Alfrink convocato a Roma dopo sei mesi di quarantena di Filippo Pucci
Alfrink convocato a Roma dopo sei mesi di quarantena I contrasti sul celibato dei preti Alfrink convocato a Roma dopo sei mesi di quarantena Il primate d'Olanda, giunto ieri a Fiumicino, avrà colloqui con Paolo VI - Si è detto soddisfatto per l'invito a discutere sulle deliberazioni della Chiesa olandese (Nostro servizio particolare) Città del Vaticano, 8 luglio. Dopo 6 mesi di « quarantena i) — iniziati quando, ai primi di gennaio, il Pastoral Concilie d'Olanda si pronunciava contro la legge del celibato ecclesiastico — il cardinale Bernard Alfrink è tornato a Roma. Il primate d'Olanda ha espresso soddisfazione per èssere venuto a Roma su invito personale di Paolo VI e si è detto « pieno di fiducia » nei colloqui con il Papa, tanto più che il dialogo riprende per sua diretta volontà. Alfrink ha avuto parole di grande ammirazione per Paolo VI e ha sottolineato l'importanza dei suoi recenti discorsi sulla povertà della Chiesa. Il suo arrivo all'aeroporto di Fiumicino, alle 16,30, era stato preannunciato, poco prima, da un comunicato della Conferenza episcopale dei Paesi Bassi. Il documento diceva che, dopo i colloqui e le corrispondenze degli ultimi mesi, Paolo VI «aveva manifestato il desiderio di discutere con il cardinale Alfrink e con i suoi più vicini collaboratori il modo di applicare atla situazione concreta della Chiesa olandese i principi chiaramente affermati nella lettera del Papa del 2 febbraio al cardinale segretario di Stato Villot ». Quali erano questi princìpi? 1 ) «Il legame tra sacerdozio e celibato, stabilito da secoli nella Chiesa latina — dichiarava testualmente Paolo VI — costituisce per essa un bene sommamente prezioso e insostituibile; 2) « guanto ai preti che, per ragioni riconosciute valide, fossero venuti a trovarsi, malauguratamente, nella impossibilità radicale di perseverarvi, è con grande dolore che noi ci induciamo ad accogliere la loro istante preghiera di essere prosciolti dalle loro promesse e dispensati dai loro obblighi; 3) «la Chiesa continuerà ad affidare il divino ministero della parola, della fede e dei sacramenti della grazia ai soli sacerdoti che restino fedeli ai loro obblighi; 4) « Noi affermiamo chiaramente il nostro dovere, insisteva Paolo VI, di non ammettere che il ministero sacerdotale possa essere esercitato da coloro che dopo aver messo mano all'aratro si sono voltati indietro ». Con « gravi riserve » Paolo VI ammetteva una unica eventualità, propostagli da alcuni vescovi, in condizioni di particolari necessità: quella d'ordinare al sacerdozio « uomini dì età già avanzata », raccomandabili sotto il profilo familiare e professionale nei Paesi ove si verificasse « estrema carenza di sacerdo ti e limitatamente ad essi ». Ma anche questa unica eventualità veniva rinviata ad un ulteriore «.attento esame» con l'episcopato cattolico. Filippo Pucci
Persone citate: Bernard Alfrink, Paolo Vi, Villot
Luoghi citati: Città Del Vaticano, Olanda, Paesi Bassi, Roma
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