Eddy Merckx continua la "serie d'oro,, e distacca tutti anche sui colli alpini

Eddy Merckx continua la "serie d'oro,, e distacca tutti anche sui colli alpini Tour: a Grenoble quinto successo del fuoriclasse belga Eddy Merckx continua la "serie d'oro,, e distacca tutti anche sui colli alpini Al secondo posto lo spagnolo Zubero (a 1*35"), al terzo il nostro Schiavon (a 2'07") - Godefroot ed Ocana in ritardo di 18' - Sempre più schiacciante la superiorità della Maglia gialla che ogni giorno aumenta il suo vantaggio - Ritirati: Boifava, Chemello e Jotti (Dal nostro inviato speciale) Grenoble, 8 luglio. Naturalmente, Merckx primo per distacco a Grenoble, sul traguardo della prima tappa alpina del Tour. Un Merckx da far quasi dispetto, per la monotonia della sua schiacciante superiorità: ha controllato intelligentemente la corsa, se ne è andato quando ha voluto, nessuno è stato in grado di resistergli. Oggi tutto è andato liscio, non ci sono stati certamente illeciti accordi per spianare ad Eddy la strada verso il trionfo. Il fuoriclasse belga ha dimostrato ampiamente dì non aver bisogno di « combines » per vincere e la sua prova di oggi suscita se mai, ulteriore stupore per la brutta pagina di domenica scorsa, per la resa incondizionata di tutti gli avversari di Merckx sulle strade che conducevano a Divonne-les-Bains. Forse gli antagonisti della maglia gialla erano oggi — salvo qualche eccezione — più stremati dalla fatica che colpevoli. Nella tappa dei cinque colli (sono spariti l'Izoard ed il Galibier, attualmente anche il Col du Grenier viene fatto passare come un « gigante » della montagna), Poulidor, Van Den Bossche, Van Springel ed il giovane Zoetemelk hanno onestamente cercato di dare alla corsa un indirizzo diverso, di mettere in difficoltà il fuoriclasse belga, creando nello stesso tempo le premesse per una proficua lotta per il miglioramento delle loro posizioni di classifica. Chi ha più dato fastidio alla maglia gialla, prima che la corsa assumesse il suo logico orientamento, sono stati gli spagnoli, decisi a giustificare finalmente la loro presenza al Tour. Passata senza lotta la scalata al Col di Leschaux, con lo sprint di Guimard davanti a Van Den Bossche per il Gran premio della montagna, risolta da uno scatto di Primo Mori, ancora davanti a Van Den Bossche, l'ascensione al Col du Plainpalaìs, gli scalatori iberici sono entrati in scena sulla più difficile delle montagne in programma, il Col du Grenier, di 1134 metri. Gandarias, il migliore fra gli spagnoli, è scattato a metà salita, passando primo sulla vetta con 45" su Van Den Bossche e 55" sul connazionale Zubero e sul resto del gruppo. Anche sul Cucheron, la penultima montagna prima della discesa verso Grenoble, Gandarias è passato in testa, ma alle sue spalle Eddy Merckx aveva già deciso che era il momento di fare il proprio gioco. Eddy è transitato sotto lo striscione del Gran premio della montagna venti secondi dopo lo spagnolo, mentre alle sue spalle la fila del gruppo si andava progressivamente sfaldando in tanti piccoli drappelli, il più lontano dei quali, che comprendeva Panizza, Balmamion e Zilioli, era a l'25". In discesa Merckx ha raggiunto e staccato Gandarias, scollinando dall'ultima salita, il Col de Porte, con un minuto e mez¬ zo su Gosta Pettersson,'lTòu: brechts e Zubero ed l'35" su Schiavon, i quali avevano a loro volta superato l'ormai sfiduciato spagnolo. Mancavano venti chilometri all'arrivo, parte in ripida discesa, parte nell'abitato di Grenoble, per giungere al velodromo dove si sarebbe conclusa la tappa. Merckx, senza correre rischi inutili, si è buttato giù per la discesa, ed ha vinto facile, senza forzare, riuscendo a con¬ \ è classificato il nostro Schia servare il margine di un minuto e mezzo sull'altro spagnolo Zubero, mentre terzo, a poco più di due minuti, si non, davanti a Houbrechts e Gosta Pettersson; un gruppetto con Janssen, Van Springel, Van Den Bossche, Zoetemelk, Zilioli e Poulidor è giunto a tre minuti, mentre Godefroot e Ocana, ormai alla deriva, hanno accusato un ritardo di oltre diciotto minuti. Il piazzamento del coraggioso Schiavon alle spalle di Merckx e di Zubero è l'unica nota positiva della giornata per quanto riguarda gli italiani. Zilioli, ha accusato in salita frequenti battute a vuoto, sia pure senza conseguenze sensibili nella lotta con i diretti avversari in classifica, ed è difficile dire in che proporzioni siano, nel comportamento del torinese, la flessione di rendimento ed il calcolato risparmio di ener-, gie per tentare, un giorno o l'altro, una seconda vittoria di tappa. Boifava, dal canto suo non si è presentato alla partenza da Thonon-les-Bains: motivo ufficiale della rinuncia un attacco febbrile, motivo reale la delusione per non essere mai riuscito ad essere, nemmeno fugacemente, tra i protagonisti del Tour. Si sono ritirati anche Chemello. il primo della Saivarani ad arrendersi, e Jotti. Gianni Pìgnata

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