro candidato, l'aw. Del Vecchio, i socialisti scheda bianca, alcuni socialdemocratici hanno fatto confluire i loro voti sul prof. Gava, che ha ottenuto 27 preferenze; i consiglieri degli altri partiti hanno votato, invece, per i loro capigruppo. La Regione Campania risulta così composta: de 25 seggi, psi 7, psu 4, pri 2, pei 13, psiup 1, pli 2, pdium 1, msi 5. L'elezione del prof. Gava a presidente dell'assemblea ha destato enorme sorpresa, in quanto egli veniva designato a presidente della Giunta regionale: non si sa con precisione che cosa abbia contribuito al compromesso e non si escludono manovre di correnti all'interno del partito: sembra che su Gava non confluissero i voti della sinistra democristiana, che conta 17 consiglieri su 25. a. 1.