Vendetta o scandalo la vicenda del fotografo ritenuto pazzo?

Vendetta o scandalo la vicenda del fotografo ritenuto pazzo? Un medico e una professoressa sotto inchiesta Vendetta o scandalo la vicenda del fotografo ritenuto pazzo? Dice il sanitario: «Ho agito in piena scienza e coscienza professionale» - il fotografo: « C'è stata una congiura per farmi finire in manicomio quando un altro uomo s'è inserito nella vita dell'insegnante» - Il «caso» complicato da voci * di festini con minorenni e droga dal nostro inviato Arona, lunedi mattina. Non c'è tempo per rammaricarsi della pioggia che ha tenuto lontane dal lago le schiere dei gitanti domenicali e le avanguardie dei turisti nordici. Uno scandalo, o almeno presunto tale, è scoppiato ad Arona e costituisce il tema delle discussioni che s'intrecciano in tutta la sona, fino a Novara. Protagonisti del « caso » una professoressa del liceo classico, Maria Angela Conterio, di 47 anni, e un noto medico, il dottor Francesco Tonetti, di 52 anni, radiologo e anestesista presso il locale ospedale. Il giudice istruttore del Tribunale di Novara ha aperto a loro carico un'istruttoria formale: il sanitario è accusato di sequestro di persona e di falso, l'insegnante di concorso in falso. Ad accusarli è stato il fotografo Natale Rivolo, 58 anni, di Arona, sposato e separato, ex collaboratore dell'Istituto geografico De Agostini, i cui dirigenti sono parenti dell'insegnante. Nella denuncia egli sostiene che dopo un ventennio di felice convivenza con la signorina Conterio, la donna avrebbe pensato di liberarsi di lui facendolo rinchiudere in manicomio, complice il dott. Tonetti, il quale avrebbe firmato il certificato senza nemmeno visitare il paziente. I fatti risalgono alla sera del 27 giugno dello scorso anno, quando il Rivolo, dopo una scenata nella casa dì corso della Repubblica 34 in cui viveva con la professoressa, era stato rinchiuso nell'ospedale psichiatrico di Novara. Cinque giorni dopo il ricovero, però, il fotografo veniva dimesso perché «ritenuto sano di mente» con un certificato del direttore del manicomio, prof. Morselli. A questo punto iniziava la « vendetta » del Rivolo, che ha portato all'attuale istruttoria. « Siamo stati felici insieme per tanti anni io e la Conterio — ha dichiarato il fotografo — ma negli ultimi mesi mi ero accorto che qualcosa era cambiato. E presto ho scoperto perché: un altro uomo, un professionista di Novara, amico comune, era entrato nella sua vita. Ho avuto le prove del suo tradimento registrando una loro telefonata, l'ho accusata e lei non ha potuto negare. Ma mi ha scongiurato di perdonarla, ha detto che era pentita, che tutto era finito fra lei e quell'uomo ». La situazione, però, si face- va insostenibile, ed è a questo punto, secondo quanto ha detto Natale Rivolo, che la professoressa ha cominciato a pensare di troncare la relazione. La sera del 27 giugno en¬ nesima stena, alla presenza di familiari e amici dell'insegnante; uno scambio di accuse, poi il Rivolo colpisce Maria Angela Conterio con un violento manrovescio. Il fotografo è bloccato dai presenti, l'insegnante scappa, lui rimane in casa, cerca di calmarsi; poi arrivano due carabinieri accompagnati dal dott. Tonetti, medico di famiglia. Il Rivolo viene portato in caserma, il sanitario nel frattempo stila un certificato, ritenendolo pericoloso a sé e agli altri. Poche ore dopo il fotografo finisce in manicomio per l'intervento di un medico che, dice il fotografo, « neanche m'aveva visitato ». Il dott. Tonetti è molto noto ad Arona ed è incluso nelle liste della de per le prossime elezioni comunali. E' rimasto sbalordito e amareggiato per il « caso » che lo vede protagonista. Dice: « Ignoravo' i precedenti rapporti tra il signor Natale e la professoressa Maria Angela Conterio. So soltanto che quella sera, per quello che mi è stato riferito e per quello che ho visto ir presenza dei carabinicr: ii drvenuti per sedare la zuffa, vi era qualche presupposto in più di quelli che un medico è autorizzato a ritenere idonei a diagnosticare uno squilibrio mentale anche improvviso. In proposito tutti sanno che le alterazioni inentaii e le psiconeu¬ rosi, come quesito diagnostico, non sono un'appendicite acuta, una polmonite o un mal dì denti. Se questo fosse vero gli ospedali psichiatrici, che sono pur sempre luoghi di ricovero, di accertamento diagnostico e di cura, sarebbero in un certo senso inutili, ed il mondo potrebbe essere pieno di alterati mentali che circolerebbero tranquillamente per le strade. Posso soltanto dire di aver agito in piena scienza e coscienza professionale, con le quali mi sento perfettamente in pace. Quel certificato di ricovero è stato ben meditato, ed è scaturito da quanto io già sapevo e da quello che ho visto ». La versione della professoressa Conterio (anche lei candidata alle prossime elezioni, nelle liste del pei) su quella drammatica sera la conoscerà soltanto il giudice istruttore quando chiamerà l'insegnante a deporre. Le «voci» intanto rimbalzano da uno all'altro ad Arona e si ingigantiscono. Natale Rivolo avrebbe minacciato di rivelare particolari piccanti, «festini» con gente nota e minorenni della zona, spogliarelli resi più arditi dalla droga. Per altri, invece, il Rivelo sta mettendosi in un mare di guai. C'è tanto da imbastirci un romanzo e le notizie sullo « scandalo » di Arona si sprecano. Paolo Patruno li medico Tonetti (f. Moisio)

Luoghi citati: Arona, Novara