La produzione chimica triplicherà per il 1980 di Arturo Barone

La produzione chimica triplicherà per il 1980 Previsioni Sir-Rumianca per l'Italia La produzione chimica triplicherà per il 1980 Da 3500 miliardi nel 1960 a 10.500, con uno sviluppo annuo del 9,5^0 (Nostro servizio particolare) Roma, 9 luglio. Nella nuova sede dell'TJnloncamere è stato presentato uno studio di base per la costruzione di una matrice « imputoutput » dell'industria chimica italiana. Il documento, che è stato illustrato dal dottor Teo Paleologo, presidente del comitato studi economici del gruppo Sir-Rumianca, s'inquadra negli sforzi che le maggiori imprese stanno compiendo in vista del « piano chimico nazionale ». Approvando venerdì scorso una serie d'iniziative isolate, per un complesso d'investimenti per oltre 600 miliardi, il Cipe ha tenuto a chiarire che nuove decisioni in materia potranno essere prese solo nel contesto di un piano settoriale che s'ispiri ad una prospettiva per lo meno decennale. Non a caso, qualche giorno più tardi l'Eni annunciava d'aver sottoposto da tempo agli uffici della programmazione un progetto per gli Anni Settanta che prevede una forte espansione della industria chimica: da una produzione di poco superiore ai 3500 miliardi si dovrebbe salire ad oltre 11.000 miliardi nel 1980. Badando solo ai grandi numeri, le ipotesi di sviluppo della Sir-Rumianca — illustrate oggi alla stampa — non sembrano differire in maniera sostanziale dalle previsioni Eni. Si calcola infatti che il valore della produzione debba triplicare fra il 1968 e il 1980, passando da 3500 a 10.500 miliardi, con un tasso medio di sviluppo del 9,5 per cento all'anno. Nel decennio gl'investimenti dovrebbero agirarsi sui 7000 miliardi, così da consentire di migliorare il rapporto fra esportazioni ed importazioni, oggi in precario equilibrio: l'Italia esporta infatti grossi quantitativi di prodotti di massa (fertilizzanti, materie plastiche, fibre sintetiche), ma è tributaria dell'estero per molti prodotti di maggior prezzo unitario. Intensificando gli sforzi nel settore dèlia chimica secondaria, o par acni- ( mica (che comprende farmaceutici, cosmetici, vernici, detergenti, adesivi, oli essenziali, ecc.) si pensa che il volume delle esportazioni possa salire nel 1980 a 1600 miliardi con una eccedenza di circa 300 miliardi rispetto alle importazioni. Lo sviluppo della chimica secondaria viene auspicato anche in considerazione del fatto che, a differenza di quella di base, non richiede forti investimenti per addetto. Così si spiega la previsione del gruppo Sir-Rumianca di un forte incremento dell'occupazione (circa il 60 per cento) nel periodo considerato: le 280 mila unità impegnate nel settore chimico potrebbero salire nel 1980 a 450 mila. Il documento Sir-Rumianca, già presentato nel marzo scorso agli uffici del programma, verrà pubblicato nei prossimi mesi affinché possa essere oggetto di osservazioni e di riflessione anche da parte degli esperti imparziali. Ha dichiarato stasera il dott. Paleologo: « Noi desideriamo in questo modo provocare l'apertura di un dialogo che serva a meglio definire il ruolo dell'industria chimica italiana negli Anni Settanta ». Arturo Barone *

Persone citate: Paleologo, Teo Paleologo

Luoghi citati: Italia, Roma