Il cardinale Suenens rivendica il diritto di criticare il Papa
Il cardinale Suenens rivendica il diritto di criticare il Papa Replica il capo del dissenso cattolico Il cardinale Suenens rivendica il diritto di criticare il Papa Ieri il primate belga ha ribadito la sua lealtà verso la Chiesa ma anche la sua opposizione alla linea di Paolo VI dal corrispondente Bruxelles, lunedì mattina. Il cardinale Suenens, arcivescovo di Bruxelles e primate del Belgio, ha ieri ribadito la sua lealtà al magistero pontificio, ma anche la sua opposizione alla linea di Paolo VI sulla collegialità e sul celibato sacerdotale. In un'allocuzione pronunciata nella chiesa di St-Rombaut, durante la Messa delle Pentecoste, egli ha espresso la sua « sofferenza » per la replica del Papa alle sue critiche. Ma ha aggiunto: « Ho co-munque ritenuto che fosse mio dovere agire come ho agito e credo che dichiarazioni come le mie debbano essere fatte normalmente, senza che vi si veda un attentato alla stima dovuta al potere supremo ». Non è in discussione, ha detto il cardinale Suenens in sostanza, il principio del celibato sacerdotale, liberamenT te accettato per amore di Cristo, né quello della potestà del Papa di prendere la decisione finale. E' in discussione il metodo seguito dal Pontefice. Io pensavo, egli ha precisato, che toccasse ai padri esaminare collegialmente certi problemi, e quando il Papa ha nominato una commissione speciale, « ho ritenuto che la procedura non fosse regolare ». Comunque « desidero cancellare lo scompiglio che l'incidente può aver portato nell'animo di alcuni credenti. Desidero — ha concluso Suenens — sottolineare il mio attaccamento indefettibile alla Chiesa ». Ma nel cattolicesimo post-conciliare, come nella società civile — ha fatto capire — la pubblica discussione è utile e sana. Lo stesso atteggiamento il cardinale ha mantenuto in una lettera pastorale ai sacerdoti della sua diocesi per il giubileo sacerdotale di Paolo VI. Pregate, dice tra le altre cose la lettera, « affinché il Signore illumini, custodisca e conforti il Santo Padre, capo del collegio episcopale e principe d'unità e di coerenza». La lettera è datata il 10 maggio scorso. La severa replica del Pontefice al cardinale Suenens risale a venerdì 15. In Belgio ed in Olanda, dove più radicata è la contestazione al Vaticana, la presa di posizione del Papa e quella dell'arcivescovo di Bruxelles, suo vecchio amico, hanno provocato polemiche e tormenti interiori. La cronologia del dibattito è la seguente. Il 12 maggio, il cardinale Suenens dava un'intervista a Le Monde, in cui definiva il modo di procedere di Paolo VI nelle questioni del celibato e della collegialità « né felice né efficace ». Con insolita celerità, giungeva la risposta pontificia in un discorso rivolto alla segreteria del Sinodo dei vescovi. « Noi cerchiamo — affenmava tra l'altro Paolo VI — d'essere rispettosi verso la collegialità dell'episcopato, contrariamente a quanto, con nostro doloroso stupore, è stato detto in questi giorni... Queste voci turbano la concordia conciliare e non sono che interpreti d'una certa opinione teologica ». Forse con eccessiva enfasi drammatica, Dimanche Presse s'è chiesta ieri se Suenens sarà, ora, colpito da sanzioni disciplinari. E' circa un anno che il primate del Belgio ha soppiantato il cardinale olandese Alfrink alla guida del dissenso cattolico. Il 15 maggio del '69, egli pubblicava infatti su Informatìons Catholiques Internationales alcune proposte per una riforma del Conclave e una serie di aspre critiche ai nunzi apostolici. Papa Montini si limitava a dichiarare di non poter restare insensibile agli appunti mossigli, seppure « non tutti esatti, non tutti giusti, né sempre riguardosi e opportuni ». Ennio Caretto Il Papa sollecita più fedeltà alla Chiesa Roma, lunedì mattina. Una sempre maggiore fedeltà alla Chiesa, della quale la festività di ieri di Pentecoste ricorda la nascita, è stata chiesta dal Papa ai fedeli nel consueto incontro domenicale, affacciatosi a mezzogiorno alla finestra del suo studio privato. Paolo VI ha detto, fra l'altro, che la nascita della Chie¬ sa interessa non soltanto il mondo religioso, ma anche quello profano, in quanto proprio la Pentecoste ha inaugurato quella civiltà dell'amore e della pace di cui ancora oggi il mondo ha tanto bisogno. Concludendo Paolo VI, prima di impartire la benedizione alla folla, ha invitato i presenti a partecipare alla cerimonia pomeridiana in piazza San Pietro nel corso della quale ha ordinato 279 sacerdoti.
Persone citate: Ennio Caretto, Paolo Vi, Papa Montini
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