Questa misteriosa Svezia (calcistica) di Paolo Bertoldi

Questa misteriosa Svezia (calcistica) A Budapest non getta la maschera Questa misteriosa Svezia (calcistica) L'Italia, che non la incontra da 5 anni, sarà la sua prima avversaria in Messico dal nostro inviato BUDAPEST, lunedi mattina. Questa ò la Svezia (calcistica). Ha giocato contro l'Italia per l'ultima volta cinque anni fa. Ieri a Budapest Valcareggi ha cercato di riscoprirla. Sulla base di novanta minuti di gara non si pretende di giudicare una squadra e tanto meno una Nazionale priva del suo asso migliore, Kindvall. Poiché la Svezia sarà la prima avversaria degli italiani ai mondiali ed in seguito affronterà ancora gli azzurri nel Campionato d'Europa I calciatori dai complicati nomi pieni di doppie esse e di « acca » sono comunque al centro dell'interesse. Una panoramica su qualità, pregi e difetti intravisti rosta valida, dopo Budapest. La manovra offensiva Il c.t. di Stoccolma, Ovar Bergmark, è stato difensore della Roma, terzino e capitano dell'undici svedese secondo nella Coppa Rimet '58. Dovrebbe avere una mentalità da barricate calcistiche tipo il Padova guidato da Rocco: invece sa bene che i suoi spilungoni di retroguardia sono ingenui e non sanno marcare a uomo. In compenso i due terzini ed il n. 2 Selander in particolare appoggiano bene le offensive verso la porta avversaria. Bergmark — se abbiamo capito bene — vorrebbe trasformare il 4-3-3 o 4-2-4, adottato di volta in volta, nel più solido schieramento con lo stopper Nordqvist, ed il libero Axelsson (oppure Kristensson), ma i due non ci stanno. Forse quando i gialloblù avranno di fronte lo scatenato Riva capiranno meglio... l'italiano. Per ora i difensori centrali restano molto In linea e poco in profondità. L'ungherese Fa^zekas, agile quanto un asso dell'hockey su ghiaccio, li superava quando voleva. E se Bene non avesse avuto ventinove anni e l'incedere solenne di un senatore che inaugura una esposizione internazionale sarebbero stati guai per il barbuto portiere Hellstroem. Oltre a tutto, il ventunenne numero uno dell'Hammarby, nonostante le sue precedenti undici presenze in nazionale, è sceso al Nepstadion più emozionato di un esordiente. Su un tiro di Duma! Ili ha combinato un pasticcio con palla fermata, sfuggita ed infine bloccata non si sa bene se prima o dopo la linea. Meglio di lui il vecchio Sven Gunnar Larsson, autore di uno spettacolare intervento, quando ha bloccato un tentativo di autogol da parte di Nordqvist. Radiografia della squadra PORTIERI: il più giovane è da rivedere, bene Larsson, l'altro elemento della triade Pettersson, nell'agosto scorso ha difeso bene il clamoroso 1-0 di Mosca; ora dicono sia fuori forma. TERZINI: il più duro ed esperto è Nordqvist, Selander e Grip si sganciano in attacco. Nessuno dei due, neppure con l'appoggio di Nordqvist, ha dato l'impressione di essere in grado di bloccare Gigi Riva. Questo a Budapest. A Toluca, il 3 giugno la situazione non dovrebbe cambiata molto. CENTROCAMPO: gli svedesi hanno provato due tipi di tattica nella fascia centrale del campo: l'una a « V », con il 6, Svensson, ora alle spalle ora davanti alla coppia Tom NordahlLarsson» e l'altra, più organica, con Persson (n. 11) arretrato e quasi in linea con Svensson e Larsson. Di questi centrocampisti, alla vigilia dell'incontro, il più famoso era Larsson, l'uomo capace di segnare (à capo cannoniere del torneo svedese, sette gol nelle otto partite finora giocate) ed è altrettanto abile nella regìa. Bo Larsson, invece, è stato tradito probabilmente dal terreno irregolare. Tommy Svensson ha dominato, ma era libero da marcature. Tom Nordahl è apparso cosi così. Il suo vero ruolo ò di attaccante. ATTACCO: è forte e monotono, ingenuo e pericoloso, lento e veloce: è un rebus. La « vera » prima linea della Svezia non è stata schierata a Budapest. Immaginiamola con Kindvall, il fuoriclasse opportunista del gol, nel suo posto indiscutibile di centravanti, con Eriksson probabilmente spostato sulla sinistra e Persson 0 Grahn (un professionista che gioca in Svizzera nel Grasshoppers) sulla destra. In queste prime linee si inserirà un centrocampista. Se 1 nostri assumeranno l'iniziativa tattica di bloccare ogni avversario quando si mette in azione, i gialloblù potranno sperare al massimo nell'estro di Kindvall e nei tiri che tutti sferrano da ogni posizione. Un po' poco. Saranno guai, invece, se prevarrà la scarsa abitudine degli italiani ad affrontare avversari che si spostano continuamente in lungo ed in largo per obbligare gli avversari ad improvvisare.. Come classe, oltre a Kindvall, si fanno notare, senza eccellere, Eriksson e Persson. Il primo è molto pericoloso quando scarta sulla sinistra, e quando fa partire palloni tagliati (ricordiamo il quasl-gol di Ieri sfiorato con un tiro battuto direttamente dalla bandierina del corner). I pareri degli italiani circa il blocco svedese a Budapest sono stati discordi. Chi ha messo in evidenza la capacità di recupero dei gialloblù e ne è rimasto impressionato. Chi attendeva un primo tempo discreto, ha ammirato gli ungheresi. La rappresentativa di Svezia Indubbiamente ha qualità atletiche, conosce a fondo il calcio, ma non sempre lotta con l'animo tenace del professionismo, difatti molti suoi atleti sono dilettanti. E' una formazione pericolosa so la si aspetta con senso di superiorità, superabile se viene bloccata a centrocampo e soprattutto se gli azzurri non si distrarranno neppure un attimo nelle marcature.Paolo Bertoldi ' Persson in azione a Budapest