Il governo cambogiano annuncia la legge marziale di Giorgio Fattori

Il governo cambogiano annuncia la legge marziale Phnom Penh si sforza di mobilitare il paese Il governo cambogiano annuncia la legge marziale Andrà in vigore dal 1° giugno - Pene severe sono previste per i disfattisti e coloro che aiutano i comunisti - Sempre più improbabile il ritiro dei sudvietnamiti dal Cambogia quando se ne andranno gli americani daI nostro inviato Phnom, Penh, 'lunedì matt. La strada numero 1, che collega Saigon a Phnom Penh, è ancora sotto il tiro dei vietcong. Sul percorso, in un tratto.di settanta chilometri partendo dalla capitale cambogiana, incontriamo molti posti di blocco khmer, ma sono soprattutto i sudvietnamiti, con bazooka e mitragliatori pesanti, chi* vigilano in difesa. Anche sull'altra via di comunicazione, il fiume Mekong, marines e paracadutisti di Saigon hanno avuto ieri uno scontro con pattuglie vietcong. La guerra in Cambogia («la nostra guerra » dicono i soldati sudvietnamiti per sottolineare il loro peso numerico nelle operazioni in confronto degli americani) viene portata avanti con accanimento dalla divisione d'elite del generale Tri. Gli attacchi proseguono per linee incrociate nel tentativo di tagliare la ritirata ai vietcong e ai nordvietnamiti che combattono nella regione compresa tra la frontiera e Phnom Penh. Le truppe comuniste s'impegnano a fondo solo nel mantenere aperta la via verso il nord, che assicura i rifornimenti. In tutte le altre zone continuano a spostarsi rapidamente, colpendo l'avversario più debole, l'esercito governativo combogiano, e tenendo sotto il fuoco incessante dei mortai quello che opera nella zona più difficile, gli americani del « santuario » « amo da pesca ». In complesso si stanno battendo in Cambogia 180 mila uomini, di cui cinquantamila vietcong e nordvietnamiti appoggiati da circa ventimila Khmer rossi e contadini vietnamiti arruolati sul posto. Distruzioni e saccheggi stanno sconvolgendo la « Polonia dell'Asia ». Abbiamo visto villaggi letteralmente svuotati, bestiame abbandonato e massacrato. Il governo cambogiano è ora in allarme per un appello di Radio Pechino ai cinesi residenti in Cambogia (mezzo milione di persone) di unirsi alla lotta per la restaurazione di Sihanuk. Le probabilità che gli emigrati cinesi, in maggioranza trafficanti nelle città, si uniscano alla guerriglia sono molto poche, ma il governo cambogiano vede diminuire ogni giorno la speranza di ristabilire la neutralità: il quartier generale vietcong, secondo informazioni dei comandi ame ricani, è ora nel cuore del Cambogia e le truppe sudvietnamite s'incuneano libera mente nel Paese, alla caccia dei lor?) nemici. Non soltanto i cinesi e 1 vietcong danno preoccupazioni al governo Lon Noi, ma anche l'indifferenza e l'apatia del paese, che giovano ai comunisti. Di conseguenza, a partire dal 1° giugno prossimo, la legge marziale andrà in vigore in Cambogia. Lo ha dichiarato alla radio il primo ministro generale Lon Noi. Il provvedimento si è reso necessario — ha detto il premier cambogiano — per combattere i disfattisti, quanti rifiutano di lavorare e di combattere rimanendo indifferenti alla causa nazionale e contribuendo a far sì che « il nemico porti alla rovina la nazione ». Pene particolarmente severe sono previste per i traditori. A Saigon l'ambasciatore degli Stati Uniti Burke si è incontrato per un'ora e mezzo con il presidente Thieu. Tema presunto del colloquio il ritiro contemporaneo di sudvietnamiti e americani dal Cambogia alla data prestabilita. Ma un portavoce ufficiale del governo di Saigon ha ieri confermato che il Sud Vietnam non si sente legato agli impegni di Nixon e gli americani, non si sa se di buon grado, prendono atto della situazione. Il ritiro dei sudvietnamiti entro il 30 giugno potrebbe ormai essere determinato soltanto da ima completa disfatta vietcong, eventualità che, malgrado i successi dell'operazione « santuari », appare lontana. E' anche probabile che lo ambasciatore americano abbia parlato con Thieu delle manifestazioni studentesche che l'hanno preso di mira. La polizia, due giorni fa, ha disperso con gas lacrimogeni un centinaio di giovani che voleva dimostrare sotto l'ambasciata Usa. Motivo della protesta un giudizio di Burke secondo il quale nel movimento studentesco sudvietnamita si sono infiltrati eie menti comunisti. Giorgio Fattori Uno dei 25 fra giornalisti e fotoreporter catturati dai vietcong nelle ultime settimane in Cambogia. E' il giapponese Kyoichi Sawadi, rilasciato ieri e rientrato a Phnom Penh

Persone citate: Burke, Kyoichi, Lon Noi, Nixon, Thieu